Un mistero avvolge la prima gara italiana di cross country internazionale corsa domenica a Verona, cosa nascondeva Enrico Barazzuol della sua bici? Abbiamo scoperto il rider Under 23 del Lee Cougan Banca Prealpi Sanbi con una bici nastrata, fasciata ma soprattutto bendata per nascondere qualcosa.
Come successe per la Rampage Innova, Lee Cougan torna a nascondere elementi curiosi delle proprie biciclette, la calza sulla Innova di Leo Paez due anni fa aveva a lungo lasciato misteri e ipotesi nelle menti degli appassionati che lo guardavano correre e vincere.
La calza sulla bici di Barazzuol a Verona lancia una nuova sfida: cosa si nasconde sotto? E perché l'esordio questa volta è avvenuto in un circuito di cross country?
Abbiamo avanzato alcune ipotesi sull'identità di questa bici. Con certezza possiamo dire che si tratti di una Lee Cougan anche con i nastri volti a coprirne i vari loghi, il team è ufficialmente sponsorizzato proprio dall'azienda di San Zenone degli Ezzelini, anche la colorazione ci offre un altro importante spunto, Lee Cougan e Basso nel loro portfolio collezionano alcune tra le più brillanti colorazioni.
Le forme in generale di questo telaio fanno pensare a un modello biammortizzato, in gamma l'azienda dispone della Crossfire 428, ma molti elementi non tornano già dalla parte anteriore, il tubo di sterzo sembra più schiacciato. La forcella da 34 montata dal team è una scelta sempre più frequente nel cross country soprattutto abbinata a un travel maggiorato, questa potrebbe essere una scelta effettuata dal team, ma ciò significherebbe che il telaio sia compatibile con sospensioni con più travel.
La calza è l'elemento che desta più sospetto in assoluto, cosa vi si nasconde sotto ancora non lo sappiamo con certezza, sicuramente qualcosa di molto voluminoso e se fosse un aggiornamento della Crossfire saremmo certi essere un ammortizzatore, ma Lee Cougan ci ha già smentito una volta (con la Innova) per cui non ci vogliamo sbilanciare in affrettate sentenze.
Analizzando il retrotreno e la zona centrale si notano altri elementi fuorvianti, i foderi alti sembrano essere più arrotondati nella parte terminale e l'intero triangolo posteriore sembra più compatto, c'è meno distanza tra i foderi alti e quelli bassi, rispetto alla full di Lee Cougan. Ma ancora i foderi alti sembrano avere un profilo decisamente schiacciato.
È una nuova full o un'altra ibrida pimpata?
Il cuscinetto poco sopra al movimento centrale ci lascia pensare che sia un punto di rotazione di uno schema sospensivo proprio come quello della Crossfire, è però la parte alta del piantone che attualmente non ci dà certezza, i foderi alti potrebbero agganciarsi a un link o ancora a un sistema innovativo di smorzamento che non conosciamo, sicuramente la posizione della calza così in basso non è assolutamente convenzionale.
L'occhio però ci è caduto sul dettaglio più impensabile, nella parte del velcro inferiore della calza si nota un piccolo tubo metallico ricurvo, non segue però la curvatura del telaio, sembra essere esattamente tra due pareti staccate del telaio come se vi fosse un'apertura proprio sotto al piantone davanti al movimento centrale, quel tubo potrebbe rappresentare qualsiasi cosa, il cavo di attuazione del telescopico, un raccordo per la guaina del freno o ancora un cavo di gestione di qualche sistema.
Da queste foto ci viene nuovamente da pensare che siamo di fronte a qualcosa di innovativo proveniente dal brand italiano che riserva sempre inaspettate sorprese, se sia una full classica, un'evoluzione del concetto di biammortizzata o altro lo scopriremo solo quando la calza verrà levata dal telaio della Lee Cougan, che questa volta ha voluto fare il suo esordio su una pista da cross country e non marathon...