L'Hero è Leonardo Paez, le Dolomiti ai suoi piedi. E' sua la Sella Ronda Hero

E’ il campione colombiano del TX Active Bianchi ad aggiudicarsi la terza edizione della marathon più dura d’Europa. Sfortunato l’austriaco Lakata che a 12km dal traguardo si arrende alla sfortuna. Celestino agguanta il secondo posto dopo una strepitosa rimonta mentre Massimo Debertolis completa il podio di giornata.

Selva di Val Gardena (BZ): Non sono bastati la pioggia, il freddo, 82 km e 4200 mt di dislivello per piegare la classe inossidabile del campione colombiano del TX Active Bianchi, Leonardo Paez, che quest'oggi ha tagliato solitario il traguardo di Selva di Val Gardena aggiudicandosi la 3ª Südtirol Sellaronda Hero 2012. Entusiasmante e ricca di colpi di scena la gara che dopo quattro ore e mezza ha visto Mirko Celestino (Avion Axevo MTB Pro Team) recuperare sino alla seconda posizione precedendo all'arrivo il trentino Massimo de Bertolis (Autopolar Volvo Cannondale).

 

Una gara dura resa ancora più proibitiva dalle avverse condizioni meteo che questa mattina hanno messo letteralmente alla prova il carattere, la tenacia e la voglia di pedalare di oltre 2000 bikers schierati nelle griglie di partenza lungo la via centrale che attraversa l'abitato di Selva.

Sono le ore 06.00 del mattino quando, ad un ora e mezza dallo start, inizia a rimbalzare nell'aria una notizia che lascia tutti a bocca aperta. Nella notte sono stati presi d'assalto ben 4 hotel nei quali sono state rubate tutte le biciclette presenti nei rispettivi depositi. Tra questi anche le strutture che ospitavano i team Silmax Cannondale di Johann Pallhuber ed il team Avion Axevo di Mirko Celestino.



Circa 80 le bike rubate che i Carabinieri hanno registrato a seguito delle regolari denunce, altrettanti sono i bikers che a seguito di questo episodio hanno dovuto dire addio anzitempo alla loro sfida da eroi.

Alle ore 7.30 lo start regolare della gara con in prima fila tutti i campioni annunciati tutti i favoriti ma anche Mirko Celestino che, nonostante il furto, si presenta al via dell'ultima gara con la maglia da campione italiano Mx con il "muletto" allestito in fretta e furia proprio per l'occasione.


Una pioggia battente accompagnava lo start e le prime battute di gara mentre i bikers pensano già ai 7 km della Dantercepies, la prima ascesa con pendenze che oscillano tra il 18 ed il 27%, ed era già gara vera. Al primo scollinamento si registravano importanti frazionamenti ed i secondi scorrevano inesorabili. I passi dolomitici erano circondati dalla nebbia e la colonnina del termometro esitava ad arrivare agli 8°C mentre la pioggia non mollava un istante. Al 25° chilometro si scollina al Passo Campolongo ed in testa erano in quattro con il finlandese Jukka Vastaranta a scandire il ritmo seguito da Lakata e Medvedev mentre a brevissima distanza seguiva Paez.



Bisognava aspettare 1' e 30" prima di veder transitare Debertolis seguito poi da Yader Zoli tallonato da vicino dal duo Scott composto da Franz Hofer e Pierluigi Bettelli mentre Mirko Celestino, in 9ª posizione, accusa già oltre 5' precedendo lo svizzero della Merida Andreas Kugler.

L'attraversamento di Arabba e il lungo tratto asfaltato erano l'ultimo tratto per prendere fiato prima di entrare nella seconda parte di gara affrontando la risalita verso Porta Vescovo prima e il Passo Duron, poi. Il maltempo non dava segnali di cedimento ma proprio mentre l'elicottero sorvolava il cielo sul Pordoi la pioggia lasciava spazio a qualche timido raggio di sole che iniziava a fare capolino tra le nuvole basse.

Proprio sul mitico passo dolomitico la gara sembra aver cambiato volto, ma non è altro che l'inizio visto che mancavano poco meno di 40 km al traguardo. In testa transitano Lakata e Paez con ben 5' di vantaggio sugli inseguitori che ora sono Mirko Celestino e Massimo de Bertolis. Una selezione inesorabile che proprio le rampe del Pordoi hanno alimentato. Ad oltre 1' di ritardo dai due bikers italiani ecco transitare Medvedev in compagnia di Vastaranta mentre più dietro Kugler inseguiva solitario. In ottava e nona posizione arrivavano poi Bettelli e Zoli ma entrambi passavano con le gomme sgonfie a seguito di una foratura e come in un gran premio di formula 1 si fermavano all'assistenza per rimediare all'inconveniente. Bettelli era il più veloce ad "uscire dalla corsia dei box" mentre da dietro arrivava Hofer a cui si accodava Zoli.



La lunga discesa verso Canazei era tutta sotto il sole, che caldo e piacevolo aiutava gli atleti ad asciugarsi prima del gran finale. Entravano in funzione anche le telecamere predisposte sugli elicotteri dagli organizzatori della Hero che con una speciale diretta streaming offrivano le fasi salienti della gara nella parte finale (in studio c'erano il CT Huber Pallhuber e Eva Lechner).



