E-bike a pedalata assistita secondo Scott

Basta che il primo timido sole di primavera si affacci dopo l'inverno e già si scatena la voglia di estate, di aria aperta e di sport. E allora perché non unire l'utile al dilettevole, e cominciare ad andare in ufficio o a muoversi in città in bici?

 

Già, ma se gli spostamenti sono diversi e l'allenamento non proprio a punto? O se l'età od altri fattori non consentono di affrontare continue salite e discese o tratti particolarmente impegnativi? Oppure più semplicemente non si vuole arrivare in ufficio o ad un appuntamento sudati ed affaticati?

 

Una soluzione innovativa molto interessante è la E-bike, o bici a pedalata assistita.

 

In questo settore l'evoluzione tecnologica negli ultimi anni ha davvero rivoluzionato il modo di approcciare le problematiche di mobilità urbana e non solo: le prime bici elettriche assomigliavano molto ad un motorino elettrico, ed il movimento dei pedali (obbligatorio per legge che non fosse un acceleratore a mano come per i motorini ... altrimenti andava immatricolata !!) semplicemente accendeva il motore elettrico collegato alla ruota di trazione.

 

Oggi i sistemi più all'avanguardia come quello di Bosch (www.bosch.it) integrano nel motore una complessa sensoristica che, campionando decine di cicli al secondo, sono in grado in ogni momento della pedalata di misurare la situazione di sforzo torsionale in relazione alla velocità di spostamento del sistema bici/ciclista.

 

 

Sul computer di controllo l'utente, in base al percorso ed allo sforzo che intende fare, gestisce la scelta della tipologia di "aiuto" che richiede al sistema motorizzato elettrico della bici (in termini di ripresa, velocità massima, economia di esercizio, ecc).

 

Utilizzando il cambio posteriore come qualsiasi altro cambio si determina una situazione operativa di marcia su cui il motore elettrico interviene in aiuto del ciclista in base a come è stato pre-impostato o come viene impostato durante il percorso.

 

L'utente può quindi visualizzare in ogni momento il consumo e l'autonomia residua, stante che una volta esaurita la carica la bici da noi provata (una SCOTT E-venture) si comporta ed è quindi guidabile né più ne meno come una bici normale (con qualche chilo in più naturalmente per il sistema motore-batteria-pannello di controllo).

 

Le biciclette a pedalata assistita costituiscono oggi una grande possibilità anche per i meno sportivi per un approccio dolce di scoperta del territorio e delle sue eccellenze, anche e soprattutto sui percorsi meno trafficati, strade bianche o piste ciclabili; per questo l'intero comparto turistico alberghiero guarda con grande interesse a questa nuova tecnologia, in grado di valorizzare e rilanciare anche all'estero aree territoriali come quelle italiane ricche di fascino, di storia e di enogastronomia da scoprire.

 

E la possibilità di utilizzare un mezzo così ecologico ed adatto anche a chi non vanta un allenamento specifico è molto gradito, particolarmente dalla clientela nord-europea che su questi temi è già più sensibile e formata da anni.

 

L'utilizzo delle E-bike sta peraltro diventando un elemento importante nel moderno approccio alle problematiche di mobilità urbana (verso e dal lavoro), grazie all'autonomia ormai in grado di coprire distanze ragguardevoli e sicuramente superiori al tragitto medio casa-lavoro (stiamo parlando di autonomie max superiori ai 100 Km !!). L'uso della bici ha costi enormemente più bassi rispetto alla benzina, non costa in  termini di assicurazione, fa bene alla salute, abbassa l'inquinamento da PM10.

 

Già diverse amministrazioni pubbliche hanno dotato i propri agenti cittadini di un mezzo di questo genere, che oltre a non inquinare ed essere performante in termini di autonomia e velocità, consente notevoli risparmi all'amministrazione su carburanti, assicurazioni, ecc.

 

E allora perché non pensare ad una E-bike per muoversi in città? Andare al lavoro, in centro o a trovare un'amica sarà un'occasione per fare un po' di moto, tenere allenati i muscoli delle gambe e dei glutei, aumentare l'ossigenazione dei tessuti e, perché no, di risparmiare sul budget carburanti del mese. La nostra salute non potrà che giovarne, così come il fisico.

 

La crisi in cui ci muoviamo sta facendo riscoprire tante vecchie abitudini salutari e "risparmiose", chissà che anche la bici ritorni come un tempo a far parte delle nostre abitudini quotidiane, magari con quel piccolo aiutino che la tecnologia moderna ci può dare per consentirci di usare la bici anche in situazioni di salita più impegnativa o di percorsi più lunghi.

 

Per informazioni www.scott-sports.it

 

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