GLI ATLETI DI COPPA CONTRO WARNER BROS: “RIDATECI IL PODIO A 5” E IN 120 FIRMANO UNA PETIZIONE

Gli atleti della Coppa del Mondo di MTB si oppongono alla decisione di ridurre il podio da cinque a tre posizioni. Una scelta imposta senza ascoltare i rider, che minaccia la visibilità di squadre e sponsor. Ora i migliori 120 atleti chiedono a gran voce il ripristino del format storico.

I rider della MTB sono dei fighter, lottano contro le difficoltà, che siano salite impossibili, discese tecniche o condizioni meteo proibitive, ma per una volta la battaglia non si gioca sui sentieri di gara, bensì dietro le quinte, dove le decisioni di chi gestisce il business del nostro sport rischiano di cancellarne l'identità.

 

Les Gets 2024 - ©Alessandro Di Donato

 

CONTRO COSA LOTTANO?

Warner Bros - Discovery in questa nuova stagione 2025 che sta per partire da Araxà (Brasile) ha deciso di ridurre il podio della Coppa del Mondo XC da cinque a tre atleti, ignorando completamente il parere di chi rende questo sport spettacolare: i rider

 

Un cambiamento che sembra dettato più da esigenze televisive che dalla logica sportiva e che colpisce duramente il movimento, tagliando opportunità di visibilità per gli atleti e le squadre, specie quelle più piccole.

 

©Alessandro Di Donato

 

Ecco la lettera firmata da tutti i top team e da tutti i top rider inclusi gli "stradisti" Tom Pidcock, Alan Hatherly e Pauline Ferrand Prevot.

 

"Da oltre 30 anni, il podio della Coppa del Mondo di Mountain Bike è composto da cinque atleti. Un elemento distintivo della nostra disciplina, che ha dato visibilità e opportunità a numerosi rider e team. Per molti, è stato il trampolino di lancio della carriera e ha permesso a squadre più piccole di emergere. Puntare a un podio nella nostra disciplina ha sempre significato entrare nella Top 5. Questo formato ha arricchito il valore della competizione, offrendo a più atleti la possibilità di essere sotto i riflettori e aumentando il ritorno per i team, gli sponsor e i brand che sono la spina dorsale del nostro sport.

 

Lenzerheide 2015 - ©Alessandro Di Donato


Warner Brothers Discovery ha deciso di ridurre il podio a tre posizioni, allineandosi agli altri sport. Una decisione presa nonostante la forte opposizione degli atleti, che sono il cuore della competizione. Il nostro parere è stato completamente ignorato e ci troviamo privati di voce mentre il futuro del nostro sport viene modificato senza il nostro coinvolgimento.


I nostri fan sanno bene che la mountain bike non è mai stata uno sport di conformità: fin dagli anni '90, con l'inizio delle gare di Coppa del Mondo, abbiamo tracciato la nostra strada e vogliamo continuare a mantenere la nostra identità unica. La stragrande maggioranza di team e atleti si sente totalmente inascoltata su questa questione.


Questo è il nostro sport, e non permetteremo che venga privato della sua essenza! Chiediamo ufficialmente che il podio a cinque venga ripristinato nel 2025!


La nostra dichiarazione è stata firmata dai primi 30 atleti del ranking, inclusi alcuni dei più grandi nomi della disciplina: Nino Schurter, Tom Pidcock, Pauline Ferrand-Prévot, Alan Hatherly, Puck Pieterse, Alessandra Keller e oltre 120 rider in totale".

 

 

PERCHÈ IL PODIO A 5?

Il podio a cinque non è nato per caso, ma da un episodio che oggi suona quasi come una leggenda nel mondo della MTB. Era luglio 1994, a Cairns, in Australia, quando un giovanissimo Cadel Evans, allora 17enne, correva la sua prima Coppa del Mondo contro avversari di ben altra esperienza, come il veterano olandese Bart Brentjens. La gara fu combattuta, con Brentjens vincitore e un sorprendente Evans capace di chiudere in quinta posizione.

 

Quel giorno, gli organizzatori locali, desiderosi di promuovere la MTB in Australia, chiesero al presidente UCI presente all'evento di poter avere un podio a cinque per includere Evans, idolo emergente del pubblico di casa. La richiesta fu accettata e da quel momento il podio della Coppa del Mondo MTB è sempre stato a cinque posizioni.

 

Meribel 2014 - ©Alessandro Di Donato

 

Il messaggio lanciato dai top rider del circuito è chiaro: il podio a cinque è una tradizione che ha dato profondità e valore alla disciplina, un obiettivo che per decenni ha motivato gli atleti a spingersi oltre il limite. Eliminare questa caratteristica significa appiattire la competizione e togliere spazio a chi lotta per emergere. 

 

La domanda ora è: l'industria ascolterà gli atleti o continuerà a imporre regole senza considerarli e senza considerare la storia della MTB?

 

 

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