A Borgo d'Ale un assaggio dei prossimi italiani di CX Acsi
La parola meritocrazia da un po’ di tempo è entrata nell’uso comune del nostro linguaggio e spesso è abusata da politici, giornalisti, opinionisti ma pochissime volte rende onore a chi veramente se lo merita. Oggi però, a Borgo D’Ale (VC), Gianni Riconda è stato invaso, anzi, travolto dall’entusiasmo dei centocinquantasei amatori che hanno potuto gustare l’anteprima del campionato Italiano che, a nostro modesto avviso, meritamente l'ente Acsi Udace gli ha assegnato. I primi ad arrivare sul percorso abilmente disegnato da Gianni Riconda e Massimo Valsesia, sono i capitani della “corazzata“ Cicli Pengo, a seguire i pezzi da novanta emiliani Montanari e Suardi e infine tutti i lombardo - piemontesi che hanno ambizioni di tricolore.
Bella la lotta dei super “B” dove Claudio Garnieri e Antenore Scarpetta hanno anticipato lo scontro al vertice che ci accingiamo a vivere al 20 gennaio. Oggi ha vinto Guarnieri, ma se Scarpetta riuscirà a resettare gli obbiettivi mentali, l’impresa di rivestire il tricolore non è ardua; esattamente come il senior Orlando Borini che oggi ha impegnato un immenso Davide Montanari, il quale ha dovuto fare ricorso a tutta la sua grinta e a tutti i suoi potenti cavalli per raggiungere e staccare l’ex federale che ad un certo punto sembrava potercela fare.
La bellissima vittoria del fuoriclasse Francesco Corradini serve ad abbellire la galleria degli amarcord dei senior, perché la sua vittoria è stata agognata, sofferta e osteggiata dal solito Ivano Favaro, un ragazzo serio e volitivo che ha già provato l’emozione della vestizione del tricolore e oggi, a parte Corradini, ha anticipato la crème del ciclismo nostrano, da Mirko Pinton a Marco Colombo, da Claudio Pivotto al completissimo Gabriele Guidali. Anche il ritrovato junior Massimo Pagani ha già vissuto, in passato, le emozioni fortissime per le vittorie prestigiose e finalmente ci ha fatto rivedere un pò del suo talento dominando nettamente su Francesco Barbazza (dolorante al costato) e Stefano Cozzi, esattamente come i figlio d’arte Angelo Pederzolli, il cadetto trentino che senza apparente fatica si libera del bravissimo Paolo Bravini e il longilineo Marco Raimondo.
Oggi c’erano otto gradi ma nel cuore di Barbara Fanchini, donna “B”, c’erano almeno venti gradi sotto zero! Tre giorni fa, mentre nasceva Gesù, lei perdeva la mamma e oggi ha corso con gli occhi gonfi di lacrime e col pensiero fisso di dedicarle la vittoria. Ce l'ha fatta e quando col dito puntato al cielo tagliava il traguardo, un pianto liberatorio l’ha assalita e a nulla sono valse le parole di incoraggiamento degli amici più cari. Sabrina Masin ha corso senza rischiare nulla e porta a spasso il suo body tricolore su e giù per le collinette della cava cercando di non sporcarlo troppo. A cercare di contrastarla ci hanno provato Cristina Falco, Samantha Profumo e Cristina Cortinovis. Inutilmente!
I giovani stanno imparando che chi ama il ciclocross profuma di virtù e di valori e inoltre si permea di un rispetto che è quasi sacro, e in questo senso Alessio Morey Ferraro, vincitore tra i debuttanti su Alberto Barengo, ma anche Michele Gelli che vince su Alex Viaretti, già lo sanno, come pure i più piccini Thomas Beltrami, che anticipa Jacopo Barbotti, e apprendono che la nostra filosofia è che non esiste il nemico, ma solo l’amico avversario che ci permette di confrontarci ad armi pari e che il senso di appartenenza che si crea all’interno del nostro gruppo amatoriale e del nostro ente Acsi rappresenta un valore aggiunto.
E’ con questa certezza che l’A.S.D. Pedale Pazzo di Gianni Riconda e gli amici del Criterium Palzola rafforzano l’impegno reciproco di creare future occasioni che possano sfociare in campionati italiani di ciclocross per tutti, campioni e gregari, in quella serena armonia che ci contraddistingue.