PALLHUBER E LA GIACOMUZZI NON PERDONO IL TRENO
I PIÙ VELOCI ALLA VECIA FEROVIA SONO LORO. TRENINO DEI RECORD IN VAL DI FIEMME CON 1500 BIKERS AL VIA
Una vittoria meritata quella dell'altoatesino (la prima stagionale), che sui 37 chilometri del percorso non ha avuto rivali. E' stato praticamente sempre in testa e si è presentato al traguardo di Molina di Fiemme in perfetta solitudine, chiudendo in 1h21'42. E così un altro dei candidati alla vittoria, ovvero il trentino Martino Fruet, reduce dalla sfortunata prova di Coppa del Mondo in Val di Sole (si è ritirato già al primo giro in seguito alla rottura del cambio), si è dovuto "accontentare" di un comunque prestigiosissimo secondo posto, davanti al bresciano Pierluigi Bettelli.
Tra le donne, invece, netta affermazione della padrona di casa Elena Giacomuzzi, che si è lasciata alle spalle Mariangela Cerati e Anna Ferrari, rispettivamente seconda e terza.
Parterre de roi ad Ora, teatro della partenza. Era proprio dal comune altoatesino, infatti, che partiva il vecchio trenino Mallet, che dal 1917 al 1963 collegava la Val d'Adige alla Valle di Fiemme. Oltre alle grandi firme delle ruote grasse, si sono visti anche Gilberto Simoni, invitato dall'associazione "Bambi", un movimento fiemmese che si prefigge di sostenere, economicamente e moralmente, il paziente e i familiari nell'affrontare le diverse problematiche generate dalle malattie dei bambini, e Kristian Ghedina, entrambi al via fra gli escursionisti, ma anche il fondista Loris Frasnelli. E poi c'erano tutti gli altri bikers, davvero un gran numero, con il comitato organizzatore che era stato costretto a chiudere le iscrizioni dopo aver toccato quota 1.500 (nuovo record della "Vecia").
Dopo il via dato come al solito da uno "starter" special
L'altoatesino della Silmax Cannondale Racing, dopo aver tentato un primo allungo assieme ad Antonio Corradini, ha deciso di fare sul serio ed è scappato da solo verso la vittoria. Al GPM di San Lugano, Pallhuber aveva già un buon margine sul trenino degli inseguitori. Al chilometro 30, ad Aguai, sulle tracce del fuggitivo invece sono rimasti solo Schweiggl, Bettelli, Fruet e Pettinà, alla caccia di una disperata, e non riuscita, rimonta.
Con Pallhuber ormai destinato al successo (il suo terzo alla "Vecia" dopo quelli datati 2002 e 2007), i fari si sono spostati sulla lotta per il podio. L'ha spuntata Fruet, che a 150 metri dal traguardo ha piazzato l'acuto decisivo, transitando a un minuto dal vincitore. Dietro di lui è arrivato Bettelli, mentre Johannes Schweiggl, compagno di Pallhuber, è finito giù dal podio, quarto. Quinto, e primo degli U23, Thomas Pettinà, che ha preceduto nell'ordine Luca Braidot, Antonio Corradini, Alexey Medvedev, Tiziano Carraro e Alessandro Fontana, con Silvano Janes undicesimo.
Al femminile, la trentina Elena Giacomuzzi è andata come un... treno, imponendosi in
Ma il week-end della "Vecia" si era già aperto ieri con 320 baby che sono saliti in "carrozza" e hanno dato vita alla Mini Ferrovia. Un vero successone per questa competizione, che ha anche uno scopo benefico (il "Trofeo Emily e Roberta" sostiene la ricerca sulle malattie dei bambini), che ha permesso ai campioncini di domani di mettersi anche loro in evidenza.
Info: www.laveciaferovia.it
Una vittoria meritata quella dell'altoatesino (la prima stagionale), che sui 37 chilometri del percorso non ha avuto rivali. E' stato praticamente sempre in testa e si è presentato al traguardo di Molina di Fiemme in perfetta solitudine, chiudendo in 1h21'42. E così un altro dei candidati alla vittoria, ovvero il trentino Martino Fruet, reduce dalla sfortunata prova di Coppa del Mondo in Val di Sole (si è ritirato già al primo giro in seguito alla rottura del cambio), si è dovuto "accontentare" di un comunque prestigiosissimo secondo posto, davanti al bresciano Pierluigi Bettelli.
Tra le donne, invece, netta affermazione della padrona di casa Elena Giacomuzzi, che si è lasciata alle spalle Mariangela Cerati e Anna Ferrari, rispettivamente seconda e terza.
Parterre de roi ad Ora, teatro della partenza. Era proprio dal comune altoatesino, infatti, che partiva il vecchio trenino Mallet, che dal 1917 al 1963 collegava la Val d'Adige alla Valle di Fiemme. Oltre alle grandi firme delle ruote grasse, si sono visti anche Gilberto Simoni, invitato dall'associazione "Bambi", un movimento fiemmese che si prefigge di sostenere, economicamente e moralmente, il paziente e i familiari nell'affrontare le diverse problematiche generate dalle malattie dei bambini, e Kristian Ghedina, entrambi al via fra gli escursionisti, ma anche il fondista Loris Frasnelli. E poi c'erano tutti gli altri bikers, davvero un gran numero, con il comitato organizzatore che era stato costretto a chiudere le iscrizioni dopo aver toccato quota 1.500 (nuovo record della "Vecia").
Dopo il via dato come al solito da uno "starter" special
L'altoatesino della Silmax Cannondale Racing, dopo aver tentato un primo allungo assieme ad Antonio Corradini, ha deciso di fare sul serio ed è scappato da solo verso la vittoria. Al GPM di San Lugano, Pallhuber aveva già un buon margine sul trenino degli inseguitori. Al chilometro 30, ad Aguai, sulle tracce del fuggitivo invece sono rimasti solo Schweiggl, Bettelli, Fruet e Pettinà, alla caccia di una disperata, e non riuscita, rimonta.
Con Pallhuber ormai destinato al successo (il suo terzo alla "Vecia" dopo quelli datati 2002 e 2007), i fari si sono spostati sulla lotta per il podio. L'ha spuntata Fruet, che a 150 metri dal traguardo ha piazzato l'acuto decisivo, transitando a un minuto dal vincitore. Dietro di lui è arrivato Bettelli, mentre Johannes Schweiggl, compagno di Pallhuber, è finito giù dal podio, quarto. Quinto, e primo degli U23, Thomas Pettinà, che ha preceduto nell'ordine Luca Braidot, Antonio Corradini, Alexey Medvedev, Tiziano Carraro e Alessandro Fontana, con Silvano Janes undicesimo.
Al femminile, la trentina Elena Giacomuzzi è andata come un... treno, imponendosi in
Ma il week-end della "Vecia" si era già aperto ieri con 320 baby che sono saliti in "carrozza" e hanno dato vita alla Mini Ferrovia. Un vero successone per questa competizione, che ha anche uno scopo benefico (il "Trofeo Emily e Roberta" sostiene la ricerca sulle malattie dei bambini), che ha permesso ai campioncini di domani di mettersi anche loro in evidenza.
Info: www.laveciaferovia.it