Leogang (Austria): Alle ore 12:30 con la partenza della gara riservata alla prova di staffetta a squadre, quella che gli inglesi chiamano Team Relay, è iniziata ufficialmente l'edizione 2020 dei campionati del mondo di mountain bike.
Un evento che si sarebbe dovuto disputare a Albstadt (Germania) alla fine di giugno ma che per le vicende legate all'emergenza sanitaria, l'UCI è riuscito a recuperare spostandolo su Leogang, location che all'inizio avrebbe dovuto organizzare solo il mondiale di DH.
Le previsioni meteo della vigilia si sono rivelate esatte, sul terreno già pesante dei giorni scorsi si è abbattuta una pioggia battente che è scesa durante tutta la gara del Team Relay che ha visto coinvolte solo 12 nazionali, contro le 20 che erano state schierate l'anno scorso a Mont Sainte Anne.
Detentrice del titolo era la Svizzera che in Canada aveva vinto l'oro regolando USA e Francia. Dopo le ultime 3 edizioni corse con squadre formate da 5 staffettisti, questa era la prima volta con squadre formate da 3 uomini e 3 donne.
Sono partiti fortissimo gli americani che grazie all'Under 23 (Blevins) e allo juniores (Amos) sono stati al comando nei primi due giri con a ruota Francia. Gli azzurri sono partiti con il piede giusto con primo frazionista Luca Braidot che ha terminato il suo giro a 4 secondi dai due battistrada, ma col passaggio di testimone a Eva Lechner siamo precipitati in decima posizione.
Nel terzo e quarto giro è cambiata la musica, Francia da sola al comando grazie alle sue fortissime ragazze (Gerault, Lecomte) seguita da Austria e Spagna. L'Italia, Con il cambio di staffettista è cambiata la musica nel terzo giro, Francia da sola in fuga inseguita da Austria (che non aveva la Stigger) e Spagna.
L'Italia grazie alle rimonte dei valdostani Filippo Agostinacchio e Nicole Pesse è risalita fino alla quinta posizione. Chi attendeva il proprio turno si riscaldava sui rulli mentre i membri degli staff delle nazionali erano tutti bardati visto che c'erano 12 gradi.
Le ultime due "cartucce" da sparare nella mischia che aveva a disposizione la nazionale erano Marika Tovo e Juri Zanotti. Con la vicentina l'Italia passava Spagna e Slovenia e quando consegnava il testimone all'under 23 lombardo, eravamo da medaglia di bronzo. Davanti la sorprendente Austria grazie alla juniores Mittelwallner aveva passato la Francia. Dietro di noi a mezzo minuto c'erano la Slovenia e la temutissima Svizzera pronta a far scattare lo juniores Alexandre Balmer.
L'ultimo staffettista decideva le tre medagli in palio e la maglia di campione del mondo, quella che a fine gara avrebbero indossato i sei staffettisti della nazionale più completa e quindi più forte del mondo.
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A festeggiare è stata anche quest'anno la Francia con Jordan Sarrou che si è portata a casa una meritatissima medaglia d'oro, ma è esplosa la gioia nel clan azzurro quando dopo 1' 35'' in seconda posizione ha tagliato il traguardo Juri Zanotti impennando e poi ha dato il 5 agli altri suoi compagni di squadra.
"Sono partito per ultimo con una grande responsabilità, al comando c'era l'Austria che però aveva una ragazza mentre davanti a me è partito Jordan Sarrou della Francia. Volevo avvicinarmi a lui per avere un punto di riferimento. - ci ha raccontato Zanotti - Sulla prima salita ho ripreso subito la Holland, poi nella seconda rampa, quella con i tornanti, vedevo il francese.
A fine gara mi hanno raccontando che stavo recuperando bene, ma poi ho commesso un errore sull'ultima discesa che mi ha costretto a fare un tratto a piedi. Per questo motivo il ritardo è tornato uguale a quello iniziale, un minuto e mezzo. Tutti dobbiamo ringraziare Luca che alla fine del primo giro ci ha dato degli ottimi consigli."
Una bellissima medaglia d'argento per l'Italia che nella storia del team Relay si è sempre presa delle belle soddisfazioni.
Se andiamo indietro nel tempo scopriamo che questa specialità è stata corsa per la prima volta nel 1999 a Are in Svezia e che questa è decima medaglia italiana, la terza d'argento dopo quelle conquistate di Livigno (2005) e Rotoroa (2006).
Marika Tovo: "Nella mia frazione sono riuscita a recuperare due posizioni, anche se ho perso un po' di tempo nel pezzo stretto perché non si riusciva a passare. Poi io non guido benissimo nel fango quindi posso avere subito anche in quell'aspetto. Non sono completamente soddisfatta della mia prestazione, però sono contenta dell'argento ottenuto tutti insieme."
Terza a 2' 06'' la Svizzera, quarti gli americani, quinti i britannici e sesti gli austriaci che hanno avuto il loro momento di gloria che però si è spento con l'ultima frazionista, la juniores Cornelia Holland.
ORDINE D'ARRIVO
1 FRANCIA 1:27:34
2 ITALIA +1:35
3 SVIZZERA +2:06
4 USA +2:55
5 GRAN BRETAGNA +3:04
6 AUSTRIA +3:58
7 REPUBBLICA CECA +5:03
8 GERMANIA +6:16
9 DANIMARCA +6:47
10 SPAGNA +10:27
11 SLOVENIA +10:30
12 SLOVACCHIA +12:57
GARE IN PROGRAMMA GIOVEDÌ
13.30 UCI Mountain Bike Cross Country World Championships - Juniors Women XCO-Track
15.30UCI Mountain Bike Cross Country World Championships - Juniors Men XCO-Track