La Vecia Ferrovia dela Val Di Fiemme: La forza dell’organizzazione e il valore del volontari
Qualcuno voleva sabotare la sedicesima edizione de La Vecia Ferrovia dela Val di Fiemme, ma l’organizzazione, grazie all’aiuto dei volontari, ha reagito tempestivamente. Abbiamo parlato di questo, ma anche di molto altro, con Mauro Dezulian, presidente del Comitato Organizzatore della manifestazione trentina.
Come mai è successo ciò, credete sia opera di qualche contadino infastidito dal passaggio della gara oppure di qualche balordo che si è divertito? Pensate di procedere con una denuncia? Sicuramente la cosa avrà un seguito. Non sappiamo di chi sia opera, forse è successo a casa di 'beghe' politiche per via della costruzione della ciclabile, ma non credo sia stato qualcuno che voleva colpire direttamente noi come organizzazione, anche perché significherebbe colpire dei volontari che si adoperano per la buona riuscita di questo evento. La Vecia Ferrovia è una gara che si disputa da parecchi anni e anche la gente del posto la considera un appuntamento imperdibile, grazie anche al quale il nostro territorio vive anche durante il periodo estivo, si tratta quindi anche di una buona promozione a livello turistico.
Come avete risolto il problema? Siamo stati avvertiti da un contadino e subito ci siamo mossi, a partire dalle cinque della mattina, grazie al contributo dei vigili del fuoco e i forestali. Alle nove (quindi solo mezzora prima della partenza, ndr) abbiamo avuto l'ok per partire, perché tutto il percorso era stato sgombrato. È stato un lavoro di squadra eccezionale per cui devo ringraziare tutti i volontari e in particolare i Vigili del Fuoco di Costello, Molina e Cavano.
Cosa spinge così tante donne a prendervi parte? Credo che sia la facilità del percorso, che non richiede grandi capacità tecniche e un minimo di preparazione. Basta essere un po' allenati ed è una gara alla portata di tutti. Anche se si tratta di un percorso quasi tutto in salita, le pendenze sono discrete, ma pedalabili. L'anno scorso abbiamo inserito il muro della pala, ovvero 400 metri oltre il 20%. Ho insistito personalmente con i miei colleghi del Comitato Organizzatore perché credo che la vera mtb debba anche avere tratti poco pedalabili, da fare con la bike in spalla o da spingere. Loro erano restii perché temevano che si scoraggiassero i partecipanti, invece è stata un successo, anche perché quel tratto viene cronometrato. A questo si aggiunge l'accoglienza in questo bel parco, senza dimenticare che anche il sole ci ha favorito per ben sedici anni, quindi può diventare una giornata piacevole davvero per chiunque.
Lasciamo il nostro intervistato con una breve riflessione su quanto accaduto nella notte e non solo. Un piccolo monito agli imbecilli (che per questioni linguistiche e professionali non chiamo in altro modo) che hanno cercato di privare oltre mille persone di una bellissima giornata in mezzo a luoghi, per fortuna, ancora incontaminati, rischiando, addirittura, di provocare conseguenze ben più gravi se nessuno se ne fosse accorto in tempo. Ma anche agli imbecilli che quando appendono un numero sulla loro bike, perdono ogni senso di civiltà fino a 'calpestare' un povero ragazzo che, come loro, era lì per divertirsi. Ma vi divertite veramente sapendo di aver provocato, magari involontariamente, la caduta di qualcuno? Ma soprattutto, vi sentite tanto forti da non fermarvi nemmeno per soccorre un biker come voi steso a terra sul percorso? Così facendo, avete per caso vinto? Credo proprio di no!