TEST AMFLOW PL CARBON PRO: L’EBIKE CON MOTORE DJI, BELLA MA NON È LA REGINA
Abbiamo finalmente provato la Amflow PL Carbon Pro con motore DJI Avinox, l’ebike di cui tutti parlano e che tutti vogliono. Motore potentissimo, ma più docile del previsto e soprattutto si guida con facilità e fluidità, ma se la si porta al limite mostra qualche piccola lacuna.
Da Eurobike 2024 c'è un grande elefante nella stanza delle e-bike e si chiama DJI con il suo brand bici Amflow e con il motore Avinox. Dopo aver dominato il cielo con droni e gimbal, DJI ha deciso di scendere con decisione anche sui trail, portando tutta la sua esperienza tecnologica nel mondo della mountain bike elettrica.
Il debutto di DJI con il suo motore Avinox è stato di quelli che lasciano il segno: un sistema con 105 Nm di coppia continua, modalità boost fino a 120 Nm e 1.000 watt di picco, per una spinta che può essere considerata la più potente attualmente sul mercato mainstream e sotto ai 25Kh/h di limite. Il tutto in un corpo compatto e leggero da circa 2,5 kg, abbinato a una batteria integrata da 600 o 800 Wh.
Un motore in sé però non basta, serve un involucro esterno per farlo rendere al meglio, e all'inizio nessun produttore di e-mtb voleva montarlo. Per risolvere il problema DJI ha creato Amflow il suo marchio di e-bike. La prima bici prodotta da Amflow è la PL Carbon, una e-mtb di altissima gamma.
Qui a PianetaMTB abbiamo finalmente potuto provare, per un breve periodo, la Amflow PL carbon Pro, ovvero il top di gamma, che proprio da giugno 2025 è in vendita anche sul territorio italiano.
Avevamo grandissime aspettative sulla Amflow PL Carbon Pro, ma come al solito abbiamo approcciato il test con meno pregiudizi possibili per andare ad avere un giudizio personale sulla bicicletta di cui tutti avevano già parlato, discusso, urlato e vaticinato in questo 2025.
TELAIO LEGGERO E SNELLO
Il telaio in carbonio della PL Carbon Pro è un piccolo capolavoro di design e ingegneria. Con un peso di appena 2,27 kg, riesce a mantenere una struttura rigida e stabile anche nei tratti più tecnici. La cosa che impressiona è però il design che è praticamente simile a quello di una ebike light, ma con batteria da 800 Wh e motore full power da 105 Nm. il tutto con un peso globale in taglia L di 20.53Kg.
Dal punto di vista della ciclistica la Amflow PL Carbon è piuttosto semplice, con una cinematica basata su un sistema Four-Bar con giunto Horst con escursione posteriore di 150 mm, abbinata a una forcella da 160 mm - nella versione Pro troviamo una Fox 36 Factory Grip2. Una all-mountain/trail pura, senza fronzoli, che non vuole essere né più né meno.
La geometria segue la linea delle moderne trail-enduro: angolo sterzo da 64,5°, tubo sella da 77° e reach da 475mm in taglia L, con taglie che spaziano fino a XXL, ma senza la possibilità di avere una taglia S. Cosa molto particolare perchè la bici non è particolarmente compatta, tanto che la L è risultata leggermente grande per il nostro tester, normalmente è a cavallo tra la taglia M e la taglia L (178 cm).
La configurazione può essere modificata tra full 29er o Mullet grazie a un flip chip.
IL MOTORE DJI AVINOX
Il cuore pulsante della Amflow PL Carbon Pro è rappresentato dal motore Avinox di DJI. Con 105 Nm di coppia continua e una potenza di picco fino a 1.000 watt e 120 Nm per brevi scatti di 30 secondi, l'Avinox si presenta come uno dei sistemi più muscolosi attualmente sul mercato. Il tutto con un peso che si ferma attorno ai 2,5 kg, mantenendo quindi una leggerezza sensibile rispetto alle altre full-power.