Massimo de Bertolis cedeva qualcosa sulle prime rampe verso il Passo Duron mentre proprio Mirko Celestino si giocava l'ultima carta tentando una gloriosa rimonta sulla testa. Il vantaggio dei battistrada scendeva ad 1' e 30" mentre Celestino allo scollinamento al GPM inizia a rassegnarsi alla terza posizione. De Bertolis teneva duro ma alle sue spalle succedeva l'inverosimile.



Medvedev si ritirava mentre Vastaranta rallentava, mentre Klaus Fontana (ASC Olang), vincitore della prima edizione della Hero, recupera posizioni su posizioni. Tutti gli occhi erano puntati sul mega schermo che nel cuore di Selva aggiornava centinaia di tifosi in attesa di festeggiare l'Hero 2012 mentre dall'obbiettivo della telecamera posta sull'elicottero scompariva l'austriaco Lakata che ai meno 12km dall'arrivo era vittima di una foratura.



Suonavano le sirene anti-valanga di Selva per accogliere l'eroe di giornata che dopo 4h 33' e 16" tagliava in solitaria il traguardo. Leonardo Paez è l'Hero 2012, incontrastato e più forte di tutte le intemperie. Trascorrono 3' e 10" prima dell'arrivo del campione italiano Mirko Celestino, soddisfatto della gara come avesse vinto, un po' come Massimo de Bertolis che ritrova il sorriso con un terzo posto ottenuto con grinta e determinazione ad un appuntamento importante.  Al quarto posto Klaus Fontana fa valere il fattore campo con una prova maiuscola costruita tutta nel finale mentre in quinta posizione Andreas Kugler chiude con il tempo di 4h 46' e 05".

Sul fronte femminile l'eroina di giornata è Katrin Schwing, la tedesca del team Trek Domatec che ha chiuso la HERO in 6:04'16'', e per lei questo è il secondo successo consecutivo nella gara che circumnaviga il gruppo del Sella. Il secondo posto è dell'austriaca Verena Krenslehner del team Conway Racing Team con 48 secondi di ritardo dalla vincitrice. Sul terzo gradino del podio sale Barbara Kaltenhauser della formazione Corratec World Team, distaccata 13 minuti dalla prima.


Leonardo Paez:
"Una delle gare più dure che abbia mai fatto. Oggi ho dovuto lottare con il freddo, soprattutto nella prima parte quando ho faticato a scendere dal Gardena e dal Campolongo perché quasi non sentivo le mani e le braccia. Poi fortunatamente è tornato il sole e ho potuto cambiare la gara facendo selezione impostando il mio ritmo anche se Alban oggi pedalava veramente bene. Una bella vittoria che mi da morale prima degli appuntamenti importanti che ora mi aspettano. Le olimpiadi ad agosto e poi il mondiale marathon a fine dell'anno."

Mirko Celestino: "Un secondo posto che vale una vittoria. Nella prima salita ho pensato pure di girare la bici e tornare in albergo. La giornata è iniziata male con il furto della mia bici e di tutte le persone che erano nell'albergo dove soggiorno. Poi però mi sono ripreso ed ho iniziato a prendere fiducia. Ho tentato il tutto per tutto sul Duron ma ho visto che nonostante avessi recuperato ho scollinato con troppo ritardo. Poi la foratura di Lakata mi ha regalato il secondo posto anche se ammetto che i primi due oggi avevano una marcia in più."

Massimo de Bertolis: "Come Mirko anche io festeggio dal terzo gradino del podio la mia vittoria. Dopo tanta sfortuna oggi finalmente è andata bene a me. Ho tenuto bene fino a Canazei e poi ho cercato di amministrare risalendo il Duron. Mi spiace per Lakata perché so bene cosa vuol dire vedere una gara svanire a pochi kilometri dal traguardo. Una gara entusiasmante ed emozionante. Un peccato che la pioggia abbia rovinato la festa iniziale, ma anche in queste condizioni è emersa la qualità organizzativa di una manifestazione d'alto livello."

Peter Runggaldier, direttore di gara. "Siamo estremamente soddisfatti per come è andata la gara, perché al di là degli aspetti agonistici la HERO è cresciuta molto sotto il profilo organizzativo e di immaginee quindi il ringraziamento va alle centinaia di volontari che con entusiasmo hanno supportato l'organizzazione".

Gerhard Vanzi, organizzazione: "Vorrei esprimere da parte mia e di tutta l'associazione sportiva Sellaronda HERO la nostra gratitudine a tutti i collaboratori della Val Gardena, dell'Alta Badia, di Arabba e della Val di Fassa, che anche quest'anno con il loro impegno e la loro disponibilità hanno reso possibile l'organizzazione di questa affascinante maratona. Una grande squadra che una volta ancora si è dimostrata davvero capace di grandi cose".


Nel corto, ossia sul percorso da 52 chilometri, si sono imposti Daniel Jung e Julia Innerhofer che era partita con il numero 2012.


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