:: MASSA MARITTIMA CONTRO FABIO WIBMER: IL BIKEPARK VA ABBATTUTO!

Il Comune ordina la demolizione delle strutture realizzate dal campione austriaco. Ma sul web Massa Marittima è già diventata una meta internazionale grazie ai suoi video. Una vicenda che solleva domande sul rapporto tra mountain bike, territorio e regole.

10 novembre 2025

La notizia è di quelle che rimbalzano in fretta tra le community: Fabio Wibmer, icona del freeride mondiale e volto amatissimo dai biker di mezzo pianeta, è finito al centro di una contesa con il Comune di Massa Marittima. L'amministrazione ha ordinato la demolizione delle strutture in legno costruite all'interno della sua proprietà in località Centinelle, giudicate "opere abusive".

 

fabio wibmer


Si parla di rampe, torri in legno, piattaforme metalliche, linee di salti e persino di una zip-line. Strutture che, secondo le informazioni degli organi di stampa locali, sarebbero state autorizzate come temporanee, ma dopo poco più di 6 mesi non ancora rimosse e quindi sanzionate come permanenti. La segnalazione è arrivata dai Carabinieri Forestali, e ora la vicenda è passata all'autorità giudiziaria.

 

[VIDEO3] 

 

DA "BACKYARD" A DESTINAZIONE BIKE

Se per molti bike Massa Marittima è un luogo di culto, noi di PianetaMTB.it per primi, per altri è invece diventata un nome familiare proprio grazie a Wibmer. I suoi video, seguitissimi su YouTube, hanno acceso i riflettori su una zona che fino a pochi anni fa era davvero poco conosciuta.

 

fabio wibmer

 

Online si trovano clip e vlog di rider stranieri che raccontano di essere arrivati in Maremma dopo aver visto Wibmer saltare e allenarsi tra le colline metallifere. È il classico "effetto influencer": un singolo atleta che, con la forza dei social, porta l'attenzione su un territorio e ne alimenta l'interesse turistico.

 

[VIDEO]

 

TRA PROMOZIONE E REGOLE

Il nodo è sempre lo stesso: fino a che punto il bike-park "fatto in casa", e soprattutto ad uso esclusivamente privato di Wibmer, resta libertà di espressione e quando diventa abuso edilizio? Per il Comune la questione è tecnica - mancano permessi, studi idrogeologici e autorizzazioni per tenere le strutture permanenti, ma per la community MTB si tratta anche di una questione culturale.

 

fabio wibmer

 

Chi costruisce strutture o linee di salti lo fa spesso per pura passione, per creare luoghi dove allenarsi e spingere la disciplina più in là. Allo stesso tempo, le normative italiane in materia di edilizia e ambiente sono rigide, e anche un semplice atterraggio in terra può essere considerato "opera permanente" se modificata in modo stabile, senza contare che il semplice pulire un sentiero può essere considerato come un reato di abusivismo.

 

Leggi anche - VUOI CREARE SENTIERI MTB E DAR VITA A UNA TRAIL AREA? PARTI DA QUI!

 

[VIDEO2]

 

IL PUNTO DI VISTA DEI RIDER

Da biker, sappiamo quanto sia sottile il confine tra iniziativa personale e regolamentazione. Da una parte c'è l'entusiasmo di vedere un rider del calibro di Wibmer portare l'attenzione internazionale su un'area italiana; dall'altra la consapevolezza che ogni scorciatoia burocratica rischia di farci perdere credibilità e libertà di costruire. In passato, episodi simili hanno portato alla chiusura di trail e spot, oppure a controlli più rigidi da parte delle amministrazioni. È un equilibrio delicato: visibilità e turismo sì, ma con un dialogo chiaro con gli enti locali.

 

fabio wibmer

 

MASSA MARITTIMA, UN'OCCASIONE PER RIPENSARE IL MODELLO

Paradossalmente, questo caso potrebbe diventare un'opportunità per Massa Marittima. La zona ha tutte le carte in regola per istituzionalizzarsi come destinazione bike strutturata, tra trail naturali, infrastrutture e servizi. La notorietà data da Wibmer potrebbe essere un trampolino di lancio internazionale, anzi mondiale,, se gestita nel modo giusto. Collaborazione tra Comune, associazioni locali e community biker potrebbe trasformare una vicenda legale in un progetto di valorizzazione sportiva. Un passo che andrebbe a beneficio non solo di chi pedala, ma anche del turismo e dell'economia del territorio.

 

fabio wibmer

 

La storia di Fabio Wibmer a Massa Marittima è molto più di un contenzioso amministrativo: è il simbolo di un bivio che il mondo MTB italiano deve affrontare. Da un lato c'è la spinta creativa e la voglia di libertà che hanno reso grande la mountain bike; dall'altro la necessità di regole e responsabilità verso il territorio. Se il dialogo prevarrà sulla burocrazia, da questa vicenda potrebbe nascere qualcosa di positivo - un modello di convivenza tra biker e istituzioni, che faccia della Maremma un esempio virtuoso invece che un caso giudiziario.