Campionato italiano XCO: bici vs elettrica. Li abbiamo fatti entrambi e con una sorpresa finale

PianetaMTB.it non sta a guardare, ma si butta sempre nella mischia. Questa volta abbiamo preso parte non solo a quello amatoriale di domenica pomeriggio ma venerdì con lo stesso rider abbiamo partecipato al primo campionato italiano elettrico. Vi raccontiamo le differenze e quale ci ha divertito di più. Ne abbiamo parlato con Fruet e Gambirasio. Che sorpresa quando abbiamo guardato i battiti.

PianetaMTB.it è salito su un podio del campionato italiano cross country 2020 corso lo scorso fine settimana a Barga (LU), all'interno della tenuta Il Ciocco. Lo sapevi?

 


Il fatto che quel podio sia stato quello del primo Campionato italiano di e-mountain bike format XCO non deve stupire, perché se nel 1998 abbiamo aperto il primo magazine esclusivamente on line dedicato alla MTB in Italia, è abbastanza normale che ancora una volta vogliamo essere pionieri di questo sport e provare con mano, anzi con gambe, cosa vuol dire prendere parte a una competizione elettrica.

 

Campionato italiano e-mtb format xco


In realtà il nostro giovane collaboratore Lorenzo De Carlo ha partecipato ad entrambe le competizioni: quelle e-mtb del venerdì (terminando 2° tra i Master 19/39) e quella della domenica con la bici (terminando 10° sempre tra gli Elite Master Sport). L'idea era quella di partecipare a entrambe le gare e raccontare poi differenze e similitudini tra le due, proprio per capire se il mondo delle prove e-MTB XCO abbia o meno ragione d'essere e un futuro roseo.

 

E Lorenzo non è stato l'unico a provare la doppia esperienza, citiamo altri due nomi: Martino Fruet e Vittorio Gambirasio.


IL PRIMO TRICOLORE CON LA E-MTB: DIFFERENZE CON LA BICI NORMALE

"Per raccontare cos'è una gara di XC corsa con una e-mtb - ci dice Lorenzo -  bisogna partire dal concetto che tutti coloro che si sono schierati al via erano alla loro prima esperienza in assoluto in una gara di questo tipo perchè assegnava le maglie tricolori. Anche chi con l'elettrica ci gareggia sempre, come Marco Aurelio Fontana, comunque era di fronte a una gara inedita, mai affrontata".

 

 

Già questo rendeva l'atmosfera particolarmente frizzante (troppo facile dire "elettrica") prima del via. "Eravamo pochi, ma tutti ben agguerriti e consapevoli di poter essere il primo campione italiano della storia di e-MTB format XCO".

 

LE DUE BICI

Per la gara E-MTB è stata utilizzata una Specialized Turbo Levo M5 con 150 mm di escursione, motore Specialized 2.1, batteria da 500 Wh che pesava circa 22/23 kg, mentre per la gara di domenica pomeriggio la nuova Trek Procaliber 9.8 (leggi qui il test) con la forcella da 100 mm ed un peso di 10,47 kg. Non serve dire molto di più per comprendere le differenze tra le due piattaforme.

 

 

IN DISCESA

Le discese erano state disegnate con rock garden, drop e salti più vicini all'enduro che al XCO. "La Turbo Levo in discesa era una vera schiaccia sassi, abbassavo il telescopico e passavo sopra qualsiasi cosa, senza troppo preoccuparmi di dove mettevo le ruote, ero sempre certo che la bici avrebbe assorbito gli ostacoli e tenuto la traiettoria. In discesa cambia completamente il modo di guidare, da una parte avevo l'e-mtb che mi permetteva di giocare e divertirmi, dall'altra la Trek Procaliber front con cui dovevo stare super concentrato per non rischiare di sbagliare".

 

Lorenzo De Carlo al Campionato italiano di e-mtb

 

C'è un altro aspetto da considerare, bisogna prestare più attenzione perchè essendo il motore acceso (io lo spegnevo vista la poca dimestichezza con le e-mtb) la bici può tendere a scappare in avanti se inavvertitamente si dovesse premere sulla pedivella facendo i tipici movimenti per controllare il mezzo.

 

Lorenzo per questo motivo nei passaggi più tecnici la metteva in modalità OFF. Invece Martino Fruet che ha più dimestichezza con le elettriche ci ha detto: "io non la spegnevo mai perché se devi uscire dalle curve con il motore esci più veloce". 

 

Fruet al campionato italiano di e-mtb

 

É tutto vero quanto abbiamo scritto ma un saggio come Martino Fruet, che come il nostro Lorenzo ha corso la seconda gara con una hardtail (il primo con una Fox da 120mm, il secondo da 100mm), ha individuato la differenza fondamentale. "Le mtb elettriche usate all'italiano a differenza delle hardtail di fatto sono delle bici da Enduro, ovviamente più pesanti. Sono full con grandi escursioni come la mia Lapierre da 160 mm e con gomme più larghe. É normale che con una bicicletta di questo tipo sia facile scendere in discesa. C'è anche da dire che essendo più pesante da guidare sulle curve devi staccare prima."

