Merida Ninety Six: Prime impressioni di guida sulla nuova full XC oriented

In salita con fondo compatto e dalle pendenze costanti, ad ammortizzatore bloccato, la risposta è molto decisa e diretta, senza ritardi fra la spinta sui pedali e la conseguente accelerazione, anche in occasione di scatti a tutta. Nei tratti sconnessi sbloccando l'ammortizzatore si procede in maniera fluida e comunque senza fastidiosi ondeggiamenti, senza dover spendere troppe energie per assecondare le asperità del terreno. L'agilità nello stretto è infine su livelli molto alti. In discesa la Ninety-Six non delude le attese.

La Ninety Six è la nuova full, cross country oriented, di Merida che Vi avevamo già presentato all'inizio di luglio dopo che l'avevamo vista e provata a Kirchberg (Austria) agli Eurobike Media Days. Oggi vi raccontiamo le nostre prima impressioni di guida.

 

ALLESTIMENTO

 

La Merida Ninety Six che abbiamo provato era la versione team che però al posto di montare le ruote DT Swiss XR1501 Spline, aveva le Fulcrum Red Team 29HP.

 

 

Telaio: Ninety Six CF5

Forcella: Rock Shox RS-1 con 100 mm di escursione

Ammortizzatore posteriore: Rock Shox Monarch XX

Gruppo completo: Sram XX1, con monocorona anteriore da 32t

Freni: Sram Guide ultimate con dischi da 180mm anteriori e 160mm posteriori

Ruote: Fulcrum marchiate Red Team 29HP, modello che con questa denominazione non vedete a catalogo

Copertoni: Maxxis Ikon da 2.20"

Sella: Prologo New Nago Evo X10

Attacco manubrio, piega manubrio e reggisella: PRC.

Taglia: Large (altezza tester 182 cm) quindi era una 29er. In taglia S è una 27,5''; mentre la M si può avere sia con ruote da 27,5'' che 29'' mentre L e XL è disponibile solo come 29er

 

IL TEST

 


 

Dopo averlo visto in Coppa del Mondo nelle mani degli atleti del Team Multivan Merida, l'interesse nei confronti di questo mezzo era decisamente alto: il tutto accentuato dal fatto che si tratta di una full espressamente concepita per il cross country ai massimi livelli. Una volta regolati altezza e arretramento sella, si è trovato subito un bel feeling con la posizione sul mezzo, il che ha spinto a cercare immediatamente un terreno adatto a mettere alla prova la Ninety-Six. Tenete presente che la nostra uscita è durata un'ora e mezza di conseguenza quelle che leggete sono le nostre prime sensazioni di guida.

 

IN SALITA

 


Il primo banco di prova è stato una salita sterrata con fondo compatto e dalle pendenze costanti ma abbastanza impegnative, sulla quale la Ninety-Six ci ha subito stupiti: ad ammortizzatore bloccato, la risposta era molto decisa e diretta, senza ritardi fra la spinta sui pedali e la conseguente accelerazione, anche in occasione di scatti a "tutta".

 

 

Incuriositi da un comportamento così dinamico, abbiamo controllato l'anello per la misura del sag dell'ammortizzatore, verificando un movimento dello stesso in queste fasi del test pari a circa il 5-10% della massima escursione: in sella questo movimento non si avverte ma probabilmente contribuisce a migliorare la trazione della ruota posteriore, che infatti è risultata più che buona anche alzandosi sui pedali in presenza di brecciolino sul fondo.

 

 

Nei tratti sconnessi sbloccando l'ammortizzatore (e la forcella, essendo comandati dal medesimo lock-out) si procede in maniera fluida e comunque senza fastidiosi ondeggiamenti, senza dover spendere troppe energie per assecondare le asperità del terreno. L'agilità nello stretto è infine su livelli molto alti, a dimostrazione di un ottimo bilanciamento nella distribuzione del peso fra ruota anteriore e posteriore.

 

IN DISCESA

 


 

In discesa la Ninety-Six non delude le attese. Il sistema ammortizzante posteriore lavora decisamente bene: assorbe gli urti consentendo di mantenere velocità, senza dover lavorare troppo di corpo per filtrare le sconnessioni e "galleggiare" su di esse. Sulle radici trasversali in contropendenza si tiene bene la traiettoria impostata e non si evidenziano marcati scivolamenti laterali verso valle. Anche la fase di ritorno è gestita molto bene, il che permette di mantenere il contatto ruota-terreno e modificare la traiettoria anche in frangenti delicati.

 

 

Nei tratti più tecnici infine è difficile trovarsi in "imbarazzo" e si ha la sensazione di poter gestire con relativa facilità ogni passaggio. Ci siamo più volte ritrovati a cercare linee alternative e più impegnative, cosa che con una front difficilmente avremmo fatto, per mettere alla prova questa bici e se l'è sempre cavata molto bene!

 

 

BILANCIO FINALE

 

Con la Ninety-Six, Merida ha fatto un gran bel lavoro a dimostrazione di come, con  una progettazione adeguata, sia oggi possibile realizzare biammortizzate capaci di grandi prestazioni in ambito cross country adeguandosi all'evoluzione tecnica dei moderni tracciati di Coppa del Mondo.

 

 

ALLESTIMENTI E PREZZI

 

A breve pubblicheremo un articolo specifico su allestimenti e prezzi delle versioni importate in Italia.

 

Info www.merida-bikes.com

 

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