ANDREASSEN VINCE! UNA TIGRE ALLO SPRINT, ULTIMO GIRO DA BRIVIDI. KORETZKY BUTTA VIA LA GARA

Si potrebbe scrivere un libro sui nove giri della seconda prova maschile di Coppa del Mondo XCO. Ad Araxà torna a vincere dopo 4 anni Simon Andreassen, allo sprint si trasforma nella tigre che ha tatuata sul petto e piega tutti. Koretzky: un salto di catena lo mette KO. Avondetto migliore degli italiani: 10° dopo una foratura… E chi gli è arrivato dietro...Juri Zanotti

Main event di questa sera, domenica 21 aprile, è stata la gara maschile elite di XCO, quella con i grossi calibri della disciplina pronti a dare spettacolo come sabato nello short track sul percorso di 3,6 chilometri con 164 metri di dislivello a giro, fatto di salti giganti, di rock garden in stile Glasgow e tanto tanto tecnico.

 

© WHOOP UCI Mountain Bike World Series / Michal Cerveny

 

Ad Araxà in Brasile la rivincita era servita per la seconda tappa della Coppa del Mondo XCO, dopo Mairipora. Contesto totalmente diverso dalla prima, ma stessa voglia dei rider di dare spettacolo e fare la differenza. Sette italiani al via ma in seconda fila non partivano i più esperti degli azzurri bensì le stelle del futuro, Simone Avondetto e Juri Zanotti, poi i gemelli Braidot, Andreas Vittone, Filippo Fontana e Nadir Colledani.

 

©Maxime Schmid

 

La performance mostruosa dello Specialized Factory Racing dello scorso weekend con tre rider a podio e la vittoria di ieri di Koretzky davanti al compagno Blevins hanno fatto capire che il gioco di squadra funziona eccome. Non partiva in questo XCO Joshua Dubau infortunatosi ieri durante XCC.

 

CARNAGE PURO - IL LEADER DI COPPA DI SCHIANTA CONTRO UN PALETTO

Il via in Brasile è stato dato alle 20.30 italiane e i primi metri del giro di lancio hanno mostrato due colpi di scena, dal polverone iniziale non esce Christopher Blevins (ha centrato in pieno un paletto), l'americano leader della Coppa viene inquadrato da solo attardato dietro a tutto il gruppo, mentre davanti la gara inizia a spallate e pestoni a terra per passare tra gli alberi del primo tratto di salita.

 

 

Schwarzbauer e Mathias Fluckiger i più attivi in testa che sono addirittura riusciti a creare un primo buco sul gruppo, ma come visto nelle donne ogni 50 metri lo scenario cambia e anche le posizioni. Molto bene le due young guns italiane partite dalla seconda fila Simo Avondetto del Wilier Vittoria e Juri Zanotti del BMC nelle prime 15 posizioni insieme ai top dogs, vale a dire con Schurter, Koretzky, Gaze, Sarrou, Fluckiger.

 

©Michele Mondini - CFR

 

9 GIRI IN PROGRAMMA

Il percorso di Araxà era talmente new school che dai "canonici" 7, 8 giri a cui siamo abituati, la grafica ha invece indicato 9 giri da affrontare per il gruppo maschile. Velocità, tail whip e 11 campioni del mondo mettono a ferro e fuoco la seconda tornata, Nino è tra i più tecnici del gruppo, con lui il campione del mondo di Leogang 2020, hanno imposto un ritmo e velocità di esecuzione che hanno rotto il gruppo selezionando un plotone di 15 elementi, i due giovani italiani e poi tutti i blocchi più grossi e potenti.

 

©UCI MTB

 

Lo Scott con Nino e Colombo, Specialized con Vidaurre e Koretzky, CFR con Aldridge e Andreassen e Hatherly, BMC con Zanotti e Sarrou, ma anche Gaze e Boichis. A inseguire non certo degli sprovveduti, ma cilindrate enormi come Flucki, Vidaurre e Dascalu.

