Il Ministero della Salute, con una circolare del 25 novembre, ha aggiornato l’età agonistica in diverse discipline sportive. Tra queste c’è anche il ciclismo che, su proposta della Federazione Ciclistica Italiana (FCI), vede ora l’abbassamento dell’età di accesso all’attività agonistica a 8 anni per tutte le specialità. Con questo atto si chiude un iter burocratico iniziato da tempo e che porta a rivedere in maniera sostanziale l’accesso all’attività agonistica per strada, pista e fuoristrada.

Com’era finora l’età agonistica nel ciclismo
Fino ad oggi l’età di accesso all’attività agonistica nel ciclismo era fissata a 13 anni (Esordienti), con una sola eccezione: le specialità BMX e Trials. Questo significava, in pratica, che fino ai 12 anni la maggior parte dei giovani tesserati (Giovanissimi) veniva inquadrata come non agonista, con obbligo di solo certificato medico non agonistico, mentre il passaggio al certificato agonistico avveniva più avanti, quando passavano Esordienti.
Cosa cambia con la nuova circolare del Ministero
Adesso, su proposta della Commissione tutela della salute e della dirigenza federale FCI, vagliata e validata dal Consiglio Superiore di Sanità, l’età di accesso all’attività agonistica nel ciclismo viene fissata a 8 anni per tutte le specialità. La novità più importante è questa: sarà possibile, in tutta Italia, il rilascio del certificato medico agonistico fin dalla categoria Giovanissimi.
G1: 7 anni
G2: 8 anni
G3: 9 anni
G4: 10 anni
G5: 11 anni
G6: 12 anni
Il ciclismo segue quindi una tendenza già vista in altri sport, dove l’attività agonistica inizia in età più bassa, ma con regole tecniche e controlli medici calibrati sui più piccoli.

Cosa significa per società, famiglie e medici sportivi
Per le società ciclistiche questa decisione apre la strada a un inquadramento più chiaro dell’attività dei Giovanissimi, che potranno essere considerati agonisti già dagli 8 anni. Cambia quindi il rapporto con i centri di medicina sportiva, che dovranno rilasciare certificati agonistici anche per questa fascia d’età. Per le famiglie la novità porta con sé una doppia lettura: da un lato un maggiore livello di tutela sanitaria, perché il certificato agonistico prevede controlli più approfonditi rispetto al semplice certificato non agonistico; dall’altro, la necessità di programmare per tempo visite e scadenze, soprattutto nelle società con molti giovani tesserati.
Un passo in più sulla tutela della salute dei giovani ciclisti
L’obiettivo dichiarato è quello di armonizzare le età agonistiche tra i vari sport e, allo stesso tempo, garantire che i giovani atleti che svolgono attività intensa e strutturata siano seguiti con controlli medici adeguati.
Per il ciclismo si tratta di un cambio di passo significativo: l’agonismo, almeno sul piano formale e sanitario, inizia prima. Sarà ora compito di società, tecnici e famiglie gestire questo passaggio con equilibrio, ricordando che l’obiettivo principale, soprattutto tra i più piccoli, deve restare sempre lo stesso: far crescere i bambini in sicurezza, divertimento e passione per la bici.