LA VITTORIA DI DUE AMERICANI (K. COURTNEY E K. SWENSON) FA BENE AL MONDO DELLE MARATHON MTB?

Il Mondiale Marathon 2025 a Verbier ha visto trionfare due biker statunitensi, Kate Courtney e Keegan Swenson. Un risultato storico che apre domande: può questa vittoria dare nuova visibilità a un formato di gara che in Europa sembra vivere una fase di crisi?

Il Mondiale Marathon MTB 2025 di Verbier, corso sabato scorso, ha regalato un risultato storico con la vittoria di Kate Courtney e Keegan Swenson, due biker statunitensi che arrivano dal mondo XC e gravel. In un momento in cui si parla spesso di crisi delle marathon, con calo di partecipazione e format poco rinnovato, questo doppio successo americano porta una ventata di attenzione mediatica, soprattutto grazie a realtà come Pinkbike che hanno iniziato a raccontare la gara.

 

©UCI MTB - Swpix Cycling

 

UN'AFFARE EUROPEO

Le Marathon sono sempre state un affare europeo, anzi, diciamolo: roba da italiani, spagnoli, francesi e tedeschi. Qui il format è radicato, amato, seguito, anche se da qualche anno la parola più usata per descriverlo è "crisi". Griglie sempre uguali, numeri in calo (news di oggi Monteriggioni non organizzerà più la granfondo), poca freschezza. E mentre in Europa ci si interroga su come dare nuova linfa al movimento, dall'altra parte dell'oceano due americani hanno deciso che è arrivato il loro momento.

 

©Red Bull USA - Brett Rothmeyer + Thomas Maheux

 

ICONA DELL'XCO AMERICANA E SUPERSTAR DELLE ENDURANCE RACE

In questo scenario è arrivato un Mondiale particolare, con due vincitori che portano con sé un bagaglio mediatico decisamente diverso. Kate Courtney, icona del cross country e ora in piena transizione verso le lunghe distanze e il gravel, e Keegan Swenson, superstar americana delle endurance race e volto noto della Cape Epic e della Leadville 100, la mitica gara statunitense che raduna migliaia di spettatori lungo i trail del Colorado.

 

 

EFFETTO "PINKBIKE"

Due nomi che il pubblico internazionale conosce bene, due facce da copertina che parlano a un'audience nuova. E infatti, boom: Pinkbike, che fino a ieri snobbava le Marathon come se fossero roba da vecchi biker europei, da tre giorni non fa altro che sfornare articoli e video sulla gara svizzera (5 video sul loro profilo Instagram). Questo da solo dice tanto: se un media globale si accorge delle Marathon, forse la scossa che serviva al movimento può arrivare proprio da lì. Forse proprio l'arrivo di volti USA, che gareggiano in gare super-popolate, ma esterne al circuito ufficiale UCI, atleti che mischiano MTB e Gravel (gravel da 300km in stile USA, però), può riaccendere i riflettori su un format che sembrava aver perso appeal, ma anche far crescere un movimento oltre-oceano da cui i nostri organizzatori potrebbero pescare idee nuove per coinvolgere nuovi bikers.

 



Da un lato, quindi, questa doppia vittoria a stelle e strisce potrebbe rappresentare un'iniezione di linfa nuova per tutto il movimento Marathon. Dall'altro, per chi tifa Italia, resta amaro il distacco di soli 25 secondi che ha separato Keegan Swenson dal nostro Samuele Porro, protagonista di una gara maiuscola che ha tenuto fino alla fine il pubblico con il fiato sospeso.

 

©Klimatiza Orbea

 

È IL LIVE A FARE LA DIFFERENZA

Proprio guardando quel che hanno fatto gli americani, negli Stati Uniti il lavoro che sta compiendo GrandPrix in occasione dei big events gravel sta aiutando alla diffusione di immagini e della disciplina in America Uno dei grandi punti di forza di lifetime Grand Prix in USA è proprio il fatto di dare dirette streaming delle loro gare più importanti cosa che invece manca nelle gare europee. Cosa che Epic Series fa con i suoi principali eventi (Cape Epic e Swiss Epic) da anni ma che non riesce a entrare nella testa di UCI. 

Nella disciplina marathon rimane ancora il nodo del live streaming, è vero che in occasione del mondiale la Svizzera aveva distribuito un live della corsa su una rete svizzera (Rhone.tv) e che pare non abbia fatto neanche numeri negativi, ma il resto degli spettatori internazionali non ha potuto vedere questo live. Le dirette portano visualizzazioni e le visualizzazioni attraggono gli sponsor. Un aspetto fondamentale che consente a GrandPrix di offrire abbondanti premi in denaro anche per le singole tappe. 

 

DOPPIA LETTURA

Il Mondiale di Verbier lascia dunque una doppia lettura: segna un'apertura delle Marathon al pubblico americano e internazionale, con la possibilità di attirare sponsor e media nuovi, ma allo stesso tempo ci ricorda quanto il livello europeo resti altissimo e quanto la sfida per gli atleti italiani sia ancora aperta. Per il movimento globale potrebbe essere una buona notizia, per il nostro cuore un po' meno.

 

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