Proprio nel momento del lancio ufficiale sul mercato italiano, metà giugno 2025, il firmware Avinox di DJI ha ricevuto un aggiornamento importante, e molto discusso per il picco a 1000 watt, con modifiche alla gestione della potenza, alla personalizzazione della guida e alla compatibilità con i sistemi di trasmissione. Un aggiornamento che dimostra come DJI stia ad ascoltare i feedback di rider e sviluppatori per andare a modificare in corso d'opera il proprio sistema.
Con il nuovo aggiornamento, la potenza di picco del motore Avinox a 1000 watt è disponibile anche nelle modalità Trail, Auto e Turbo, non più solo nel Boost. Questo permette di sfruttare il massimo del supporto anche in modalità più conservative.
È possibile anche personalizzare la durata del Boost, scegliendo da 10 a 60 secondi in base alle esigenze. La modalità "Smooth Shift", inoltre, rende le cambiate più fluide, anche senza pedalata, mentre una protezione catena attiva riduce temporaneamente la coppia in fase di cambio per allungare la vita a catena e pacco pignoni.
Tra le funzioni più interessanti spicca il RealTime Tune, che consente di modificare l'assistenza direttamente dal comando wireless, anche durante la pedalata. Questo permette micro-regolazioni senza dover aprire l'app e fermarsi.
Anche la ricarica è più intelligente: si può impostare il limite a 70, 80, 95 o 100%, per chi vuole preservare la durata della batteria. Il caricabatterie può ricaricare le batterie dallo 0% al 75% in solo 1,5 ore.
Aggiunto anche il sistema Quick Start, utile nelle ripartenze in salita, che permette al motore di attivarsi rapidamente per aiutare a trovare l'equilibrio. Tutte queste personalizzazioni possono essere settate per ogni modalità di assistenza, adattando la risposta della bici a qualsiasi terreno o stile di guida.
ESPERIENZA UTENTE MIGLIORATA E ADATTABILE ALLE PROPRIE ESIGENZE
DJI ha investito molto nella semplificazione dell'esperienza d'uso: molte impostazioni possono essere regolate direttamente dal display top tube, senza bisogno di smartphone o app. Dalla durata dell'overrun, alla coppia massima per ogni modalità, fino all'ordine delle schermate visualizzate sul display, tutto può essere configurato in base alle preferenze personali.
A livello di connettività e controllo, DJI ha portato tutto il suo know-how tecnologico nel cockpit della bici. Il display OLED da 2" è touch screen, uno tra i primissimi nel mondo ebike, completamente integrato nel tubo orizzontale, visibile anche sotto la luce diretta del sole e dotato di GPS, antifurto, connettività Bluetooth e Wi-Fi, più 8 GB di memoria interna per la navigazione offline. Il display è touch screen quindi può essere usato anche senza comandi remoti, ma DJI ha sfornato due comandi molto piccoli e compatti, completamente wireless.
Il comando remoto può essere montato sia a destra sia a sinistra, permettendo al rider di tenere il manubrio sempre pulito e funzionale. Noi abbiamo usato quello di destra per modificare i livelli di assistenza mentre quello di destra per navigare tra le impostazioni display.
Tramite l'app dedicata si possono personalizzare le modalità motore, tenere traccia delle attività su Strava e ricevere aggiornamenti del sistema.
AUTO, ECO, TRAIL E TURBO: BENE, MA NON BENISSIMO
I quattro livelli di assistenza impostati di serie nel sistema DJI Avinox - Auto, Eco, Trail e Turbo - funzionano in modo efficace, ma non sono del tutto equilibrati tra loro nelle impostazioni di serie. Il livello Eco è decisamente troppo conservativo: utile per chi vuole risparmiare batteria al massimo, ma spesso insufficiente anche per pedalate leggere su fondo compatto.