 

VIDAURRE ATTACCA, AVONDETTO SEMPRE DAVANTI

La nuova scuola del ciclismo internazionale è abituata ad attaccare, Vidaurre al terzo giro non sente più la catena, il cileno, idolo del sudamerica e protagonista di sfide all'ultimo giro contro Avancini su questo percorso, parte del CIMTB, vuole emulare i giovani della strada come Pogacar. A 6 giri dalla fine prende una decina di secondi sul gruppo inseguitore trainato nientemeno che da The Goat Nino Schurter che ancora una volta fa la voce grossa tra i più giovani e porta a spasso il trenino con Koretzky, in totale inattività per favorire il compagno in fuga, poi Colombo, Hatherly, Gaze, Avondetto e Sarrou.

 

©Bartek Wolinski - Red Bull Content Pool

 

Tutta questa frenesia davanti non ha favorito il rientro di Blevins intrappolato nel traffico delle retrovie.

 

È MAGIA ITALIANA

Vedere i propri connazionali tra i protagonisti è sempre una fonte di grande orgoglio, alimenta il tifo di un'intera comunità, ma vedere nei primi 4 giri di gara Simone Avondetto francobollato al gruppo dei più grandi in assoluto di questo sport è pura magia. Il campione del mondo ed europeo under23 2022 ha già lo scorso weekend collezionato a Mairipora un sesto posto tra gli élite di immenso valore dopo, un segnale importante dopo un 2023 sofferto. Ma vedere il giovane talento piemontese studiare dalle ruote di Schurter, Sarrou, Gaze è stata una delle immagini più emozionanti di questo weekend. Mentre tutto scorreva e i watt si sprecavano Simone rappresentava l'Italia, la visione e il futuro del movimento nazionale.

 

©Rossbell photo

 

GAZE ANNULLA TUTTO, AVONDETTO CON LA GOMMA A TERRA

L'azione di Vidaurre si esauriva al 5° giro, Gaze si è messo a martellare come un fabbro per saldare quei 4 secondi di gap, il cileno aveva tentato la fagianata, ma il kiwi non sembrava aver troppa voglia di scherzare. Il quarto giro infatti è stato nella prima metà di gara il più veloce realizzato, ma nel quinto, quando è stato riassorbito Vidaurre, prima il ritmo rallenta e poi d'improvviso arriva la rasoiata da davanti del neozelandese.

 

Le transizioni di questo percorso non permettevano azioni durature, pochi secondi con watt devastanti sulle rampe presenti, ma fare la differenza non era affatto semplice. Dopo periodi sofferti anche il neozelandese sembrava però aver trovato il giusto colpo di pedale. Alla fine del secondo giro, l'unico rider italiano rimasto nel gruppo di testa, Simone Avondetto entra al box con la ruota posteriore a terra e passa sotto l'arco del sesto giro in 19ª posizione.

 

©UCI MTB

 

A OGNI GIRO UN VOLTO NUOVO

Sette elementi rimangono davanti nel 6° giro, ma il gruppo principale è sostanzialmente un mega gruppo che si spezza e ricuce a ogni risalita. A ogni tornata davanti compare un rider che fino a quel momento non si era mostrato attivo aggiungendo variabili a una gara che passata la metà non aveva ancora trovato il suo padrone. Andreassen porta il suo caschetto Red Bull e la sua Scalpel davanti a tutti, Koretzky è il più studioso e ancora inattivo, da inizio gara è sempre rimasto in seconda ruota, era lui il più pericoloso e si è mostrato anche sempre il più scaltro a limare in ogni frangente. Intanto Carod che ancora non si era visto davanti, arriva nel gruppo di testa, un altro nome pericoloso.

