UN ANNO IN SELLA A UNA HARDTAIL… E MI SONO DIVERTITO, MA CONTINUO A PREFERIRE LE FULL

Un’intera stagione passata su una hardtail moderna XC, contro abitudini consolidate e preferenze personali. La Orbea Alma mi ha riportato a una guida più diretta e “old school”, fatta di efficienza pura, scelte di linea obbligate e feedback costante dal terreno. È stato divertente, istruttivo e a tratti sorprendente. Ma alla fine dei conti…

Per una serie di coincidenze fortunate (o sfortunate), in questo 2025 mi sono ritrovato a pedalare praticamente tutta la stagione su una hardtail.

 

 

Non una qualsiasi, ma una Orbea Alma che nel corso dell'anno ho pimpato con forcella RockShox SID SL da 110 mmsteli da 32 mm, i nuovi freni SRAM Motive, il reggisella telescopico Reverb AXS e le ruote Reynolds 309 XC, insomma da com'è arrivata è stata stravolta, ma va così con le MTB laboratorio qui a PianetaMTB.it.

 

 

Un setup che parla chiaro: XC evoluto, orientato alla gara, ma con margini sufficienti per il trail riding leggero. Sinceramente non pensavo che sarei mai tornato a usare così tanto una HT, io che sono un FULL convinto, ma guardando indietro a quest'anno devo dire che mi sono divertito in sella ad una hardtail.

 

 

TORNARE ALLA HARDTAIL DOPO ANNI DI FULL: PERCHÉ FARLO?

La domanda quindi mi è sorta spontanea: "ha ancora senso una hardtail oggi, dopo anni passati su full sempre più efficienti?

La risposta breve è sì. Quella completa è: dipende da cosa si cerca e soprattutto da dove si pedala

 

 

Dopo stagioni su full suspension sempre più permissive, come la mia Santa Cruz Blur TR, la hardtail ti rimette davanti a tutto ciò che avevi inconsciamente delegato al carro ammortizzato: lettura del terreno, scelta della linea, gestione della velocità. Non puoi "lasciar correre", devi guidare. Sempre.

 

 

Ho smesso di guardarla male ed è lì che la Alma ha iniziato a farmi divertire. Telaio rigido ma non punitivo, geometrie aggiornate, avantreno stabile il giusto. Non è una hardtail old school, ma nemmeno una trail bike mascherata. È onesta. E proprio per questo, molto educativa.

 

 

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LA SENSAZIONE DI GUIDA: PIÙ PRECISIONE, PIÙ TESTA

In salita e nei rilanci la differenza si sente eccome. La trasmissione della potenza è immediata, ogni watt arriva a terra senza filtri. Nei tratti pedalati e scorrevoli, una hardtail resta ancora oggi una macchina estremamente efficace, soprattutto in ambito XC e marathon.

 

 

Nei tratti pedalati, soprattutto su XC e marathon "vecchio stile", la Alma vola. Qui la full, anche la più efficiente, qualcosa concede sempre.

 

Il conto, però, arriva in discesa. Non tanto per la mancanza di controllo - la Alma se la cava meglio di quanto mi aspettassi - quanto per il carico fisico. Dopo diverse uscite lunghe, schiena e gambe iniziano a presentare il conto. Nulla di drammatico, ma è qui che si capisce perché, sul lungo periodo, molti tornano alla full.

 

 

Con una hardtail come la Alma non puoi subire il trail: devi leggerlo. Devi scegliere le linee. Devi esserci. È una guida più attiva, meno passiva rispetto a una full moderna.

 

La RockShox SID SL da 110 mm da una bella mano e rispetto ad altre 32mm lavora bene davanti: sostenuta, precisa, mai troppo morbida. Sul veloce scorre che è un piacere, sul tecnico obbliga a guidare pulito.

 

 

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QUELLO CHE SI PERDE (E SI SENTE)

Scendendo, però, il discorso cambia. Quando il fondo diventa scassato, quando il trail diventa fisico, quando le frenate sono lunghe e sconnesse, l'assenza del carro ammortizzato si fa sentire, non solo nella guida e nella velocità, ma soprattutto in termini di stanchezza accumulata. Si arriva più velocemente alla "cottura" di braccia e gambe, ben prima di aver finito il fiato.

 

 

In discesa certo ha dei limiti visibili, una volta un rider di Coppa mi ha detto: "Sulla front non metto il telescopico perchè altrimenti vado oltre i suoi limiti in discesa e rompo qualcosa di sicuro, col reggisella fisso, rimango dentro quei limiti". Ecco, io il telescopico lo metto per non morire male, ma la frase è abbastanza esemplificativa di cosa vuol dire guidare una front. 

 

I freni SRAM Motive devo dire che aiutano parecchio, hanno fatto  un passo avanti non indifferente rispetto ai vecchi Sram Level praticamente inutili: modulabili, potenti il giusto, perfetti per una XC spinta. Ma non fanno miracoli.

 

Dopo diverse ore su terreni naturali e poco "pettinati", la full resta più indulgente con il corpo. È il solito concetto che torna sempre: la hardtail ti rende più fine, la full ti fa pedalare di più e più a lungo.

