Metti un pomeriggio al Bike Park Barbieri di Valeggio sul Mincio (VR)

Martedì 23 luglio pianetamountainbike.it ha varcato i cancelli del Bike Park Barbieri, parco giochi trasformato in Scuola di mountain bike, nel comune di Valeggio sul Mincio. Con una maestra d’eccezione: Paola Pezzo.

Valeggio sul Mincio (VR) – Un posto dove imparare a guidare la bicicletta, dove affrontare le prime paraboliche, ponti, gobbe, dove ci si destreggia tra slalom e guadi, dove si domano i single track, il tutto con un unico obiettivo: divertirsi. Questo è in sintesi il Bike Park Barbieri, un piccolo paradiso ritagliato nel verde di Valeggio sul Mincio, comune veronese noto per il Borghetto, località inserita nella lista dei “Borghi più belli d’Italia”.

 

 

Il parco giochi delle due ruote ha avuto la luce nell’aprile del 2012, e da allora i suoi frequentatori sono aumentati esponenzialmente. “All’inizio erano solo tre”, ci racconta Mary Mattinzioli, impegnata quotidianamente nel Bike Park, “ora sono oltre settanta. Un numero che mai avremmo mai immaginato di raggiungere”. E se ne trovano di tutte le età: “i più piccoli hanno tre anni: che emozione vederli pedalare!”, prosegue entusiasta Mary, “i più grandi sono G6, quasi in età per cimentarsi nella competizione”. Ogni giorno montano in sella alle proprie biciclettine, si allacciano bene il casco, e, seguiti dai tesserati dell’SC Barbieri e da tre maestri di mountain bike, affrontano col sorriso sulle labbra le difficoltà via via crescenti che gli si parano davanti.

 

 

Tra i più attivi c’è Paolo Rosola, una vita dedicata alle due ruote, tra i pionieri del fuoristrada in Italia, diviso tra mountain bike, ciclocross e downhill, dopo aver lottato e vinto su strada (nel suo palmares 12 tappe al Giro d’Italia), un concentrato di esperienza messa a disposizione, ad inizio anni 90, della biker che poi sarebbe diventata sua moglie, una certa Paola Pezzo…  Esperienza con cui ora nutre i bikers in erba. “Ho sempre sognato di aver modo di passare ai ragazzi tutta la mia esperienza. Sono fortunato perché ho trovato una società come la Barbieri che mi ha dato la possibilità di fare questo. Tra di loro vedo tanti futuri campioni, che magari un giorno si ricorderanno che alla scuola dell’SC Barbieri c’ero anche io”. “La base comunque è questa”, conclude Rosola, “qui imparano come si va in bicicletta. Poi sceglieranno loro cosa fare da grandi, se la mountain bike o la strada”.

 

 

E mentre un bimbo chiede a Paolo di allacciargli il casco, pochi metri più in là il maestro di mountain bike Fabio Donà (insieme a Paolo Dal Ben, ieri assente) insegna come scavalcare un ostacolo. “Si sposta il busto indietro. Non bisogna tirare con le braccia!”, avverte. E i ragazzi uno a uno ripetono, assorbendo il gesto come fossero spugne. “Si lavora sulla tecnica e su come conquistare il migliore equilibrio”, ci fa notare Fabio.” Il nodo fondamentale in questo momento è la velocità: la fascia d’età tra i sette e i dieci anni è quella in cui si pongono le basi per acquisire maggiore esplosività e rapidità nel movimento. Se riusciamo nell’intento”, continua , “i ragazzi avranno queste caratteristiche anche nel futuro”.

 

 

Per i più grandi si prosegue con una divertente dimostrazione su come ci si rialza dopo una caduta (sfido chiunque a dirmi qual è la tecnica esatta), e poi mano ai freni per andare in derapata. Tra i più “esaltati” c’è Kevin, che si esibisce in saliti e acrobazie su una ruota sola. Sarà che di cognome fa Rosola, e sua mamma è Paola Pezzo…

 

 

Già, Paola Pezzo. Da una campionessa Olimpica ce n’è da imparare solo a guardare come si muove in sella, figurarsi se ci si mette anche ad ascoltare i consigli che sciorina ai bambini in fila dietro di lei. E per i piccoli (anzi, piccolissimi) bikers onestamente non si può che nutrire un po’ di sana invidia: avercela avuta anche noi una maestra così! Difficile chiamare la sua una “lezione”, perché è costantemente un momento di gioco, in cui i bambini imparano i fondamenti della bicicletta facendo slalom tra birilli, paletti, esaltandosi nel saltare un’asse di legno appoggiata per terra, ma anche trasformandosi in funamboli nello staccare la manina dal manubrio per afferrare una pallina da un cesto e infilarla in un altro pochi metri più in là.

 

 

E tra un “metti la marcia più molle”, “i piedi devono essere paralleli quando salti l’ostacolo”,  “attenti a quello che state facendo”, Paola ci ricorda che “Alcuni esercizi farebbero bene anche a qualche biker più esperto”: come non essere d’accordo?! La lezione finisce con il passaggio sulla “bascula”, che i bimbi affrontano tra le mani sicure di Paola e Mary: sedere indietro, pedalata decisa in salita, e qualcuno che passa già senza bisogno d’aiuto. 

 

 

Ultimo divertimento di giornata l’attraversamento del guado, una pozza d’acqua inaugurata da poche settimane che in questo caldo pomeriggio estivo i bambini affrontano con la voglia tripla. Così va a finire che all’avvertimento “passate tutti per l’ultima volta”, qualcuno si fa altri tre o quattro giri. Della serie “metti qualcosa con cui bagnarsi o sporcarsi e i bimbi ci vanno a nozze!”.

 

 

Tra la soddisfazione dei genitori, c’è anche da registrare quella di Ettore Cordioli, presidente dell’SC Barbieri, una delle menti del Bike Park. “Il Park è nato da un anno, misura 950 metri,  e per realizzare gli ostacoli ci sono serviti ben 30 camion di terra, che armati di escavatori, badili e carriole abbiamo trasformato in single track, salti e curve paraboliche”.

 

 

A Ettore chiediamo qual è il punto della situazione ora. “Adesso si vedono i primi effetti”, risponde. “ Tanti bambini che si divertono ed imparano questo bellissimo sport. Di conseguenza quelli che hanno più passione, tecnica e voglia di confrontarsi, la domenica partecipano alle varie manifestazioni”. Non è un caso che i colori bianco blu e rosso dei “Barbierini” - così si chiamano i più piccoli - siano le tonalità predominanti delle baby bike venete ma anche lombarde. E l’SC Barbieri è riuscita anche a entrare nelle scuole. “Col progetto Pinocchio in Bicicletta abbiamo coinvolto i ragazzi delle Scuole Medie (la cui struttura si trova accanto al Bike Park, ndr), in modo tale che essi capiscano che non c’è solo il calcio, ma anche tanti altri sport. Starà poi a loro scegliere cosa praticare, ma intanto sanno che non esiste solo il pallone”.

 

 

Sul finire della giornata c’è tempo per una merenda in compagnia, con genitori, bimbi e maestri tutti allo stesso tavolo. Che è un po’ quello che accumuna i più piccoli ai più grandi: la fatica, non può che essere ripagata da una buona fetta di pizza!

 

 

E andandosene via con una fetta di wurstel tra i denti, non possiamo che rinnovare a tutti l’invito a fare un salto al Bike Park Barbieri: una boccata d’aria fresca lontani dall’atmosfera troppe volte tesa della competizione.

 

Per info: www.scbarbieri.it

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