CRANS MONTANA, UN DISASTRO? PAGELLONE DA VOTI ALTI PER ATLETI, BASSI ALLA GESTIONE
Crans Montana ha creato la spaccatura, il percorso tecnico e insidioso per la pioggia ha causato cadute, ma i pro hanno dimostrato il contrario. Per loro i voti sono alti, per l’organizzazione bassi. Perché? Sicurezza e tempismo carenti. WB spieghi che Coppa vuole…
Abbiamo letto i commenti e le considerazioni di voi lettori, abbiamo considerato il punto di vista degli atleti, soprattutto quelli che fanno parte del comitato che rappresenta proprio i rider (Marotte e Henderson). Abbiamo tenuto in considerazione l'attitudine e la copertura di Warner Bros.
Tutto sembra essere tornato al post Albstadt 2019, quando tutti si chiedevano se il percorso rivisto dopo gli infortuni del 2018 non fosse diventato troppo liscio. Anche noi ci siamo posti quesiti. Come sarà il post Crans Montana? Dove vuole andare la Coppa?
Attraverso il pagellone cerchiamo di dare una lettura parziale, anche perché il percorso ha diviso i punti di vista, gli atleti top hanno performato senza particolari problemi ed esaltando il percorso, altri l'hanno criticato. Ciò che ieri ha scandalizzato i più sono state le cadute e la domanda finale forse potrebbe proprio essere, saremo noi ad esserci abituati troppo a sviluppi lineari di gara?
XCC MASCHILE
A Crans non c'era una pista XCC quindi è stato utilizzato il giro di lancio. Poco male, la gara è venuta dura e imprevedibile come per gli altri appuntamenti.
PIDCOCK 9,5
Già, Tom è tornato a giocare nel fango. Nel XCC è partito ultimo come spesso accade poi piano piano si è rifatto sotto ed ha vinto senza problemi. Grande tattica e lucidità, non diamo dieci perché qualche sbavatura l'ha commessa, ma il suo motto sembra una strofa di Salmo ormai: "Entro, spacco, esco, ciao".
SCHELB 9+
Il mega tedesco non è una sorpresa, conta vari podi in prove mondiali, ma ora è arrivato a trovare la sua dimensione. Ha fatto gran parte della gara in testa fino a quando non è passato sul cordolo Pidcock saltandolo come un birillo. Prova consistente...
LUCA BRAIDOT 10
Zittisce tutti. Luca ha messo ricominciato a mettere le ruote dove ci si aspettava. Ha inseguito ha chiuso sui primi e poi si è assicurato il podio. Questa gamba è quella vera del friulano, finalmente la mappatura della centralina sembra essere quella giusta.
BLEVINS 9
Avevamo inserito l'americano nei pronostici, unico Specy a essere in grado di giocare da duro ieri, non si è mai visto questo è vero ma ha levato il mantello dell'invisibilità proprio sul finale e cogliere il 4° posto. Scaltro come una faina.
BRANDL 8+
Max era in giornata, la Germania doveva ancora decidere i posti per Parigi e si è fatto trovare pronto nel XCC, ha girato davvero forte insieme al nostro Braidot poi ha chiuso 5°.
SCHURTER/COLOMBO/LITSCHER 8,5
Trio svizzero delle meraviglie, due attacchi dei tre rosso crociati hanno messo in crisi Pidders nella prima fase. Colombo e Schurter sono talmente affiatati che si stanno trasformando nei gemelli Yates. Litscher ha tentato la fagianata, accelerazione potentissima!
GAZE/SCHWARZI 4
N-C-S (non ci siamo). Nessuno dei due più pericolosi del XCC si è visto veramente davanti, Gaze accusa un ginocchio malconcio dalla Val Di Sole. Schwarzi ha la testa tra le nuvole, si è già dimesso da buttafuori del XCC? Bisogna dire che ha perso molto peso...
XCC FEMMINILE
Molto caotica la prova, la salita dura è stata la rampa di lancio per Pieterse ma la discesa è stata la principale avversaria di questa gara.