 

Lorenzo De Carlo al Campionato italiano di e-mtb

 

IL PROBLEMA DEI 25 KM/ORARI

Nei rilanci e in pianura si fa molta meno fatica con la bici perchè con la e-MTB quando si superano i 25km/h il motore stacca e bisogna spingere un mezzo che pesa 22/23 kg. Nella gara elettrica oltre ai pensieri e sensazioni che si hanno normalmente durante una competizione va aggiunto anche lo stress psicologico causato dal continuo guardare il contachilometri. Bisogna sempre cercare di rimanere sotto ai 25 km/h altrimenti si sprecano troppe energie.

 

 

"È un continuo giocare con la velocità e il motore, bisogna essere ben consapevoli di quello che si fa e non strafare. Ok sempre il Turbo, ma se con la bici normale senti che hai le gambe e vuoi fare uno scatto per superare il tuo avversario lo puoi fare senza troppi problemi, con le e-bike se sei a ruota a 24 km/h e vuoi superare non puoi farlo perché finiresti fuori motore e non andresti da nessuna parte".

 

PERCORSO: SIMILE, MA DIVERSO. LA SALITA

Lorenzo De Carlo al Campionato italiano di e-mtb

 

I due tracciati erano simili per quanto riguardava la tipologia di terreno e anche la maggior parte del percorso, ma in quello e-MTB erano state inserite 4 salite che con una muscolare, anche ad avere le gambe di N1NO non si sarebbero riuscite a fare con la bici. Invece con l'elettrica giocando bene con i pesi ed abbassando il telescopico per rimanere ben buttati in avanti sulla bici, si riuscivano a scalare. 

 

Sempre con l'elettrica bisogna essere accorti nel modulare bene la pedalata nei tratti più ripidi perchè avendo subito tanta potenza si rischia, su un terreno secco come quello del Ciocco, di perdere trazione.

 

Fontana al campionato italiano di e-mtb

 

"Sulla prima salita, che invece era comune con la gara XCO, era fantastico vedere la velocità pazzesca con la quale si saliva con la e-bike; solamente la domenica mi sono reso conto della pendenza reale dell'ascesa, guardando infatti i tempi, confrontando le due salite fatte full gas i risultati sono chiari: 10 minuti con la bici tradizionale, 7 con l'e-bike".

 

CADENZA DI PEDALATA

Nella tattica di gara occorre avere le gambe e la prontezza di portare quanto prima vicina ai 25 km/h la bicicletta, questo non si fa come credono i più spingendo un rapporto molto duro come nella bici tradizionale, ma cercando di aumentare subito la velocità incrementando la cadenza di pedalata.

 

LA BATTERIA

Quanta carica di è rimasta? Era la domanda che si facevano tra di loro gli e-rider al termine del campionato italiano. Marco Fontana ci ha detto che lui ha sempre usato il Turbo e ha concluso la gara con il 47%. Anche nel caso del nostro Lorenzo la batteria era attorno al 50%. "Avevo infatti 5 tacche luminose accese su 10 totali".

 

Batteria Focus Bikes Jam²

 

Possiamo quindi, idealmente dire che con una e-bike di capienza simile si possono percorrere in modalità race, circa 30 km e 2000 metri di dislivello positivo, che sia la svolta per una gara endurance?

NELLO STRETTO

Un'altra grossa differenza, confermata da tutti gli e-rider, la facevano i tornantini stretti in salita. "Con la e-mtb era quasi impossibile farli, le bici sono lunghe e poco maneggevoli in quel frangente, con in più il motore che spingeva e ti faceva un po' perdere l'equilibrio nel momento di girare, mentre con la Trek Procaliber sono riuscito a passare ad ogni giro senza grossi problemi". Secondo Martino Fruet bisogna essere bravi a dosare la forza del motore e stare ben posizionati in bici per evitare che quest'ultima di impenni o che sgommi.

 

 

DOVE SI VINCE LA GARA SECONDO VITTORIO GAMBIRASIO

Mentre sabato guardavamo la gara Elite, intorno alla 30esima posizione, eravamo sul rock garden ed un atleta è passato praticamente al doppio della velocità di tutti gli altri... abbiamo guardato bene ed era Vittorio Gambirasio.

 

Uno dei più forti enduristi e downhiller italiani (Campione italiano DH 2005, Campione italiano Enduro 2016, vincitore campionato E-Enduro 2017, per citare i risultati più importanti), lo stesso che il venerdì aveva colto il terzo posto nella gara e-MTB. Nella gara XC ha chiuso 29º, non male per un biker più abituato ad andare in discesa che in salita.

