Che cosa è l'Arctic Heat, lo "strano" giubbotto usato da Nino Schurter prima della gara?

Spesso in Coppa del Mondo ma anche l'Europeo di Darfo Boario Terme e ai mondiali di Cairns quando le giornate sono estremamente calde, sulla linea di partenza si vedono gli uomini degli staff delle nazionali di mountain bike che con gli ombrelli cercano di riparare dal sole i loro atleti.

 

Julien Absalon

 

Non tutti ci hanno fatto caso ma nei minuti precedenti l'ingresso in griglia, con sempre maggiore frequenza si notano rider che indossano uno strano giubbino. Al momento sembra che senza neanche farlo apposta, abbia il monopolio un marchio proprio dell'Australia, la Arctic Heat. Basta tradurre in italiano ....calore artico...e si può intuire a cosa servono.

 

 

Sono dei giubbetti disponibili nelle colorazioni blu o bianco che sono progettati per ridurre gli effetti dello stress termico sul corpo nelle giornate caldissime, come quelle di Cairns nel nord dell'Australia dove si sono corsi i mondiali. Rinfrescando il corpo riducono la sudorazione. Meno sudare significa che l'inizio della disidratazione è ritardata. Un aspetto importantissimo nello sport.

 

Alla base di tutto c'è un particolare gel inserito nelle tasche del giubbetto che deve essere immerso in acqua per 15 minuti prima di passarlo all'atleta. A livello di costi, sul sito ufficiale dell'azienda si può acquistare per 198 dollari australiani che corrispondono a circa 132 euro.

 

 

Lo usano in tanti, da Julien Absalon a Nino Schurter, passando per Simon Andreassen, l'australiano Daniel Mcconnel e pure i brasiliani che di caldo se ne intendono. Nella foto in alto si vede che Nino oltre ad indossare l'Arctic Heat ha usato anche una soluzione tradizionale. Dei cubetti di ghiaccio avvolti in un panno per rinfrescargli la zona del collo, dove il giubbino non arriva a rinfrescare.

 

 

I brasiliani ma non solo loro, utilizzano anche un altro ritrovato l'Air Relax americano, che sfruttando l'aria viene usato per migliorare la circolazione del sangue nelle gambe.

 

Photo: ©UCI MTB Australia

 

 

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