KTM Scarp 2016: Le prime impressioni di guida della nuova full made in Austria

La discesa è decisamente il terreno di caccia della KTM Scarp. La leggerezza di questa full è evidente e l’impressione è amplificata nell’andatura en dançeuse quando la si inclina a destra e sinistra praticamente senza sentirla. Nei tratti guidati in salita la Scarp corre via liscia, “mangiandosi” le sconnessioni del terreno e dimostrandosi agile nei tornantini stretti.

Kirchberg (Austria): KTM Bike Industries dopo aver provato il modello Myroon B, ci ha messo a disposizione la seconda novità 2016 presentata in ambito cross-country / marathon agli Eurobike Media Days, la full suspension Scarp.

 

 

Il nome è lo stesso della versione 2015 ma per il resto si tratta di una full completamente riprogettata, migliorata in ogni singolo dettaglio e contraddistinta dall'utilizzo dei mozzi maggiorati Boost. (Link all'articolo con la descrizione completa)

 

 

Abbiamo quindi potuto fare un confronto abbastanza diretto fra i due modelli ed apprezzarne le diverse "anime", seppur destinate allo stesso tipo di competizioni.

 

 

Quelle che riportiamo sono le nostre prime impressioni di guida dal momento che la Scarp l'abbiamo provata per 1 ora e mezzo. L'aspetto positivo degli Eurobike Media Days è rappresentato dal fatto che sullo stesso percorso abbiamo provuto provare bici di diverse marche e quindi abbiamo potuto fare un confronto realte tra i diversi mezzi che le aziende ci hanno messo a disposizione.

 

ALLESTIMENTO

 


 

La KTM Scarp testata era in versione Prestige, ossia il top di gamma per questo modello della casa austriaca.

 

 

La componentistica era quindi la seguente:

 

- Forcella Rock Shox RS-1 con 100mm di escursione
- Ammortizzatore posteriore Rock Shox Monarch XX con 90mm di escursione
- Trasmissione SRAM XX1 (mono-corona anteriore da 32t, pacco pignoni 10-42)
- Freni Shimano XTR con dischi da 160mm
- Ruote KTM Prime CC29 dotate di mozzi DT Swiss 240S (thru axle boost da 148mm)
- Copertoni Schwalbe Thunder Burt 29x2.10
- Sella Selle Italia SLR
- Attacco, piega manubrio e sella Ritchey WCS
- Taglia 19''

 

 

 

IN SALITA

 

Pronti via e il percorso test ci permetteva di saggiare la risposta del mezzo in salita su fondo regolare; l'ammortizzatore posteriore, anche quando bloccato, fa sì che la bici appaia più morbida rispetto alla sorella front: controllando però lo spostamento dell'anello per la regolazione del SAG, abbiamo notato che l'affondamento del Monarch era decisamente limitato e rientrava ampiamente nella "zona SAG"; abbiamo quindi proseguito subito con il test, concentrandoci sull'effettiva efficacia del mezzo.

 

 

La leggerezza di questa full è evidente e l'impressione è amplificata nell'andatura en dançeuse quando la si inclina a destra e sinistra praticamente senza sentirla. Provando a spingere sul serio sui pedali con ripetute variazioni di ritmo emerge la prima differenza di attitudine rispetto alla Myroon: come prevedibile, trattandosi di una full, la Scarp è più votata alla progressione che allo scatto secco. Infatti, nonostante la geometria e il lock out dell'ammortizzatore consentano di limitare al minimo l'oscillazione del retrotreno, la trasmissione della potenza negli scatti brucianti non è del tutto immediata.

 

 

In progressione invece il sistema ammortizzante lavora decisamente bene ed il carro posteriore, con le sue piccole oscillazioni sempre all'interno della "zona sag", aiuta a mantenere la trazione in presenza di brecciolino. A giudizio personale, una coppia di copertoni leggermente più tassellati rispetto a quelli in dotazione sul modello test sarebbe comunque indicata per apprezzare appieno la trazione di questa full da gara.

 

 

Nei tratti guidati in salita la Scarp corre via liscia, "mangiandosi" le sconnessioni del terreno e dimostrandosi agile nei tornantini stretti.


IN DISCESA


La discesa è decisamente il terreno di caccia della KTM Scarp. Appena lanciati su un tratto irto di radici trasversali la bici mantiene la velocità (anzi la aumenta) senza difficoltà. Anche quando le radici diventano in contropendenza è facile mantenere la traiettoria impostata e non si ha l'impressione di scivolare gradualmente verso valle.

 

 

La reattività e precisione di risposta ai comandi del biker si posiziona su alti livelli, nel destra-sinistra in successione è veramente divertente ed efficace. Infine, nei tratti ripidi e impestati di rocce e radici la Scarp rende tutto più facile e offre confidenza e comodità sicuramente elevate.

 

 

 

 

Da notare che nel corso del test abbiamo raggiunto il fondo corsa della forcella più di una volta ma il comportamento della "forka" Rock Shox RS-1 è talmente fluido e progressivo che non ce ne siamo neanche accorti.

 

 

IL GIUDIZIO FINALE

 

Non ci sono dubbi che si tratti di un mezzo da gara. La prima impressione è che sia votata a dare il meglio in discesa anche a costo di qualche piccolo compromesso sulla reattività pura in salita: a tal proposito, per raggiungere il massimo feeling, è necessario lavorare abbastanza di fino sul set-up dell'ammortizzatore posteriore, adeguando così la risposta generale della bici alle proprie personali preferenze di guida.

 

 

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