PIETERSE 10
Due su due, dopo VDS anche a Crans è la più potente ma anche più spietata nel XCC, ogni salita l'ha usata come trampolino di lancio. Atleta resiliente, anche quando stoppata ci ha provato nuovamente. Qui andava tutto bene.
KELLER 9+
Correva in casa Alessandra Keller e voleva fare bene. Non ha deluso, ha fatto tutto bene, era solamente Puck che andava più forte.
TAUBER 9 1/2
L'olandese ha fatto da gancio per l'attacco finale di Pieterse, Anne è stata brava a rientrare da dietro nelle zone calde di gara e poi ha tenuto sul finale.
LECOMTE 9
Testava la gamba, sulla salita faceva ritmi infernali in discesa la francese è migliorata tantissimo e non prendeva rischi ma sembrava volesse sondare il terreno per il giorno seguente.
GIBSON 9
Anche Gibson 9, l'americana aveva abbandonato la prova Brasiliana di Araxà a seguito di una caduta che l'ha tenuta lontana a lungo. Vederla tornare nella top5 ci ha riempito di gioia.
XCO MASCHILE
Il main event è stato quello che ha sconvolto tutti, i rider più forti hanno avuto difficoltà serie sul tracciato più insidioso di questa stagione. Velocità alte e concorrenza spietata hanno spinto verso i limiti gli atleti, quello che volevamo vedere? Per come è stato forse no...
PIDCOCK 10 MA...
Imprendibile il britannico tutte le volte che sale in mtb, aveva sofferto in XCC ma con il fango del XCO è andato a nozze. Non è stato un po' azzardato prendere tutti quei rischi prima del Tour? L'iridato è caduto 2 volte prima di riuscire a concentrarsi, rischi e tattica inutile se sei uno dei possibili leader Ineos Grenadiers per il Tour. Impeccabile la gestione, ha letto bene i tratti tecnici e scandito i tempi come un cronometro.
FLUCKI 10
Sì, anche Flücki si merita 10, sul fango è un drago ha fatto i tempi di Tom su giro ma rischiando molto meno. Lo svizzero sta tornando, segnatevelo per il mondiale...
LUCA BRAIDOT 9+
Eccelso il friulano, zero rischi, guida pulita. Sembrava fare un po' di elastico ma quando ha sentito l'odore del podio è riuscito a ingranare una solida sesta. Forse ha pagato un po' la partenza caotica ma la volata in cui ha battuto Nino se la porterà dietro a vita!
SCHURTER 9,5
Ogni gara scopriamo un Nino diverso, peccato questa volta averlo visto anche al limite. Ricordiamoci però che il fango non è il suo terreno di caccia ideale. Caduto due volte sembrava aver perso confidenza con la bici, ma tra tutti è stato il rider più attento alle linee in salita e il più attivo negli inseguimenti. Fortunatamente il KING non ha subito infortuni...
SCHELB 9
Gigante il tedesco, oseremmo dire il più veloce e pulito in discesa, gli è andata male che ha trovato due atleti come Braidot e Nino che sul finale l'hanno cucinato come una Wiener Schnitzel.
COLLEDANI 9
Nadi è tornato, l'altura gli ha fatto bene e il feeling della VDS è rimasto. Sul fango è un vero drago e bisogna ricordare soprattutto che è partito con il 49. Sfiorata la doppietta sul podio per il Santa Cruz RockShox.
SCHWARZI/FORSTER/SARROU/COLOMBO 9-
Questi atleti hanno chiuso la top10, vi rendete conto? Sarrou e Forster erano da podio ma uno è incappato in una foratura (il francese), l'altro in una delle cadute più brutte di gara (sul tratto di tronchi Forster). Schwarzi inizia a ingranare nel XCO, il calo di peso si vede (7°), mentre Colombo ha fatto una prima metà di gara da paura meritava di più.
ALTRI ITALIANI: CAPI DEL FANGO VOTO 8+
Quando si dice correre in Italia non serve, correre il ciclocross non serve. Segnatevi i nomi e i piazzamenti di Fontana (15°) ha girato nei 10 a lungo. Juri Zanotti (18°), Daniele Braidot (26°), Gioele Bertolini (27°) e Andreas Vittone (38°). Questi ragazzi hanno messo dietro nomi da brivido in una gara come Crans Montana. Correre in Italia e fare multidisciplina ha senso: CHANGE MY MIND!
