A Buja il Paralympic Ciclocross

Eravamo a Forano circa un mese fa e Lucia Trevisan componente commissione paralimpica, lanciava la sfida a noi atleti presenti per il Campionato Italiano Paralimpico Pista 2015 che si sarebbe disputata la prima domenica di ottobre a Buja (Udine), e alla 2ª prova sempre Ciclocross a  Varese l'11 ottobre.

 

La sfida è grande, specialmente per me, che sono alle prime armi (vi prego non ricordatemi gli anni, sono appena schioccati i 56) ma come ricorda un detto dialettale: "a sèt agn sè putèi, agli anta se amò chèi" (meglio tradurre : "a sette anni si è ragazzini, dopo gli anta si ritorna bambini"). Cerco di mediare con Lucia, sul fatto che noi atleti Paralimpici, non riusciamo a fare scale, abbiamo difficoltà a sganciarci dalle bici e quindi eseguire salti, e portarsi la bici in spalla diventa piuttosto difficile.

 

 

Ma Lucia mi garantisce che il percorso è alla nostra portata, riservato alle categorie B (tandem) e C (bici) maschile e femminile. La sfida per il Comitato Paralimpico Nazionale è grande in quanto è l'Italia che per la prima volta mette in campo questa specialità per atleti Paralimpici a livello Internazionale. Seguo il forum FCI Paralimpico per vedere la pubblicazione delle gare e appena pubblicate mi affretto a mandare richiesta al Presidente della mia squadra FTC Equipe, affinchè mi faccia l'iscrizione con il fattore K. Ora devo recuperare la bicicletta adatta, Lucia mi ha garantito che va bene anche la MTB, recuperiamo la vecchia MTB che Alberto ha cavalcato per anni  (che da qualche mese era in prestito a mio nipote Fabrizio, anche lui atleta, ma in un'altra specialità Podismo, e la MTB la utilizza per fare allenamenti per le maratone).

 


Il tempo per prepararsi e provare è un mese, ma chissà perché tutto si concretizza negli ultimi giorni: martedì 30 recupero bici, prima esperienza nei vigneti della Franciacorta circa una mezz'ora, qualche titubanza, non riesco ad agganciarmi, poi i cambi sono diversi da quelli sulla bici da strada? Sei troppo agile ... Sei troppo dura ... il Gliso (mio marito) cerca di istruirmi Bhe la prima è andata.

 

Mercoledì Budrio per calco nuova protesi ... quindi niente bici. Giovedì Milano Expo Brescia Montagna - Vivere le terre Alte altra giornata senza bici. Venerdì Mercato Iseo niente bici, sabato preparazione borsa, MTB controllo attacchi, freni, olio ... tutto pronto ma il tempo non promette niente di buono, anzi sono previste piogge intense sul nord Italia. La notte infatti le piogge intense arrivano puntuali e nessuna promessa di miglioramento.

 

Domenica 4 ottobre, sveglia alle 5,30 per raggiungere Buja (Udine) ci sono circa 350 km, verifica tessere alle 10,00 quindi i tempi dovrebbero essere buoni.

 

Buja: forse non è mai stato scelto nome più adatto, all'orizzonte un cielo nero che non promette niente di buono, man mano ci si avvicina il cielo è sempre più imbronciato e come una vecchia megera lascia scorrere gocce sempre più grosse e intense, come lacrime sul latte versato o prossime gocce di sudore sul fango incamerato. Giungiamo nella piazza e la festa è già iniziata, prima della prova Paralimpica si sono disputate le prove dei ragazzini G1-2-3 ..., che amore questi piccoli atleti, che per questo giorno le mamme non richiamano incessantemente se si sporcano nel fango ... ma quasi fosse stata firmata una deroga ai rimproveri, si innalzano anche le voci delle mamme a incitarli a pedalare senza remore.

 


Verifica tessere: Michele Pittacolo, Claudio Nembo Skid, Orlando con il tandem e Graziano Gallusi sempre in tandem con Claudio Molè che gi fa da guida, e arrivo anche io Grazia (come ultima), un po' perché non trovavamo la zona verifica tessere, ma non scordiamo che una donna si deve sempre far attendere. Qualche tira e molla, perché causa tempo o non so per qualcosaltro, sembra che vogliano annullare la nostra gara, fortunatamente Raffaella De Monte (moglie di Pittacolo e Resp. Regionale  Paraciclismo), telefonate a Roma, e chi più ne ha più ne metta ... finalmente arriva l'Ok.

