LAURA STIGGER, LA PRIMA A SCEGLIERE LA DOPPIA DISCIPLINA: STRADA E MTB

Con un 2024 da protagonista nel cross-country, l’austriaca dello Specialized Factory Racing punta a scrivere una nuova pagina della sua storia agonistica gareggiando su strada nel world tour con il Team SD Worx-Protime

Laura Stigger accoglie a piene mani le possibilità del ciclismo moderno, dopo che Pauline Ferrand Prevot ha lasciato la MTB per dedicarsi solo alla strada, l'austriaca ha deciso per il 2025 di seguire le orme di Tom Pidcock e Mathieu Van Der Poel. A soli 24 anni, l'atleta austriaca è pronta a diventare la prima biker d'élite a combinare ufficialmente la mountain bike e il ciclismo su strada nel corso di un'intera stagione.

 

©Alessandro Di Donato

 

Dopo un'annata 2024 molto buona con lo Specialized Factory Racing Team, Stigger ha firmato un contratto annuale con il Team SD Worx-Protime per il 2025, dove cercherà di confermare il suo talento su strada senza abbandonare il mondo della MTB. È gia in ritiro con la nuova squadra, tra le nuove compagne ha Lotte Kopecky e due italiane (Barbara Guareschi, Elena Cecchini).

 

© Whoop UCI Mountain Bike World Series / Michal Cerveny


UN 2024 DA INCORNICIARE

Il 2024 ha visto Laura Stigger salire più volte sul palcoscenico mondiale del cross-country soprattutto con la vittoria in Coppa del Mondo XCO a Lake Placid, ma anche molti altri importanti piazzamenti. Questi successi consolidano la sua posizione tra le migliori cross-country rider al mondo, ma Laura per il 2025 ha deciso di impegnarsi anche su strada e in maniera molto importante. Strada che tra le altre cose le ha già regalato un titolo mondiale juniores nel 2018.

 

 

UN PROGETTO PIONIERISTICO: COMBINARE STRADA E MTB

Con l'approdo al Team SD Worx-Protime, Laura Stigger intraprende un percorso unico: sarà la prima atleta che da giovane professionista gestirà ufficialmente una carriera parallela tra ciclismo su strada e mountain bike. "Il 2024 è stato un anno incredibile per me nella MTB, ma ora sono curiosa di scoprire il mio valore anche su strada nella categoria élite. È emozionante poterlo fare senza rinunciare alla mia passione per il cross-country," racconta l'austriaca.

 

©Alessandro Di Donato

 

Per Stigger, questa transizione non è solo una sfida personale, ma un progetto che potrebbe aprire nuove strade nel ciclismo professionistico. "Credo che le due discipline si completino a vicenda. Le abilità tecniche e di guida della mountain bike mi aiuteranno molto su strada, soprattutto in discesa e nei percorsi più tecnici. Allo stesso modo, la potenza che si sviluppa su strada è fondamentale per essere competitivi anche nel cross-country," spiega.

 

IL SUPPORTO DEL TEAM SD WORX-PROTIME

Danny Stam, manager sportivo di SD Worx, non nasconde l'entusiasmo per questa scommessa: "Con Laura abbiamo deciso di esplorare un territorio inesplorato. La combinazione strada-MTB è una tendenza crescente, ma nessuno l'ha mai affrontata a questo livello. Laura sarà una risorsa fondamentale per le gare in salita, come le classiche delle Ardenne. Inoltre, la sua esperienza in MTB porterà nuove prospettive e capacità al nostro team". 

 

 

Stigger ha già avuto modo di familiarizzare con l'ambiente SD Worx (ci sono anche Barbara Guareschi, Elena Cecchini) durante un training camp nel 2024: "L'intesa con la squadra è stata subito ottima. Correre accanto a campionesse come Anna van der Breggen, che mi ha sempre incoraggiata a provare la strada, è una motivazione incredibile. Non vedo l'ora di iniziare questa avventura".


UN ESEMPIO DI ATLETA MULTIDISCIPLINARE

Il passaggio di Stigger alla strada segna un momento storico per il ciclismo. Mai prima d'ora una mountain biker d'élite attiva, ma soprattutto giovane, in Coppa del Mondo XCO aveva deciso di combinare ufficialmente le due discipline, gareggiando al massimo livello in entrambe. In precedenza ci aveva provato un'altra rider Specialized, la danese Annika Langvad, ma a 34 anni, quindi a fine carriera.

 

Questo progetto non solo mette in risalto il talento di Laura, ma apre anche nuove prospettive per il futuro del ciclismo, dove la versatilità degli atleti potrebbe diventare un valore aggiunto.

 

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