Una delle domande che ci fate più spesso nei DM è: Che action cam devo scegliere per le mie riprese? Per noi la risposta è: una action cam a 360 gradi. Ecco perché! In questo articolo Vi spieghiamo perché, per chi fa MTB e sport outdoor, un'action cam 360 come Insta360 X4 è spesso più pratica delle action cam tradizionali, dove montarla sulla bici/casco e com'è andata dopo un anno di utilizzo.
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Che si tratti di MTB, gravel, BDC, ma anche trail running, sci o viaggi in moto, una action cam a 360° è la scelta perfetta per chi vuole riprendere le proprie avventure in modo facile e senza sbattimenti. Non la scelta migliore per i professionisti, ma se non volete passare ore davanti a un computer per l'editing, ripetere 4 volte lo stesso passaggio e soprattutto pensare solo a guidare la tua bici una 360° è la scelta perfetta.
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Le classiche action cam restano ottime, ma se il vostro obiettivo è filmare le vostre uscite per creare brevi video, shorts e reel per i social, secondo noi le camere 360° rappresentano il meglio, la scelta più pratica per chi vuole un mix di semplicità, qualità e divertimento.

Chi pratica sport outdoor non vuole passare tempo a preoccuparsi di come e se sta registrando correttamente la sua ride, non vuole regolare mille settaggi, cambiare angoli o ripetere una discesa solo per avere lo shot perfetto. Con una 360° basta fissarla, premere rec e godersi l'avventura. Dopo, a casa, possiamo decidere come raccontarla: slow motion, drone shot, POV, selfie dinamico o inquadratura laterale. Tutto da un solo file, senza complicazioni, senza perdere il momento.

Questo lo diciamo dopo aver provato per tutto il 2025 a utilizzare la actioncam Insta360 X4, come sicuramente avrete notato da alcuni video pubblicati sui nostri social.
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PERCHÉ LE 360° RISOLVONO I LIMITI DELLE ACTIONCAM TRADIZIONALI?
Chi ha sempre filmato in MTB con una camera tradizionale conosce bene il problema: il trail sembra piatto, la velocità non rende, le rock garden diventano quasi lisce anche se dal vivo ci fanno ballare come matti. È una limitazione fisiologica dell'ottica grandangolare e del fatto che una camera "vede" con un solo punto di vista, senza la profondità a cui siamo abituati con i nostri occhi.

Ed è proprio qui che le 360° come Insta360 X4 entrano in gioco. Una camera tradizionale registra solo ciò che ha davanti, mentre una cam 360° riprende tutto quello che succede intorno a noi. Questo permette di scegliere l'angolo perfetto in post produzione, modificando virtualmente la prospettiva per amplificare pendenza, profondità e dinamismo. Inoltre, con la 360° possiamo inclinare l'orizzonte, creare movimenti di camera personalizzati e portare la viewer experience molto più vicina a ciò che davvero viviamo sul trail. In sostanza, le 360° non solo aggiungono libertà: risolvono un limite strutturale che ha sempre afflitto le action cam classiche.

E per noi weekend warriors, che vogliamo raccontare le nostre avventure senza perdere tempo a fare take su take, questa differenza pesa tantissimo.
Poi, in fase di editing, decidiamo come vogliamo raccontare la scena: dall'alto, da dietro, con un movimento panoramico o con un effetto drone. È come avere un cameraman invisibile che ci segue ovunque, senza mai perdersi nulla. E per chi ha poco tempo - come i tanti "weekend warriors" che vivono l'outdoor tra un venerdì sera e un lunedì mattina - questa libertà è oro: meno pensieri tecnici, più tempo per vivere l'esperienza.

Le 360° come la Insta360 X4 registrano tutto ciò che accade intorno a noi, permettendo di "ricomporre" il video in post, soprattutto con una app davvero facile, intuitiva e veloce. Con un'unica ripresa possiamo ottenere contenuti orizzontali per YouTube, verticali per Instagram e TikTok o quadrati per Reels, senza dover registrare più volte. Un vantaggio enorme per chi crea contenuti per passione e non ha tempo di rifare mille take.