 

Di corsa a indossare le divise, no, no oggi meglio indossare il lungo sia per le gambe che le maniche. Sopraluogo percorso con Alberto che mi precede, partenza primo tratto asfalto, quindi salitella verso la biblioteca per evitare due gradini, zig-zag con curva cieca che immette sul prato fettucciato, in una curva presa troppo larga, cerco di eliminare la fettuccia e paletto, ma si riparte. Alberto mi precede sempre e sento che da dietro un gruppo alberi afferma: "Bho e adesso cosa farà a passare in questa pozzanghera?"

 

Uomo avvisato, ossia donna avvisata, curvo per immettermi sul rettilineo dove Alberto già era passato e scorgo due mega pozzanghere ... ops cosa faccio, freno, mi fermo sgancio (non senza difficoltà) e proseguo a piedi, quindi di nuovo in sella. Il tracciato è piuttosto pesante, cerco di restare nella parte più esterna dove l'erba non è ancora calpestata e si riesce a scorrere più facilmente. Piccolo ponticello, scorgo l'acqua sia a dx che a sx, mi riprometto di superarlo senza cadere, che figuraccia altrimenti, via decisa e tutto va bene. Altre curve e controcurve in fettucciato, ma all'orizzonte vedo un passaggio in una canaletta ... ops devo prenderla a tutta ...  nessuna esitazione altrimenti mi impianto, pedalo a tutta e  miracolo sono sopra senza esitazione, anzi l'ho presa tanto decisa che mi sono messa ad urlare ad Alberto di spostarsi per non centrarlo.

 

 

Ora il tracciato diventa più semplice ancora un  po' di fetucciato e quindi sentiero verso il tendone dove ci saranno le premiazioni con passaggio all'interno, uscita su ghiaietta e sulla curva esterna dove è stata realizzata una parabolica, che però non utilizzerò mai. Il giro di prova è andato, ci sistemiamo nella griglia di partenza, manca poco al via ... le ultime raccomandazioni, il terreno è impegnativo, niente stupidaggini, ma solo divertimento. Mezz'ora di gara + un giro, partenza con un poco di emozione e forse anche un poco di sensi di colpa, ma si può arrivare a 56 anni  essere qui a giocare come una bambina? Sono piuttosto prudente, e ogni tanto i mie avversari mi superano, Alberto in giro sul tracciato cerca di immortalarmi nelle mie prestazioni, un giro è andato, secondo giro, al terzo giro superato il passaggio nel canale comincio a essere piuttosto cotta, mi fermo un pezzetto, mi giustifico che lascio giungere la mezz'ora così farò solo ancora un giro. Quando sento dallo speaker che è passata la mezz'ora mi avvio al traguardo, dove Raffaella sopra la campana mi incita dicendomi che è l'ultimo giro.


Alberto mi attende alle pozzanghere che farò in bici, mi vuole immortalare nell'azione che noi mamme, per così tante volte abbiamo cercato di privare i nostri figli, ma il fine giustifica i mezzi e io oggi sono in gara. Giungo al canale, ma sento alle spalle che i ragazzi in tandem mi stanno raggiungendo, non voglio fare da imbuto e rischiare di farli cadere, per quest'ultimo giro mi fermo, mi affianco, li lascio passare e spingo la bici per superare il fossetto. Di nuovo in MTB, le ultime pedalate sono veramente pesanti, ma è finita. Oltre il traguardo mi attende Alberto per con la Nikon e lo scatto dell'arrivo della Colosio dichiara conclusa anche la gara.

 


Il clima durante la nostra gara è stato clemente e quasi un sole timido è spuntato in cielo, ma a causa delle pozzanghere sono tutta bagnata, quindi mi reco alla macchina velocemente per cambiarmi. Ritorniamo sotto il tendone, Claudio vorrebbe festeggiare a base di birra, visto che siamo alla 3ª ed. Oktoberfest a Buja, ma essendo astemi ci concediamo una foto dietro la maschera che riproduce bevitori di birra in costume tipico, con un foro per infilarci il viso. Mentre stiamo mangiando una pastasciutta, Orlando invece sta azzannando un stinco di maiale, la nostra attenzione viene richiamata dal palco che ci richiama a ritirare i premi:

 

1° MC4 Michele Pittacolo (Alè CipolliniGalassia)

1° MC3 Claudio Ciampi (Asd Lazzaretti Roma)
1ª WC4 Grazia Colosio (FTC Equipe) ;

1° tandem Orlando Rusalen con la guida, 2° tandem Graziano Gallusi con guida tandem Claudio Molè.

 

 

Un grazie particolare alla società Jam's Bike Team Buja che ha reso possibile la partecipazione di noi atleti Paralimpici, ci hanno coccolato e creato un percorso adatto anche alle nostre difficoltà, e siamo stati pure premiati con coppa, fiori e pacco premio con cappellino.

 

GRAZIE e arrivederci all'anno prossimo.

 

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