 

©Michele Mondini - CFR


Durante la sesta salita, la regia ripesca il replay della caduta iniziale di Blevins quella che lo ha tagliato fuori dall'intera gara, avvenuta su uno scalino di attraversamento di una strada, dinamica che gli ha fatto girare il manubrio e costretto a mettere mani e piedi a terra.

 

DUE ITALIANI RITIRATI

Prima del passaggio del 7° giro nel live timing vengono mostrati tra i DNF Luca Braidot e Filippo Fontana, l'atleta del CS Carabinieri - Cicli Olympia fino a quel momento stava affrontando una buona prova girando poco fuori dalla top 20.

 

©Maxime Schmid

 

KORETZKY IN RAMPA DI LANCIO

Sabato il francese di Specialized ha vinto con un attacco all'ultimo giro lo short track, ma quest'oggi nella prova regina, a seguito di un errore in salita di Gaze che ha spezzato il primo gruppo, ne ha approfittato, si è messo in testa e ha attaccato ben due volte nelle prime due salite del terzultimo giro e ha preso subito 6 secondi su Andreassen, Sarrou Hatherly e Colombo mentre Schurter e Vidaurre sembravano tentennare.

 

©Bartek Wolinski - Red Bull Content Pool

 

Tornavano a guadagnare posizioni invece Simone Avondetto che passava in 13ª posizione a 52" e soprattutto si faceva spazio in top10 Juri Zanotti, passato 10° al penultimo giro con 43" di ritardo dal leader francese. Carod invece soffriva una foratura al posteriore che lo relegava alla 20ª piazza.
Nel giro dell'attacco del francese Victor Koretzky, il settimo, il tempo su giro fatto segnare è stato il più veloce nella competizione, abbassato di ben 20 secondi rispetto ai giri medi precedenti, portando il riferimento di 8'32" sotto gli occhi di tutti e nell'ottavo giro (penultimo) il transalpino di Specialized cominciava la fase conservativa optando per linee B e tenere la bici più bassa possibile per non rischiare.

 

ULTIMO GIRO AL CARDIOPALMO

Koretzky sembrava imprendibile all'inizio dell'ultima tornata, ma un salto di catena cambia tutte le carte in tavola, un colpo di scena inaspettato che riapre la gara quando nessuno se l'aspettava, un giro di pedale a vuoto e Koretzky è a piedi nella salita in mezzo agli alberi. 

 

 

I sogni si infrangono per lo Specialized team che manda in fumo il secondo tentativo, mentre la locomotiva svizzera Filippo Colombo tentava l'assalto finale seguito ancora una volta da Hatherly e Andreassen.

 

Cinque rider lanciati a folle velocità verso il traguardo di Araxà, compreso il cagnaccio redivivo di Koretzky, il primo a lanciare una volata lontana dal rettilineo costringendo Andreassen a mettere la spalla e poi il manubrio davanti per andare a vincere la sua prima prova di cross country olimpico nella categoria elite. 

 

© WHOOP UCI Mountain Bike World Series / Michal Cerveny

 

Secondo in volata Koretzky e terzo Hatherly, quarto Colombo. Sesto N1NO. Decimo e migliore degli italiani di nuovo Avondetto. Lo sfortunato Blevins alla fine è riuscito a rimontare fino alla 22ª posizione finale.

 

LE INTERVISTE POST GARA

Fortemente provato per la vittoria Andreassen ha dichiarato: «È stato bello vincere di nuovo una coppa, devo essere sincero non ho pensato molto a questo, sono passati alcuni anni dall'ultima vittoria. Nel momento in cui Koretzky ha avuto il problema meccanico io ho cercato di rimanere calmo.» 

 

©Michele Mondini - CFR

 

Manuel Fumic, team manager del CFR: «Il team è stato perfetto oggi, avevamo pianificato tutto, sapevamo che i ragazzi avevano le gambe. Siamo contentissimi di vedere che Simon è tornato davanti dopo un po' di anni di sofferenze. È un grande sollievo». Simon aveva già vinto una volta in Coppa, nel 2020 a Nove Mesto quando le gare si erano corse in ottobre.