Trail, al contrario, offre una spinta importante, ma quasi troppo simile al livello Turbo, che risulta impressionante per la forza con cui restituisce potenza, ma troppo potente ed energivora.
Auto è forse il più interessante tra i quattro, perché regola in autonomia l'assistenza in base allo sforzo del rider e al terreno, risultando molto comodo per chi cerca una guida fluida e rilassata. Tuttavia, i rider più esperti tendono a preferire la gestione manuale dei livelli, soprattutto su terreni tecnici o irregolari, dove è importante avere il pieno controllo del comportamento della bici.
Un aspetto non propriamente top è che Auto si trova "prima" di Eco nella sequenza di selezione: ciò significa che se si vuole passare da trail a Auto si crea un "buco" nella potenza percepita, rendendo lo switch un po' macchinoso. Questo lascia intendere che DJI abbia pensato all'Auto come modalità principale e continuativa, più che come parte di un flusso dinamico tra le assistenze manuali. Una scelta interessante e che sottolinea il background tech e non ciclo di DJI, ma che forse andrebbe riconsiderata per chi desidera alternare rapidamente i livelli in base al terreno.
Secondo noi serve lavorare con il tuning fine delle soglie di potenza per bilanciarle un po' meglio e rendere la risposta del motore più adatta all'utilizzo reale sui sentieri, perché com'è di serie sembra voler esprimere davvero tantissima potenza, ma non guardar troppo al controllo e al consumo di energia.
IL MODELLO IN TEST
Amflow PL Carbon Pro
- Motore: Avinox M1: 105 Nm
- Batteria: Avinox 800 Wh
- Forcella: Fox 36 Factory, 160 mm
- Ammortizzatore: Fox Float X Factory
- Trasmissione: SRAM Eagle X0 Transmission
- Freni: Magura MT7 Pro
- Ruote: Amflow HMC-30
- Copertoni: Maxxis Assegai 29×2,5", Dissector 29x2.4''
- Telescopico: Fox Transfer Factory
- Prezzo 9.999 euro.
TEST SUL CAMPO
Appena si monta in sella alla AMFLOW PL Carbon Pro, si viene accolti da una posizione di pedalata comoda e piuttosto eretta, ideale per affrontare lunghe avventure in backcountry senza ritrovarsi il giorno dopo dal fisioterapista. Il feeling con la bici è immediato, ci si sente su un telaio facile e molto docile, di quelli che non richiedono adattamento.
Nelle salite più ripide bisogna però caricare attivamente l'anteriore per mantenere la ruota anteriore aderente al terreno, un po' per il motore potente, un po' per la geometria che guarda al bilanciamento globale e meno alle performance in pedalate.
Una cosa che ci ha stupito è come il motore DJI Avinox rimanga molto lineare nell'erogazione. Ci aspettavamo un comportamento molto più brusco soprattutto in entrata di coppia, invece nonostante l'enorme potenza è piuttosto morbido, per un 105 Nm, permettendo di affrontare le salite più tecniche senza la ruota posteriore che continua a slittare.
Il merito di questa linearità è data dal sistema d'ingaggio sulla ruota posteriore che invece che usare un singolo magnete, utilizza una ruota fonica, stile ABS, che permette di avere una misurazione di 42 volte a rotazione della ruota della velocità e quindi di adattare con grande precisione la risposta del motore.
Le sospensioni piuttosto sostenute permettono di generare tanta velocità e facilitano il pumping su dossi e curve paraboliche, senza però risultare troppo secche: riescono anche ad assorbire bene gli errori nei salti. Tuttavia, su fondi bagnati o loose, il copertone posteriore perde aderenza e, complice la taratura rigida delle sospensioni, si fatica a mantenere il grip. Serve quindi uno stile di guida attivo e un certo impegno fisico. Anche in questo caso, un upgrade a gomme con tasselli più pronunciati e mescole morbide può fare davvero la differenza.
