Scott Scale 27,5 Plus: Il Test ha dimostrato che il nuovo standard regala soddisfazioni

Telaio Scale in alluminio, mozzi maggiorati, cerchi più larghi e copertoni da 2.8. E' una bici fatta per chi vuole divertirsi in discesa, godendo di una sensazione di sicurezza e stabilità, senza dover ricorrere ad una full suspended; ed allo stesso tempo non vuole rinunciare ad affrontare salite anche impegnative, magari su terreni sconnessi, con una agilità che prima del test non avremmo sospettato.

Apriamo la rassegna delle mountain bike testate agli Eurobike Media Days (Kirchberg - Austria) con un mezzo che è difficile inquadrare in una delle categorie finora consolidate nel panorama off-road. Si tratta della Scott Scale Plus, una delle due novità (insieme alla Genius Plus) presentate nelle ultime settimane dal marchio svizzero.

 

 

Caratteristica comune dei due modelli è l'impiego di mozzi col nuovo standard boost, con battuta da 148mm al posteriore e 110mm all'anteriore, abbinati a cerchi da 27.5'' di diametro e larghezza maggiorata (canale interno da 40mm). La maggiore distanza fra le flange del mozzo consente di avere una campanatura con angolo dei raggi più aperto, andando così ad aumentare la rigidità complessiva della ruota.

 

 

Allo stesso tempo, il cerchio più largo è pensato per supportare copertoni di sezione maggiore (Scott considera la sezione da 2.8'' come ottimale): ciò si traduce di conseguenza in un maggiore volume di aria, nella possibilità di utilizzare pressioni di gonfiaggio inferiori e in maggiori grip (+21% secondo il costruttore), confort e scorrevolezza nei percorsi più accidentati.

 

 

Per alloggiare il nuovo mozzo posteriore ed i copertoni di maggiore sezione, il disegno del carro è stato allargato. Lo spostamento della linea catena verso l'esterno (3mm) non ha però comportato un aumento del fattore Q, grazie all'uso di corone apposite con dentatura spostata di 3mm verso l'esterno.

 

Diversamente dalla full Genius Plus, che presenta un telaio in carbonio HMX, il telaio della Scale 710 Plus è in alluminio.

 

COMPONENTISTICA DELLA SCALE 710 PLUS USATA DURANTE IL TEST

 



Il modello da noi testato (Scale 710 Plus) era equipaggiato con gruppo monocorona SRAM GX1 (corona da 30t) mentre la forcella era una Fox 34 Float Air Kashima, specifica per mozzi da 110mm di battuta e dotata del nuovo comando TwinLock per il bloccaggio remoto a 3 posizioni (Climb mode: forcella bloccata - Traction control mode: sbloccata ma con maggiore freno in compressione - Descend mode: completamente sbloccata).

 

 

 

Sella, reggisella, attacco manubrio, piega manubrio e ruote (X40 Plus) erano firmati Syncros, mentre i copertoni erano i Nobby Nic di Schwalbe, con sezione da 2.8'' e gonfiati a 1 atmosfera di pressione. Ruote e copertoni sono stati progettati in collaborazione tra Scott (Syncros) e Schwalbe proprio in funzione di questo nuovo standard Plus creato dal brand svizzero.  

 


 

IL TEST

 



Una volta montati i pedali ed effettuate le regolazioni basilari circa il posizionamento in sella, eccoci pronti a scoprire il comportamento di questa bici che, lo ammettiamo, destava più di una curiosità.

 

 

Il percorso utilizzato per la prova di tutti i modelli testati prevedeva una prima salita su strada forestale compatta, dalle pendenze decise fra l'8% e il 15%, con alcune varianti su single track ricchi di radici e tornantini, che permettevano di testare trazione, bilanciamento ed agilità del mezzo. La discesa successiva era invece un alternarsi di tratti tecnici in single track (anch'essi con molte su radici) e di sezioni con curve e controcurve da affrontare in velocità; il tratto finale della discesa era invece molto ripido e sconnesso, il che permetteva di capire il comportamento del mezzo in frangenti più "estremi" (almeno considerando la tipologia di mountain bikes su cui ci siamo concentrati).

 

 

Le prime pedalate ci hanno fatto subito capire che, nonostante le "ruotone" ed il peso un po' maggiore rispetto ai classici mezzi da XC (ma comunque contenuto), la Scale 710 Plus è tutt'altro che un mezzo difficile da mettere in movimento.

 

La spinta sui pedali si traduce subito in un'accelerazione del mezzo, senza evidenti dissipazioni o particolari inerzie. La prima salita conferma quanto sopra, i rilanci sono decisi ed anche la risposta agli scatti non delude ed, anzi, sorprende in positivo. Ovviamente il peso della bici non è quello di una hardtail da XC, per cui su pendenze medio/elevate il mantenimento di una elevata velocità di crociera richiede una spinta continua e decisa. Se però l'obiettivo non è quello di salire a ritmo gara, la 710 Plus è un ottimo mezzo sul quale è facile trovare il passo giusto ed arrivare allo scollinamento lucidi e carichi di energia per la successiva discesa.

 

La trazione è decisamente elevata, è possibile alzarsi sui pedali anche in presenza di ghiaino e mantenere grip anche in fase di trazione sui pedali, senza dover arretrare particolarmente il baricentro per caricare la ruota posteriore.

 

 

Le varianti tecniche in salita ci hanno poi rivelato il grande vantaggio delle ruote 27.5'' Plus: la maggiore impronta a terra e la pressione di esercizio più bassa regalano una trazione ed un grip laterale molto elevati. Anche quando temevamo che l'anteriore ci dovesse abbandonare per scivolare verso l'esterno, la ruota ha mantenuto la traiettoria e ci ha catapultati fuori dalla curva quasi senza accorgercene. Siamo riusciti a superare in sella anche tratti veramente ripidi in salita, che ci avrebbero messo in difficoltà anche se affrontati con mezzi XC purosangue.

 

 

In discesa il carattere della 710 Plus si mostra in maniera ancora più evidente. Lanciata su tratti pieni di radici trasversali, la bici mantiene la velocità e rimane molto composta, con un comportamento simile ad una full da gara. Anche le radici in contropendenza non sono un problema ed è possibile mantenere la traiettoria impostata senza scivolare lateralmente verso valle.

 

Nel guidato è molto maneggevole e la confidenza offerta dalle ruota maggiorate spinge ad osare passaggi alternativi, che vengono superati brillantemente.

 

La 710 Plus paga invece qualcosa quando si incontrano curve e controcurve in successione, da affrontare in velocità: la maggiore massa rotante infatti, al crescere della velocità, rende la bici leggermente pigra nel cambio di direzione, a causa di un maggiore momento angolare. Si tratta comunque di un effetto piuttosto contenuto, che non pregiudica il divertimento ed il piacere di guida.

 

Nel tratto finale e più impegnativo del test track, ripido e sconnesso a causa di radici profonde, la Scale non ha deluso le aspettative, confermando la capacità di mantenere la linea impostata e scavalcare gli ostacoli con una agilità non indifferente.

 

CHE BICI E' QUINDI LA SCALE 710 PLUS?

 


 

E' una bici fatta per chi vuole divertirsi in discesa, godendo di una sensazione di sicurezza e stabilità, senza dover ricorrere ad una full suspended; ed allo stesso tempo  non vuole rinunciare ad affrontare salite anche impegnative, magari su terreni sconnessi, con una agilità che prima del test non avremmo sospettato.

 

Appuntamento al prossimo test!

 

 

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