DOVE MONTARE UNA ACTION CAM PER AVERE LE RIPRESE MIGLIORI?
In questo 2025 abbiamo utilizzato a lungo la Insta360 X4, non l'ultimo modello in gamma, ma un ottimo entry level se si vuole risparmiare qualche soldo e, come sicuramente avete visto nei nostri video Youtube, abbiamo piazzato la camera in un sacco di posti e inquadrature diverse.
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Ecco quelli che secondo noi danno il miglior risultato:
TELETUBBIES SUL CASCO

La Insta360 X4 piazzata verticale al centro del casco in effetti fa un po' teletubbies, ma è la posizione che consigliamo di più per chi gira in compagnia e vuole riprendere le proprie uscite perchè così è possibile riprendere non solo il sentiero, ma volendo anche il socio che ci segue o che ci precede, in pratica si possono registrare le performance di tutto il gruppo con un solo punto di ripresa. Perfetta ovunque. Il rovescio della medaglia è che la percezione della velocità diminuisce: riprese super stabili, ma visivamente più lente.
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CHEST OVVERO SUL PETTO

Questa posizione è sicuramente la più classica, ma anche la più consigliata se si è da soli e si vuole dare l'idea di velocità, perchè riprendere manubrio, gomiti e mento fermi aumenta la percezione di velocità di chi guarda.

ProTip: più apriamo il campo visivo e più diamo l'idea di andare veloci, ma non esageriamo troppo con l'effetto "mini pianeta".
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MANUBRIO

Piazzare la Insta 360 al centro del manubrio è perfetto se si vuole registrare il proprio viso, un bel primo piano in action, e anche il sentiero, perfetto quando si fanno video in cui si vuole spiegare il tracciato, così si alterna la faccia che parla e il sentiero.
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Se invece si è in gruppo un bel punto di aggancio è sull'esterno della manopola così da filmare tutto il lato della nostra bici (che crea effetto top in discesa, i nostri amici che pedalano davanti, dietro o a lato, e anche il trail, ma con il punto fermo della forcella/ruota che aumenta l'effetto speed. Questa soluzione è quella che però richiede maggiore lavoro di editing.
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SELFIE STICK O FAKE DRONE

Una delle funzioni più iconiche delle Insta360 è il selfie stick invisibile. Grazie alla sovrapposizione perfetta delle immagini delle due lenti, l'asta di supporto scompare dal video, lasciando solo noi al centro dell'azione - come se una camera fluttuasse sopra di noi creando un po' un effetto drone, senza avere un drone. L'effetto è spettacolare: un POV pulito e immersivo che rende ogni ripresa più coinvolgente, perfetto per MTB, sci, arrampicata o viaggi in moto.

In MTB bisogna però pensare bene a dove usarla, perchè messa nello zaino si sta un po' troppo piegati in avanti e soprattutto se si gira in luoghi con vegetazione bassa si rischia di agganciarsi agli alberi, questa soluzione è perfetta per i bikepark.

La cosa bella delle 360° è che ogni posizione diventa valida: possiamo registrare tutto e poi scegliere in post produzione come "dirigere" la scena, sfruttando reframing, pinch&zoom e movimenti virtuali di camera. Ed è proprio questa libertà a renderle perfette per noi weekend warriors: basta fissarla dove ci piace di più e lasciarci andare al flow del trail.

LA NOSTRA ESPERIENZA DOPO UN ANNO CON INSTA360 X4
Dopo dodici mesi di utilizzo intenso possiamo dire che la Insta360 X4 è diventata una sorta di compagna fissa in ogni nostra uscita. L'abbiamo portata su trail polverosi, in giornate bagnate, in bike park, appesa al casco, al manubrio, allo zaino. E dopo un anno abbiamo raccolto una serie di impressioni reali, quelle che contano davvero quando la usi sul campo e non solo per test da laboratorio.