XCO FEMMINILE
Assenti tante atlete, ma nomi grossi ce n'erano, non benissimo le italiane.
LECOMTE 10
È tornata la francesina, tecnicamente migliorata e sulla salita dura è un riferimento. Più umana della connazionale Prevot, ma una volta scattato il dardo transalpino è stato imprendibile. Guida pulita, linee calibrate. Finalmente anche Lecomte is back!
KELLER 8
È mancato qualcosa alla svizzera, era lì a remare controcorrente, sembrava avvicinarsi poi perdeva. La differenza di stazza con Lecomte c'è, è innegabile, ma Keller sul fango non è riuscita a fare la differenza.
PIETERSE 7
Ha fatto terza affidandosi al motore ma da una crossista come lei ci si aspettavano altre scelte e migliore gestione del fango. Non riusciva ad agganciare i pedali, perdeva infinità di secondi sulle C line. Non aveva la sicurezza vista in passato.
STIGGER 8
Voto 8 per l'austriaca perché ha avuto il coraggio di salvare la baracca di Specialized Factory. È andata forte e l'avevamo pronosticato, migliora gara dopo gara e forse senza Batten è sembrata anche più libera.
RICHARDS 8+
Standing ovation per la britannica, il suo sorriso sotto l'arco ha detto tutto. Il brutto momento è passato, dopo il trauma cranico del Brasile è tornata a esprimersi come sa fare.
ITALIANE 6+
Altra giornata pesante in ufficio per le italiane. Martina Berta e Greta Seiwald sono state le uniche a girare intorno alla top10. Non quello che ci aspettavamo ma prendere confidenza su un tracciato così instabile e mutevole non era facile. Teocchi dopo una caduta ha perso tutto il feeling e si è ritirata.
ATLETI TUTTI 10
Tanto pelo, tanta intelligenza. Nonostante le condizioni davvero diverse dal normale (ricordiamo che in Valais sono state sfollate 230 persone), tutti hanno dimostrato quanto manico, quanta testa servano per correre. Molti si sono espressi sulla pericolosità del tracciato, molti si sono entusiasmati per i valori epici che questo percorso ha rispolverato. Chi ha girato qui sopra ha dimostrato che la MTB non ha limiti. Dal primo all'ultimo e anche quelli che hanno saltato la prova, chapeau!
WARNER BROS + CRANS MONTANA 6
Appena sufficiente il lavoro fatto da WB e gli organizzatori locali. Da quando il calendario è uscito (ottobre 2023) nessuno ha avuto modo di pensare e capire che certe soluzioni non andavano adottate fino a due giorni prima della gara?
Il percorso non era il più pericoloso mai visto ma Warner Bros ci ha abituato ad altro in questi mesi e la nostra visione è stata distorta, chi ha visto La Bresse ma anche solo Mont Sainte Anne e al campionato del mondo di Glasgow saprà che queste difficoltà sono comuni e in passato le C o addirittura D line neanche esistevano, ma qualcuno (gli atleti) non lo sapeva e si faceva tutto lo stesso. Non è stata neanche la pioggia a scombussolare i piani perché i rider sanno come girare sul bagnato, ma delimitare le linee del rock garden con altre rocce e usare ceppi come superficie non era ciò che era pronto per l'eventualità della pioggia.
Gli atleti devono essere al centro di questo sport, sia per necessità che per confronto e comunicazione. Certe volte come in questo caso sembra che manchi questa attenzione in favore di un concetto ideale di cross country più severo e meno sicuro.
JOSH CARLSON 5
È bello vedere che WB sia tornata ad avere un inviato in pista a raccontare e descrivere, l'endurista era gasato ma è stato sfortunato a trovarsi nel rock garden proprio mentre cadeva il povero Max Brandl. Ci voleva tatto in quel momento e non esaltazione.