 

 

HARDTAIL COME STRUMENTO, NON COME DOGMA

Dopo un anno così, la conclusione è chiara: la hardtail non è un passo indietro, ma uno strumento diverso. Ti rende più presente, più "dentro" alla guida. Rende più divertenti i trail facili e ti costringe a rallentare dove prima passavi sopra a tutto.

 

 

Va anche sottolineato come il mio parco giochi, quindi la zona di Bromio e Livigno, sia perfetta per le lunghe percorrenze, ma con sentieri per la maggior parte scorrevoli e non particolarmente tecnici, una zona dove con una hardtail si gioca davvero bene. Discorso diverso se abitassi e girassi per la maggior parte del tempo in Liguria o in zone con terreno molto più ostico. 

 

 

Detto questo, ancora oggi se dovessi acquistare una sola bici per tutto l'anno, per ogni tipo di uscita, la full suspension resterebbe la mia preferenza. Per comfort, versatilità, margine di errore e divertimento nella guida.

 

 

HARDTAIL O FULL? SPOILER: NON È UNA GARA

Dopo un anno sulla Orbea Alma posso dirlo senza drammi: la hardtail non è meglio né peggio, è diversa. Rende più divertenti i trail facili, più interessanti quelli conosciuti e più impegnativi quelli tecnici. È una bici che educa, che allena e che ti ricorda che la MTB è anche tecnica, non solo velocità.

 

 

MA POI, IN GARA, HO SCELTO LA FULL

Sulla carta tutto bello con la hardtail: leggera, reattiva ed efficace sulle marathon scorrevoli. Ma quando mi sono trovato davanti alla scelta tra Orbea Alma e Santa Cruz Blur per l'Alta Valtellina Bike Marathon - 100 km e 3200 m di dislivello positivo su terreno non particolarmente tecnico - il dubbio è stato reale fino all'ultimo.

 

 

Alla fine ho scelto la full suspended, accettando qualche etto in più in cambio della consapevolezza di avere un mezzo capace di lasciarmi più rilassato quando la grande fatica, quella delle sei ore di gara, arriva davvero.

 

 

Col senno di poi è stata una scelta azzeccata, anche solo considerando il meteo e le condizioni del fondo. Tornando indietro sceglierei ancora la Blur, anche se puntando esclusivamente al risultato secco una front potrebbe ancora dire la sua.

 

 

LA ROCKSHOX SID SL 110 MM: POCA CORSA, MA USATA BENE

La SID SL da 110 mm si è rivelata una scelta centrata. Leggera, precisa, coerente con l'anima della bici. Non invita ad esagerare, ma accompagna con discrezione.

 

 

Durante tutta la stagione non ho riscontrato problemi alla cartuccia idraulica, né cali di prestazione o variazioni di comportamento. La nuova evoluzione con DebonAir+ offre una risposta più fluida e controllata, con una prima parte di corsa sensibile e un buon sostegno nel tratto centrale.

 

Nel pratico, è una forcella che non ti fa pensare alla sospensione, e questo è sempre un buon segnale. Affidabile, prevedibile e coerente: su una hardtail moderna è esattamente ciò che serve.

 

 

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SRAM MOTIVE: IL FRENO GIUSTO PER QUESTA BICI

I SRAM Motive sono uno degli elementi più interessanti del setup. Si posizionano tra Level e Code: 4 pistoni, peso contenuto (circa 248g) e una frenata che punta più sulla modulazione che sulla pura potenza.

 

 

Su una hardtail XC/trail come la Alma li ho trovati coerenti. Feeling di leva leggero, risposta lineare e potenza facilmente gestibile. Non sono freni da gravity, e non vogliono esserlo. Nei trail veloci e nelle discese lunghe non ho riscontrato fading preoccupanti, soprattutto con dischi adeguati.

 

Manca la regolazione del punto di contatto e i rider più pesanti potrebbero volere qualcosa in più, ma per l'utilizzo reale di una hardtail moderna i Motive hanno molto senso. Bene anche la scelta dell'olio minerale, che nel quotidiano si apprezza.

 

 

CONCLUSIONI: LA HARDTAIL MI HA MESSO IN DISCUSSIONE

Un anno su una hardtail moderna come la Orbea Alma non è stato affatto una parentesi noiosa. Mi ha fatto riscoprire certe sensazioni. Mi ha ricordato perché, alla fine, avere più di una bici ha perfettamente senso. Mi sono divertito, davvero. Ma no, non ho smesso di amare le full e nel 2026 mi vedrete ancora in sella alla amata Blur.

 


Alla fine, come spesso succede nel mondo MTB, la risposta giusta è sempre la stessa: Non c'è la bici perfetta, ma ci  sono tante bici che rispondono alle tante esigenze dei biker, quindi avere una front E una full sarebbe il top, ma non sempre è possibile, io tra le due sceglierei una full. 

 

 

Alla fine il numero perfetto di bici da possedere è sempre lo stesso: N+1, dove N è un numero infinito.

 

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