Nazionale danese MTB, colpo di scena: è salva

Dopo l’annuncio shock della chiusura, la DCU trova una soluzione condivisa: aumento del supporto di CeramicSpeed, ritocco alle licenze e conferma di Mads Bødker come CT dell’off-road danese.

Solo pochi giorni fa avevamo raccontato la notizia shock della chiusura della nazionale danese di mountain bike XCO, con il licenziamento dello staff tecnico e lo stop ai fondi federali. Ora dalla Danimarca arriva una svolta importante: il MTB-landsholdet, la nazionale MTB, non verrà chiusa e continuerà a far parte del programma élite sostenuto da Team Danmark.

 

 

A comunicarlo è stata la stessa Federazione Ciclistica Danese (DCU), che in un aggiornamento ufficiale ha spiegato come una soluzione condivisa tra DCU, Team Danmark e CeramicSpeed abbia creato il margine economico necessario per riassumere Mads Bødker come commissario tecnico e proseguire il percorso di crescita della nazionale MTB.

 

DALLO SHOCK ALLA SOLUZIONE: LA NAZIONALE RESTA NEL PROGRAMMA ÉLITE

La nuova decisione ribalta in parte lo scenario che aveva fatto tremare tutto il movimento off-road danese: il MTB-landsholdet continuerà a far parte dell’eliteprogram del Team Danmark, cioè il programma di supporto alle nazionali e ai progetti d’eccellenza dello sport danese.

 

Grazie alla soluzione trovata, Mads Bødker viene reinserito nel suo ruolo di CT della nazionale MTB e potrà proseguire il lavoro tecnico sugli atleti élite e, ancora di più, sui giovani talenti che rappresentano il futuro del movimento.

 

 

LICENZE RITOCCATE E PIÙ SUPPORTO PRIVATO

Come spiegato dalla DCU, lo spazio economico per salvare la nazionale danese di mountain bike è arrivato da una combinazione di fattori:

  • una revisione delle quote di licenza, sostenuta e approvata dai distretti federali;
  • un aumento del supporto da parte di CeramicSpeed, che ha deciso di rafforzare il proprio impegno a favore della nazionale MTB;
  • il mantenimento del supporto del Team Danmark all’interno del programma élite.

 

Si tratta, di fatto, di un compromesso economico: da una parte viene chiesto uno sforzo a chi è alla base della piramide (club, tesserati, distretti), dall’altra un brand danese di livello mondiale come CeramicSpeed aumenta il proprio coinvolgimento per evitare che la nazionale off-road venga sacrificata.

 

 

UN RAGGIO DI LUCE IN UNA SITUAZIONE ANCORA CRITICA

Il direttore della DCU, Niels Bo Daugaard, parla di un “lyspunkt i en presset økonomi”, cioè un raggio di luce in una situazione economica ancora molto tesa. La nazionale danese MTB è salva e resta nell’eliteprogram, ma la federazione non nasconde che la struttura economica del ciclismo danese resta fragile.

 

Daugaard sottolinea che la crisi non è finita: servirà lavorare su nuove entrate commerciali, sponsor e una revisione più ampia del modello di finanziamento, dalle quote alle licenze, per garantire sostenibilità sia alla DCU sia ai club che organizzano le gare e rappresentano il vero fondamento del movimento ciclistico danese.

 

 

IL RUOLO CHIAVE DI CERAMICSPEED E TEAM DANMARK

Nel comunicato la Danmark Cykle Union  riconosce apertamente il ruolo centrale di CeramicSpeed nella soluzione trovata. L’azienda danese era già partner della federazione su più discipline – pista, cross, gravel e MTB – e ora diventa una pedina ancora più importante nella sopravvivenza del programma nazionale off-road.

 

Secondo Daugaard, la reazione di CeramicSpeed alla crisi e la scelta di aumentare l’impegno dimostrano quanto il marchio creda veramente nella MTB e nello sviluppo dei talenti. Un sostegno che si affianca a quello di Team Danmark, che ha confermato il proprio contributo economico una volta verificata la nuova base finanziaria garantita da CeramicSpeed e dalla revisione delle licenze.

 

CLUB, DISTRETTI E FEDERAZIONE: “IL CICLISMO È PIÙ FORTE QUANDO STA INSIEME”

Uno dei passaggi più importanti del messaggio della DCU è il riferimento alla reazione corale del movimento. Niels Bo Daugaard parla di un ciclismo danese che si è “compattato come mai prima”: club, distretti, dirigenti e partner hanno lavorato insieme per non perdere la nazionale MTB.

 

È stato questo “fronte comune” a permettere di ribaltare la decisione iniziale di chiusura, mostrando come, quando l’allarme è reale, la comunità del ciclismo danese sia disposta a fare la propria parte per non sacrificare un settore strategico come l’off-road.

 

 

FOCUS SU GIOVANI TALENTI E FUTURO DELLA MTB DANESE

Nel nuovo assetto, il CT Mads Bødker non si occuperà solo del gruppo élite, ma avrà ancora più attenzione al lavoro con i giovani, in coordinamento con Team Danmark. Il progetto, per quanto ridimensionato rispetto ai tempi “ricchi”, resta considerato sportivamente sostenibile da federazione e partner.

 

Per rider del calibro di Simon Andreassen, Albert Withen Philipsen, Sebastian Fini, Gustav e Sophie Pedersen, Caroline Bohé e per tutti i rookie danesi che sognano un giorno la maglia della nazionale, la notizia è fondamentale: il riferimento tecnico ed emotivo della nazionale danese MTB resta in piedi, invece di sparire per motivi di bilancio.

 

 

UN MESSAGGIO PER TUTTO IL MONDO MTB

La vicenda della nazionale danese MTB resta un campanello d’allarme: basta un passaggio a vuoto nei conti per mettere in discussione anni di lavoro su un movimento che oggi è centrale, sia come base di nuovi talenti, sia come porta d’ingresso al ciclismo per tanti giovani.

 

Allo stesso tempo, però, la soluzione trovata manda un messaggio importante: quando federazioni, club e aziende private si muovono insieme, la MTB non è solo un costo, ma un investimento sul futuro del ciclismo. La Danimarca ha rischiato di perdere la propria nazionale off-road, ma per ora il programma élite è salvo. E questa volta, a fare la differenza, è stata davvero la capacità di tutto il ciclismo danese di stare unito.

 

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