Candia Canavese (TO): Si è aperto il sipario sulla Coppa Piemonte 2011. Ormai classica prova di apertura la GranFondo di Candia, che in occasione della settima edizione ha cambiato veste diventando la "50 km dell'Erbaluce", prima delle piacevolissime novità messe in piazza dal dinamico sodalizio canavese del CO2 Cycling Team di Caluso.
Giornata tipicamente primaverile, molto più gradevole del caldo estivo delle scorse settimane, che aveva permesso però al fondo di compattarsi e di rendere la gara ancora più veloce di quello che ci si aspettava. Unico scotto da pagare, un po' di polvere che ha imbiancato facce e biciclette.
900 bikers si sono dati battaglia sui sali-scendi intorno al lago. Superato ancora una volta il record di presenze dell'anno scorso, a conferma che la gara piace. Il giusto premio per un'organizzazione ambiziosa e attenta ad ogni particolare. Numeri trascinati sicuramente dagli abbonati della Coppa Piemonte, che quest'anno ha superato il già ragguardevole risultato del 2010 arrivando a quota 435 abbonati (nel 2010 erano stati 415). Un risultato incredibile quello raggiunto alla 6° edizione del circuito che la conferma come uno dei circuiti più seguiti e più amati dai bikers a livello nazionale.
Incremento in parte influenzato dal fatto che, a partire da quest'anno, concorreranno alla classifica finale solo gli abbonati al circuito. Una delle novità principali del 2011 e il Trofeo Specialized 29ER, messo in palio dal colosso americano per i possessori di MTB da 29 pollici: un occasione in più per mettere un po' di pepe su un argomento che mai come ora sta dividendo il movimento del fuoristrada.
Area logistica della manifestazione è stata confermata la zona Lido del lago Candia, con area iscrizione, docce, lavaggio bici, pasta party, premiazioni e area espositiva concentrate e a portata di mano degli atleti e del pubblico. Ottima la gestione delle operazioni di iscrizione, con corsie preferenziali per gli iscritti alla Coppa Piemonte suddivise per numerazione, con code praticamente inesistenti nonostante i tanti iscritti.
Pacco gara garantito per i primi 575 atleti iscritti, pensato in modo da fornire una selezione di prodotti locali che possano fare apprezzare a chi partecipa le specialità locali. Comprendeva: Un prodotto tecnico Stac-Plastic, una bottiglia di Vino "Bambass Bianc" della cooperativa produttori di Erbaluce di Caluso, un pacco di farina da polenta del Mulino Roccati di Candia, uno snack Nutkao, uno yogurt, 2 vasettini di marmellata Menz & Gasser, integratori Inkospor, una bottiglia da 500 ml di acqua. Per i "ritardatari" è stato comunque garantito un pacco gara di assoluto livello.
Organizzatissima e senza attesa anche la consegna del "premio"per gli abbonati alla Coppa Piemonte, che consisteva in una pompa da officina AREO con manometro.
Le fondamenta del percorso sono rimaste quelle delle edizioni passate, con alcune migliorie per renderlo più lungo di qualche chilometro e ancora più spettacolare. 50 km disegnati all'interno del parco Naturale Provinciale dell'Anfiteatro Morenico di Ivrea, caratterizzati da verdi colline coperte di boschi di castagno, acacia, pinete e vigneti che circondano il Lago di Candia e le dolci pianure circostanti. Proprio i vigneti sono stati la costante che ha accompagnato i 900 bikers nei primi chilometri di gara, tracciati appunto tra i filari del rinomato vitigno "Erbaluce", dal quale si ottiene l'Erbaluce di Caluso, il vino bianco dal colore paglierino conosciuto in tutta Italia.
Essendo ancora all'inizio della stagione agonistica piemontese (anche se molti hanno già scaldato i motori in Liguria) anche quest'anno la 50 km dell'Erbaluce non prevedeva salite lunghe, ma i continui sali - scendi che facevano totalizzare circa 1200 mt di dislivello hanno tagliato le gambe a molti, anche ai più allenati. Azzeccata l'idea di modificare il tratto di lancio per evitare fastidiosi imbottigliamenti nei primi single-track, con la partenza dal lungo lago in direzione delle cascine di Candia, per poi svoltare a sinistra e iniziare la salita che ha condotto in centro paese.
Primi 21 km di "mangia e bevi" relativamente più facili (prevedevano 400 mt di dislivello) ma non meno spettacolari tra i vigneti di Caluso e Mazzè , con un tris di toboga da urlo ma dove ciò che contava di più era rimanere a ruota nei numerosi tratti pianeggianti e in falso piano. Quindi si transitava nuovamente dalla zona di partenza al Lido per affrontare la seconda parte di percorso, decisamente più impegnativa con i sui 800 mt di dislivello in 29 km, passando per i comuni di Barone, Montalenghe e Candia S.Stefano, dove sono state inserite le novità più importanti, tra cui un paio di tratti in cresta tutti da guidare; chi aveva ancora benzina poteva poi dare tutto nei micidiali strappi in salita.