Iniziamo da uno dei punti più discussi: le lenti non intercambiabili. È vero, questa scelta è un limite. Durante l'anno, complici alcune cadute poco eleganti, le abbiamo segnate un paio di volte. Nulla di tragico: i graffi non hanno compromesso la qualità finale dei video, ma resta il fatto che avremmo preferito poterle sostituire in autonomia (cosa che si può fare sulla nuova X5). Se sei uno che cade spesso o fa enduro spinto, tienine conto.

Gli scudi protettivi ci hanno salvato in un paio di situazioni hardcore, ma li abbiamo usati meno del previsto: in certe giornate umide tendevano ad appannarsi, soprattutto in salita a bassa velocità, e quindi abbiamo spesso preferito girare senza.

Per quanto riguarda il montaggio sul casco, la X4 è solida e stabile, ma non leggerissima. Se la inclini leggermente in avanti per ottenere un'inquadratura più efficace, dopo un paio d'ore puoi iniziare a sentirla tirare, soprattutto durante le salite tecniche dove il collo lavora un bel po'. Non è nulla di drammatico, ma chi fa uscite lunghe potrebbe notarlo. Se il peso sul casco per voi è cruciale, ha senso guardare anche alla nuova Insta X4 Air che fa risparmiare circa 150 grammi.

Dove però la X4 è una vera bomba è nella batteria. Qui Insta360 ha fatto un lavoro notevole: con una batteria singola abbiamo coperto intere giornate di shooting. È un altro dei motivi per cui la consigliamo a voi weekend warriors. Unico neo, togliere la batteria non è facilissimo, servono un minimo di unghie per riuscire a estrarla.
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Sul fronte qualità delle riprese, la X4 continua ad essere una delle scelte più solide per chi vuole registrare tutto senza pensieri: stabilizzazione top, workflow semplice, ricostruzione 360° super fluida e un'app che negli anni è diventata un piccolo coltellino svizzero per creare contenuti veloci e belli da condividere.

Se si vuole spendere un po' di più le nuove Insta360 X5 e Insta360 X4 Air vanno proprio a risolvere diverse di quelle criticità che abbiamo vissuto sul campo.

In sintesi: dopo un anno possiamo dire che la X4 non è perfetta, ma è una macchina affidabile, resistente, con una batteria infinita e capace di trasformare anche i trail più anonimi in contenuti dinamici e coinvolgenti. Se guardiamo il rapporto tra praticità e risultato, per chi fa MTB la consigliamo ancora senza esitazioni.

PERCHÈ NOI NON USIAMO SOLO LE CAMERE A 360 GRADI?
Se guardate i nostri video vedrete che la maggior parte di essi sono filmati con camere tradizionali e questo potrebbe farvi dire: "Ma se le camere 360° sono meglio, perchè voi invece non le usate così tanto?". La risposta è data soprattutto dalla mole di editing e dalla velocità con cui dobbiamo lavorare.

Le 360° sono innegabilmente meglio per i weekend warriors che vogliono montare con la app, ma per uso professionale con sistemi di editing più evoluti aggiungono passaggi che rallentano il flow del lavoro e rendono più lunghi i tempi di realizzazione, perché prima devi esportare il file reframato e solo dopo puoi montarlo in Premiere/Final Cut".
In più sappiamo esattamente quali inquadrature ci servono in quel momento e soprattutto spesso usciamo a pedalare con il preciso scopo di filmare e non di divertirci, quindi siamo ancora molto legati all'uso delle camere a lente fissa, ma se notate per tutti quelli che sono le coperture "WOW" usiamo sempre più spesso la Insta360.
QUANTO COSTA
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* N.B: il giorno della pubblicazione di questo articolo.
SITO UFFICIALE
store.insta360.com/it/