 

Vittorio Gambirasio


Abbiamo voluto chiedere anche a lui il suo punto di vista sulle due gare e le differenze tra esse.

 

"Quest'anno la mia preparazione è stata estremamente diversa dagli anni scorsi: molta, moltissima strada e poca Mtb, il mio obiettivo era preparami proprio per il Campionato Italiano XCO EMTB! Considerando che avrei dovuto competere con crosscountristi di alto livello ho dovuto prepararmi come si deve! Ho fatto davvero tanta fatica, come molti sanno un solo anno è davvero poco per sviluppare una buona gamba!

 

 

Ho deciso di partecipare a gare di Xc classiche proprio per rendermi conto del ritmo gara che va tenuto, e così mi sono accorto che la tecnica in discesa mi aiuta molto, ma è importante non esagerare perché esagerando è davvero facile bucare. Quindi tendenzialmente cerco di mantenere un buon ritmo, ma la gara si vince sicuramente in salita".

 

DIFFERENZA FISICA DEL NOSTRO RIDER

 

"Fisicamente le due gare sono state molto simili, anche se devo ammettere che quella elettrica mi ha divertito di più, forse perché era una novità o forse perché con la bici ci si poteva giocare di più" racconta Lorenzo.

 


De Carlo ha concluso il Campionato italiano e-MTB in 59' 30" percorrendo 16,5 km con 973 metri di dislivello, il tutto a una media cardiaca di 185 bpm e una massima di 198 bpm. Si è piazzato al secondo posto nella Master 19/39.

 

 

Invece nella gara della domenica ha pedalato per 1 ora e 4' completando 15 km con 421 metri di dislivello. Il suo cuore ha pompato in media a 184 bpm e con una massima di 197 bpm.

 

Frequenza cardiaca

 

"A differenza di quello che si potrebbe pensare ho toccato la velocità di punta più alta con la muscolare (37,8 km/h contro i 36 km/h della e-MTB), per quanto riguarda la velocità media ho tenuto i 16,5 km/h con l'elettrica, i 14 km/h con la muscolare".

 

COSA NE PENSA IL NOSTRO PREPARATORE ATLETICO

Per completare l'analisi della doppia prestazione di Lorenzo De Carlo abbiamo chiesto un parere al Dottor Alessio Cellini, Direttore del centro CTM e nostro collaboratore.

 

"La prima cosa che salta all'occhio è che anche in e-bike si fa fatica, e tanta! Lorenzo ha registrato nella gara di e-mtb ed in quella di mtb praticamente le stesse frequenze cardiache massime e medie, specchio di un impegno fisico molto simile.

 

 

Queste considerazioni le facciamo tenendo conto di:

 

- differenze di percorso,

- differenze nell'impegno (essendo in gara lo consideriamo 100%),

- presenza di fatica nella competizione di mtb fatta 48 ore dopo quella di e-mtb (questo solitamente si riflette sulla FC).

 

Al netto di tutto questo abbiamo 2 competizioni di 1h con valori cardio medi e massimi praticamente identici, ma con tracciato cardio differente (ad occhio la deviazione standard del tracciato di e-mtb è inferiore rispetto a quello di mtb).

 

Questo possiamo provare a spiegarlo in questo modo:

 

Con la e-bike il limite dei 25km/h limita i tratti all'out in piano/falsopiano indirizzando verso una gestione più omogenea e controllata dello sforzo; una FC sempre sostenuta è garantita anche dal fatto di dover "domare" un mezzo da 22+kg, con grande coinvolgimento di tutta la parte del tronco, delle spalle e delle braccia.

 

In mtb invece, abbiamo chiaramente tratti all-out alternati a tratti dove si guida in discesa una bici da 10 kg, quindi questa alternanza on-off si riflette sul tracciato FC con picchi maggiori.

 

Sarebbe interessante analizzare un file con dati di potenza, avremmo a disposizione sicuramente delle finestre di ragionamento maggiori".

 

FREQUENZA CARDIACHE DI VITTORIO GAMBIRASIO

 

A differenza del nostro Lorenzo che ha avuto 48 ore per riposare, Vittorio Gambirasio ha corso alle 15:30 di venerdì la gara di e-mtb e alle 15:00 del giorno dopo la elite XCO (con una front). Quando ha guardato il suo computerino ha fatto questa considerazione:

 

"La differenza notata tra XCO e e-XCO, che ho potuto constatare anche dai dati rilevati dal Garmin, è che nella gara elettrica ho registrato una frequenza cardiaca media più alta in 175 bpm contro i 165 bpm della gara XCO. Devo ammettere che la cosa mi ha stupito ma sicuramente ho avuto più mal di gambe il giorno dopo alla gara XCO".

 

 

Lasciamo a voi ogni conclusione...

 

 

 

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