Wada: 1.459 positivi nel mondo, di cui 177 ciclisti. I bikers sono..
La WADA, l'agenzia mondiale anti-doping venerdì ha pubblicato il report basato sui dati dell'anno 2017. A livello mondiale in seguito ai controlli da parte delle varie agenzie, in tutti gli sport sono stati riscontrate 1.459 positività. Al primo posto troviamo il Body building con 215 atleti sanzianati, al secondo posto noi del ciclismo con 177, terza l'atletica con 176.
Se analizziamo i dati a livello nazionale, Italia e Francia sono in testa con 94 atleti riscontrati positivi e sanzionati, al terzo posto il Brasile con 79, quarti gli Stati Uniti con 74, quinta la Cina con 59.
Due considerazioni, nonostante tutte le nostre lamentele sui pochi controlli che ci sarebbero nel nostro paese, noi e i francesi a quanto pare siamo gli unici che si impegnano nella lotta al doping Basta fare un rapporto tra popolazione di uno stato e casi accertati per porsi numerose domande.
L'Italia ha poco più di 60.000.000 di abitanti, con 94 casi riscontrati, la Gran Bretagna che ne ha 66 milioni, solo 32 casi. E i tanto osannati Stati Uniti? Là sono 327 milioni eppure hanno riscontrato solo 74 casi. Nazioni che tanto ci criticano, come la Germania, ha 82 milioni di abitanti e solo 31 atleti sanzionati.
Nell'analisi che vi esponiamo non sono stati considerati i processi pendenti, ossia quelli con il verdetto non ancora emesso alla fine del 2017.
Se andiamo ad analizzare nel dettaglio il nostro sport preferito, quello del ciclismo, vediamo che i 177 casi sono così suddivisi:
Artistico 2
BMX 7
Cyclo-Cross 6
Mountain Bike 14
Para-Cycling Road 5
Para-Cycling Track Endurance 1
Road 132
Track Endurance 6
Track Sprint 3
University Mountain Bike 1
A livello mondiale, in percentuale, i casi accertati di ciclisti positivi sono stati il 12,13% sul totale complessivo di 1.459 sentenze in tutte le discipline. Nello specifico i casi sanzionati nella mountain bike sono stati 15, lo 0,98% a livello statistico.
La morale è la stessa tutti gli anni, sappiamo che il ciclismo per la sua natura di sport di fatica è uno di quelli più a rischio doping, da quando esiste, ma nonostante tutti i difetti le statistiche ci dicono che almeno i controlli si fanno (anche se ce ne vorrebbero molti di più nelle categorie amatoriali), in particolar modo in Italia. Questa volta almeno dall'estero non ci possono accusare di lassismo.