Encomiabile il lavoro del CO2 Cycling team nella pulizia del percorso: chilometri di single-track ripuliti da rami e foglie che hanno permesso ai bikers di esaltarsi e sbizzarrirsi nelle migliori traiettorie in sella ai loro "cavalli". Da notare poi che il percorso si presentava già perfettamente segnalato e quasi totalmente ripulito già da un paio di mesi.
La Gara: Partenza puntuali alle 10. Il lancio e i primi chilometri di percorso sono affrontati ad un ritmo alto ma non esasperato, sembra che i tanti tratti pianeggianti della prima parte scoraggino una fuga prematura e nessuno vuole prendere in mano la corsa. E'così che, dopo alcune scaramucce, dopo 21 km quando si transita nuovamente in zona Lido la testa della gara è ancora forte di una quindicina di elementi: i più attivi sono Alessio Zamuner e Samuele Porro (Lissone MTB) insieme a Paolo Montoya e Alessandro Gambino (GT Stacplastic Brondello), ma a ruota sono in agguato Daniele Pollone e Davide Ciocca (Giai Team), Massimiliano Milan, Renato Reinaudo e Filippo Blanc (Silmax Cannondale), Denny Lupato (Giant Italia Team) Alessio Crivello (Tecnobike Bra), Alessandro Rostagno (GSR Alpina-Bikecafè) e Silvio Massimino (GT Stacplastic Brondello).
Basta un tratto a piedi su una scalinata in terra al km 25 per dare il primo scossone alla corsa: Zamuner e Porro in compagnia di Gambino e Montoya si avvantaggiano di qualche secondo e procedono in accordo. Pollone rimane solo a bagno maria, inseguito da un altro quartetto composto da Reinaudo, Lupato, Crivello e Ciocca. Al km 35 è Gambino ad abbandonare i compagni di fuga a causa di uno spuntone di legno che lo manda a terra mettendogli fuori uso il freno anteriore, e lasciando il compagno Montoya in balia del gioco di squadra dei due del Lissone.
Sui numerosi single track più volte è Alessio Zamuner a prende l'iniziativa riuscendo a guadagnare qualche secondo, costringendo Montoya a faticose rimonte nei piani successivi per ricucire il distacco, con Porro a ruota. Uno di questi inseguimenti si conclude proprio quando inizia il temibile ultimo muro in asfalto che porta al Convento, dove Zamuner sferra l'attacco decisivo. Montoya alza definitivamente bandiera bianca, ma scollina comunque con qualche secondo di vantaggio su Porro.
Per Zamuner diventa una cavalcata trionfale sino all'arrivo, che gli consente di tornare ad una vittoria importante e lo conferma agli alti livelli che gli competono. Porro giunge a 52" e completa la doppietta in casa Lissone, andando a riprendere e staccare in discesa Montoya, terzo a 1'07". Giungono poi in solitaria Alessandro Gambino e Daniele Pollone, quindi Denny Lupato e Filippo Blanc, autore di un bel finale di gara, davanti a Reinaudo, Crivello e Ciocca. Anche per essi la salita del Convento ha definito le posizioni finali.
Tra le donne Roberta Gasparini (Pedali di Marca Team Performan) non ha avuto rivali e ha condotto gara di testa sin dai primi chilometri, vincendo alla grande con il tempo di 2h29'04", staccando di 11'28" Barbara Piralla (Cicli Battistella) e di 11'55" Sara De Leo (Cicli Lucchini).
Dopo le fatiche di giornata, il pasta party ha soddisfatto i più: pasta al pomodoro, arrosto con purè e budino hanno rifocillato gli atleti. Ovviamente non poteva mancare la damigiana di Erbaluce, dalla quale tutti potevano attingere liberamente. Ottima la premiazione per i primi 10 di categoria allietata, come tutta la gara, dalla speaker valdostano Paolo Mei, solamente al suo secondo anno in questo ruolo dopo anni da biker agonista, e ora il più amato dagli organizzatori e dagli atleti, nonché fresco designato come speaker ufficiale addirittura del Giro d'Italia.
Il presidente del CO2 Cycling Team Rossetto è raggiante, e non nasconde la soddisfazione: "Ogni anno ce la mettiamo tutta per fornire agli atleti un percorso e un organizzazione ai massimi livelli, senza lasciare niente al caso e cercando di dare quel tocco di eleganza e originalità che magari altre manifestazioni non danno. Poi ogni anno si commettono degli errori e si impara qualcosa, tutto serve per migliorarsi sempre più! Non possiamo che essere entusiasti per i 900 iscritti di quest'anno, per questo grosso merito va anche a Ivano (Ciampi ndr) che ha curato la preparazione del percorso". Quello che mi è piaciuto ? "Sicuramente il commento e l'intrattenimento dello speaker Paolo Mei, con interviste sul palco prima della gara, e poi far salire sul palco i primi 3 classificati con la bicicletta appena tagliato il traguardo. Non abbiamo trascurato gli sponsor che ci hanno aiutato, per loro è stata allestita alla partenza un area riservata con aperitivo offerto. E' importante che chi ci aiuta sappia dove vanno i suoi investimenti, non basta chiedere solo sempre."
Fotografie : Gabriella Camusso/A.R.