 

© WHOOP UCI Mountain Bike World Series / Michal Cerveny

 

Il commento di Koretzky sul problema dell'ultimo giro: «Avevo buone gambe oggi, ci ho provato a 3 giri dalla fine, tenevo il mio ritmo, poi all'ultimo giro ho avuto un problema meccanico, la caduta della catena prima della sezione di radici. Dopo ho rimesso la catena, ero sesto, quinto, ho superato prima Colombo poi Alan e sul finale ero dietro a Simon ma oggi era davvero il più forte, ho provato a chiudere ma ero totalmente vuoto. Sono triste ma felice della mia forma e credo di essere messo bene ora nella generale. Congratulazioni a Simon e "obrigado" Brazil".»

 

Le dichiarazioni di Alan Hatherly: «Una gara pazza con velocità più alte rispetto allo scorso weekend, siamo stati insieme molto più di quanto mi aspettassi. La gara è praticamente iniziata a 2 giri dalla fine, Victor ha fatto una grande mossa poi è rimasto inguaiato nell'ultimo giro, quando l'abbiamo passato il gruppo si è "acceso" perché sapevamo che non correvamo più per il secondo posto ma per vincere. Il finale era veloce e complicato, Koretzky ci ha provato con un paio di mosse ma ho visto che Simon era messo bene per sprintare così io sono rimasto dietro per favorire la sua volata e negli ultimi 50 metri ho spinto per prendere il secondo terzo posto del weekend».

 

IL BILANCIO FINALE

Con la vittoria di ieri di Koretzky e il 2° posto di oggi, il francese va a vestire la maglia di leader di Coppa del Mondo dimostrando un grande stato di forma. I due italiani più giovani hanno mostrato i denti, Simone Avondetto ha chiuso 10° e Juri Zanotti 11° dopo una gara che lo ha visto entrare e uscire infinite volte tra i migliori 10. Due promesse per il futuro che complicano la vita a Celestino in vista di Parigi, soprattutto dopo una prova decisamente no del campione italiano Luca Braidot.

 

 

ORDINE D'ARRIVO ELITE MASCHILE

1 ANDREASSEN Simon (CANNONDALE FACTORY RACING) - 1:20:00
2 KORETZKY Victor (SPECIALIZED FACTORY RACING) - 1:20:01
3 HATHERLY Alan (CANNONDALE FACTORY RACING) - 1:20:01
4 COLOMBO Filippo (SCOTT-SRAM MTB RACING TEAM) - 1:20:01
5 SARROU Jordan (TEAM BMC) - 1:20:10
6 SCHURTER Nino (SCOTT-SRAM MTB RACING TEAM) - 1:20:23
7 VIDAURRE KOSSMANN Martin (SPECIALIZED FACTORY RACING) - 1:20:23
8 GAZE Samuel (ALPECIN-DECEUNINCK) - 1:20:35
9 DASCALU Vlad (TREK FACTORY RACING - PIRELLI) - 1:20:39
10 AVONDETTO Simone (WILIER-VITTORIA FACTORY TEAM XCO) - 1:20:46


11 ZANOTTI Juri (TEAM BMC) - 1:20:59
20 ORR Cameron (WILIER-VITTORIA FACTORY TEAM XCO) - 1:22:10
33 COLLEDANI Nadir (SANTA CRUZ ROCKSHOX PRO TEAM) - 1:23:09
52 BRAIDOT Daniele (CS CARABINIERI - CICLI OLYMPIA) - 1:25:29
53 ARIAS CUERVO Diego Alfonso (BERRIA POLIMEDICAL) - 1:25:35
57 ANDREAS EMANUELE Vittone (KTM PROTEK ELETTROSYSTEM - 1:26:56

 

DNF FONTANA FILIPPO

DNF BRAIDOT LUCA

Altre News