Assegnati i tricolori a staffetta Udace di ciclocross

Mulazzano (LO) - Il sorriso dei vincitori dice tutto sulla felicità di aver vissuto un'altra bella giornata di sport che la storica società sportiva dei F.lli Rizzotto ha regalato nella convinzione di aver compiuto l'ennesima importante "missione"  nel nome dell'Udace. La neve e l'aria gelida non hanno scoraggiato la coraggiosa pattuglia che ha sfidato il freddo polare ed ha inevitabilmente perforato gli indumenti e l'anima dei crossisti che si sono sfidati per l'ultima prestigiosa maglia, roba da uomini duri, i quali  certificano ancora una volta che il ciclocross è per tanti ma non è per tutti, e quelli accorsi al richiamo dei F.lli Rizzotto sono dei marines, addestrati, temprati ed iniziati a dei veri e propri corsi di sopravvivenza.

 

Nella gara dei giovani non poteva che essere Diego "The Warrior" Lavarda a trascinare nella leggenda per la terza volta consecutiva il suo compagno d'avventura Francy Corradini, e insieme realizzano il grande slam: campionato regionale, italiano, europeo e staffetta tricolore, impresa riuscita a pochissimi eletti nella ultra cinquantenaria storia di casa nostra. I battuti, ma con onore, sono i fratelli Pivotto che in fatto di maglie vinte potrebbero aprire un mercatino. Nella fascia veterani/gentleman è il monumentale Davide Montanari, l'uomo più in forma di quest'annata da incorniciare, che ha trascinato nell'olimpo il suo gemello diverso Massimo Suardi, bravo a sopportare una responsabilità più grande di lui e a tenere a debita distanza marpioni del calibro di Tosi / Pietta,  Caroni / Colombo e Valsesia / Mingoni, mica gente qualunque.

 

Se le sconfitte e le vittorie sono come le stazioni della via crucis, la sconfitta di Vezzoli/ Garbo è la più dolorosa per via di un errore che lo stesso Vezzoli definisce imperdonabile. In pratica non si è fatto trovare pronto ad un cambio che il generosissimo Garbo, dopo un recupero eccellente stava dando a Vezzoli  che in quel momento era a farfalle, e per il duo Guarnieri/ Rizzotto è stato come andare al luna park. Ma la nota più bella arriva dalla coppia di amiconi, nello sport e nella vita, quali sono Aldo Allegranza e Lucio Pirozzini, che dopo aver dominato poche ore prima il primo Campionato Italiano a coppie della mountain-bike, si sono ripetuti nel ciclocross. Esagerati? No, per nulla, specie se si considera che Allegranza non poteva rassegnarsi a contare le occasioni perdut,e e allora con grinta, concentrazione e traiettorie chirurgiche che spesso baciavano le fettucce ha finalmente dato corpo alle sue aspirazioni. Aspirazioni che sono poi le stesse dell'alpino di Macugnaga, il Piro, un uomo onesto e lavoratore, benvoluto da tutti, persino dai suoi più temibili avversari che nella fattispecie sono stati Zanolla / Da Molin e Balducci / Tavani.

 

Bella e strameritata la vittoria nelle donne ad opera di Bellatti / Cortinovis che sovrastano la coppia Masin / Pantesotti e portano a casa l'ennesimo trofeo che la premiata ditta Clamas Team non mancherà di festeggiare. Un vero peccato non aver potuto godere delle performance di donne quotate come Fanchini, Barbero, Caimi e Profumo, tanto per citarne alcune, ma avremo tempo e modo di suggerire al comitato nazionale degli aggiustamenti che a questo punto sono inevitabili, per il bene del cross ed il morale dei crossisti. Detto questo, dobbiamo sottolineare che il senso di squadra è emerso ancora una volta per la corazzata Pengo, una società che sta al ciclocross come il Barcellona sta al calcio spettacolo. Bello e accorato l'appello del vice presidente Giuseppe Calearo per chi ha a cuore le vicende del cross e non solo. Ma altrettanto bello e sincero ci è parso il pensiero del vice sindaco Ferruccio Maria Stroppa, che come  il sindaco in persona, Abele Guerini,  intervenuto nella mattinata si è detto disponibile ad aiutare chi, come la dinastia Rizzotto, s'impegna fino allo sfinimento per il bene di questa specialità.

 

Dopo l'inno nazionale ci pensano Bruno Gibbi, Elco Volpi, Pietro Benelli ed Ernesto Galimberti a ringraziare sia l'operosa e competente giuria di Cremona che Ferruccio Daziale, e vestire i campioni fra gli applausi convinti dei presenti  che hanno notato la grande dotazione di premi  che facevano da coreografia al bellissimo salone polifunzionale che l'amministrazione ha concesso.

 

 

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