In discesa si percepisce un ottimo bilanciamento tra le ruote, che dona sicurezza. La bici trasmette subito una sensazione di grande intuitività. È una bici facile, che non richiede particolari doti tecniche per essere portata con fluidità nei trail più scorrevoli. La Amflow PL Carbon Pro dà il meglio di sé sui trail flow, dove il sorriso sotto al casco è assicurato.
Tuttavia, quando si alza il ritmo, soprattutto in discesa, emergono alcuni limiti. La bici tende a "finire la corsa" rapidamente quando il terreno diventa molto mosso o i salti si fanno più importanti, il retrotreno si scompone un po' e la bici diventa poco precisa. In salita il supporto del motore è molto forte, ma lo schema di sospensione L'anteriore resta sempre preciso, ma nel complesso è chiaro che la PL Carbon Pro non è pensata per il racing, bensì per un riding più rilassato e orientato al divertimento puro, perfetta per chi cerca una eMTB da usare a 360 gradi, per tutto, dalla scampagnata sull'argine fino al lungo giro in montagna, che è anche il suo terreno ideale vista la leggerezza e il bilanciamento.
FUORI MOTORE? L'ATTRITO SI SENTE
Il DJI Avinox è un motore nato da un'azienda con una lunga esperienza nella progettazione di propulsori elettrici ad alte prestazioni, ma che non arriva dal mondo della bici muscolare. Questo si riflette chiaramente nell'esperienza di guida a motore spento: mentre molti sistemi sviluppati da brand ciclistici cercano di minimizzare l'attrito per permettere un utilizzo fluido anche senza assistenza, il DJI mostra una certa resistenza alla pedalata libera, con un drag percepibile e un attrito meccanico superiore ai motori top di gamma attualmente sul mercato.
È come se l'idea stessa di pedalare "muscolarmente" fosse fuori dal concept iniziale del prodotto. In pratica, quando finisce la batteria o si decide di spegnere l'assistenza, la AMFLOW PL Carbon Pro perde parte della sua scorrevolezza, penalizzando l'esperienza complessiva rispetto ad altri sistemi pensati per lasciare comunque una bici guidabile anche senza motore. Un aspetto che non rovina il pacchetto, ma che i rider più attenti noteranno fin dai primi rilanci in discesa quando la velocità è già alta.
Come in ogni prodotto innovativo, ci sono alcuni aspetti da monitorare. Alcuni tester hanno segnalato una certa rumorosità del sistema motore, in particolare nelle sezioni più sconnesse, dove la ruota libera interna può produrre un suono simile a un cricchetto. Nulla di drammatico, ma è un dettaglio da tenere presente se si cerca il silenzio assoluto. Anche la disponibilità post-vendita del supporto DJI, al momento, potrebbe risultare più limitata rispetto a brand con una rete già consolidata nel mondo bike.
AUTONOMIA: CI ASPETTAVAMO DI PIÙ
Con una batteria da 800 Wh e il supporto del motore DJI Avinox, ci aspettavamo un'autonomia più generosa di quella che abbiamo riscontrato. Non fraintendeteci: non è male, ma nemmeno sorprendente. Abbiamo testato la Amflow PL Carbon Pro in due uscite piuttosto tecniche e toste, sempre in modalità Trail per un totale di circa 40 km e 1.650 m d+.
L'assistenza Trail è coinvolgente e spinge bene, ma consuma in fretta l'energia a disposizione. Al contrario, la modalità Eco allunga parecchio le uscite, ma spesso risulta troppo blanda per affrontare sentieri più tecnici o pendenti. Il giusto equilibrio probabilmente si trova giocando con le modalità Auto o personalizzando i livelli, così da mirare a 1.800-1.900 m di dislivello anche in modalità più dinamiche come la Trail. In sostanza: autonomia buona, ma non ancora ottimizzata per un pubblico che vuole macinare dislivello serio senza dover spegnere il cervello per fare i conti col wattaggio.
