Sestriere (TO): La quarta edizione della Assietta Legend è un assolo di Cristiano Salerno e Annabella Stropparo che sono andati in fuga in salita e nessuno è più riuscito a riprenderli. Gara tostissima, una vera marathon (85 km), con in più la difficoltà respiratoria dovuta all'altura, dal momento che per buona parte di gara si è corso oltre i 2.000 metri, salendo fino a cima Ciantiplagna ad oltre 2750 mt. slm.
Sia per il corridore ligure dello Scott Racing team che per la vicentina trapiantata in Lombardia si è trattato di un bis. Salerno aveva già vinto l'anno scorso, la Stropparo l'edizione 2015. Sono loro due i primi top riders che poco dopo mezzo giorno, hanno tagliato il traguardo di Sestriere dopo 85 km di gara. La Stropparo (Scapin Finestre Vittoria) che ha chiuso gli 85 km in 4 ore 12' 43'', ha battuto Costanza Fasolis (+ 16' 20'' Gian Liv) che in Piemonte quest'anno sembrava imbattibile, terza Elisa Gastaldi (+ 19' 07'' Team Passion Faentina)
I circuiti e i partecipanti
Anche quest'anno l'Assietta Legend era valida come tappa di 3 circuiti, due dei quali garantiscono uno zoccolo duro molto solido all'organizzazione. Il Marathon Bike Cup coinvolge i piemontesi mentre il Trek Zero Wind Off Road Challenge ha portato a Sestriere biker dell'Italia del nord con una massiccia presenza di lombardi. Non bisogna dimenticare l'appartenenza anche la circuito federale Marathon Tour. Poco meno di 1.200 gli iscritti ed un migliaio i partenti, numerosi bikers si sono iscritti in loco questa mattina.
Il meteo
I bikers che questa mattina si sono svegliati a Sestriere, che si trova a quota 2.035 mt sul livello del mare, hanno aperto le finestre e sono rimasti affascinati dalla visione di un bellissimo cielo azzurro e con tutte le montagne illuminate dal sole. Faceva però freddo, poi durante la mattinata la giornata si è riscaldata.
Logistica confermata ma cambiata la location della partenza
Il Palazzetto dello Sport di Sestriere anche quest'anno è stato utilizzato come sede logistica di tutta l'Assietta Legend. Mentre all'interno si sono svolte le operazioni di segreteria ed al termine dell'evento ha ospitato il pasta party, nel grande piazzale presente all'esterno è stata allestita l'area riservata ai team. La partenza è invece stata spostata nella piazza, una posizione più consona ad una manifestazione di questo livello.
Tre percorsi
Alle ore 9,00 i primi a scattare sono stati i maratoneti, quelli che avevano optato per la distanza di 85 km, tre quarti d'ora dopo sono partiti gli escursionisti che avevano scelto il nuovo percorso Adventure (20km con salita al Col Basset) mentre alle 10,30 ha preso il via la granfondo (Assietta Bike - 58 km 1.728 mt dislivello). Sostanzialmente hanno mantenute le stesse caratteristiche della passate edizioni.
La gara
Il percorso dell'Assietta Legend ricalcava quello dell'anno scorso. La prima fase, interlocutoria, prevedeva la discesa verso la val Chisone raggiungendo Pragelato. Il primo a sbucare dalla discesa che portava alla piana è stato il bergamasco Oscar Lazzaroni seguito da Pietro Sarai e da tutto il gruppo.
A quel punto l'Assietta Legend ha imboccato la prima salita di giornata che portava in Val Troncea e da lì è scesa sino a Pourrieres (mt. 1418). All'attraversamento della valle, ai piedi della strada che porta al Colle delle Finestre, dalla passerella costruita a fianco del torrente, il primo a comparire era l'ex professionista Daniele Ratto del team Todesco.
Il gruppo era però a breve distanza e c'era il primo colpo di scena, uno dei due favoriti, il colombiano Leonardo Paez, era già KO in seguito ad una foratura alla gomma posteriore.
Iniziava la salita quasi tutta asfaltata che portava a Pian dell'Alpe (35° km -1.821 metri di altitudine) dove c'era il bivio granfondo - marathon e dove si sentivano i campanacci delle mucche al pascolo.
L'ascesa ha favorito gli scalatori, infatti la fuga di Ratto è durata poco ed il primo ad arrivare al bivio è stato Cristiano Salerno, seguito non molto lontano da Pietro Sarai, mentre più staccati sfilavano Lamastra, Antonello, Lazzaroni e Ratto. Quindi da soli Caratide e l'argentino Matias Armando.