Cosa molto positiva è il caricatore GaN da 12A, piccolo e leggero, che consente di ricaricare 0% al 75% in solo 1,5 ore, riducendo drasticamente i tempi di attesa. In pratica si può portarlo tranquillamente nello zaino senza troppa difficoltà e ricaricare mentre ci si ferma a mangiare, oppure ricaricare la mattina quando, come sempre si è dimenticato di mettere sotto carica la bici la sera...
QUANTO PESA?
La AMFLOW PL Carbon Pro in taglia L ha fermato la nostra bilancia a 20.5 kg
QUANTO COSTA?
Il prezzo della AMFLOW PL Carbon parte da 9.499 euro per la versione Pro con batteria da 600 Wh, mentre quella da 800 Wh costa 9.999 euro. La versione base, con componentistica meno raffinata (sospensioni Fox Performance, ruote in alluminio, gruppo SRAM GX) parte da 6.499 euro.
QUANTO TROPPO SARÀ TROPPO?
L'ultima parte dell'aggiornamento riguarda le possibili modifiche normative. Alcuni brand stanno esprimendo preoccupazioni in merito a un possibile limite massimo di potenza fissato a 750 watt, che potrebbe arrivare in alcuni mercati.
DJI ha risposto ufficialmente affermando che si atterrà alle linee guida dei vari Paesi e che fornirà supporto agli utenti in caso di cambiamenti. Non sono previste modifiche immediate, ma l'azienda è pronta ad agire - eventualmente anche da remoto - per adeguare i drive unit se le normative lo richiederanno. Nessun allarmismo, ma una chiara presa di posizione per rassicurare brand e rider.
A CHI LA CONSIGLIAMO?
La community delle eMTB ha accolto questa AMFLOW PL Carbon con un mix di curiosità e interesse. Sui forum internazionali si leggono commenti del tipo: "Sembra la prima e-bike che si guida davvero come una trail bike, non come una e-enduro pesante", oppure "La eMTB definitiva". Frasi che fanno capire quanto il progetto Amflow sia percepito come una proposta alternativa e interessante, qualcuno l'ha addirittura definita "L'unica ebike da acquistare davvero". Ecco... forse hanno esagerato un pelo.
La Amflow PL Carbon sicuramente rappresenta un passo avanti nel mondo delle ebike full power, forse addirittura è il primo esempio di quello che sarà da qui in poi, full power potenti che pesano e sembrano delle ebike light. Il punto di svolta vero è il motore e le sue dimensioni, la bici in sé non è male, ma non è neanche la migliore bici provata, una ebike "in media stat virtus" pensata più per chi cerca divertimento puro che prestazione assoluta. La fuori ci sono molte altre ebike che regalano maggiori soddisfazioni nella guida, di questo ne siamo ampiamente convinti.
L'Amflow PL Carbon Pro rappresenta un'interpretazione decisamente contemporanea della eMTB. È leggera ma potente, tecnica ma intuitiva, sofisticata ma concreta. Un mezzo pensato per chi ama l'ebike ma con spirito rilassato, per chi vuole divertirsi senza cronometro, e per chi cerca una bici che fa parlare e che tutti guarderanno e di cui tutti chiederanno.
DJI ha dimostrato che può avere un ruolo da protagonista anche "a terra". E così come i suoi droni sono pensati soprattutto per "il divertimento" anche la sua emtb lo è. Pensiamo però che questa è la prima bici di Amflow e di solito dopo la prima si può solo che migliorare.
DOVE LA TROVO?
Amflow sta costruendo proprio in questi mesi una fitta rete vendita ed assistenza, il punto di riferimento rimane il sito web ufficiale amflowbikes.com, oppure potete trovare il centro assistenza più vicino a voi con la cartina qui sotto.