A Egro (VB) domina Fabio Montanari

Egro (VB) - Paolo Frigerio, Maurizio Borella, Renato Capponi  Gianni  Borgatta sono i quattro punti cardinali della  Iride Cycling Team, un gruppo nato col pallino dello stare bene insieme, in armonia e senza l’assillo del risultato. Da quando sono partiti nel 1997, ne hanno fatta di strada e ora sono diventati un preciso punto di riferimento per i giovani del loro territorio, quello incantevole che gravita attorno a Lago D’Orta. Loro, le piccole stelle del futuro, coccolati e seguiti con interesse sempre crescente, rispondono in massa e già si fanno vedere, come il talentuoso Alessandro Viaretti che ci teneva a vincere la gara di casa e lo fa con autorità precedendo il suo amico e compagno di squadra Simone “Abumbazza” Rainoldi, e Piergiorgio Arrigoni e tutti gli altri diciassette terribili ragazzi del muretto dai quali emergono sempre più i cuccioli Biagio Borella, Jacopo Barbotti, Miazza Gabriele e la simpaticissima cugina Gloria Manzoni.

Il mattatore assoluto della festa di Egro è stato senza dubbio il Senior
 Fabio Montanari, uno che ha il tigre nel motore: ce lo dice il pc di zio Renato Poletti: 1h 2’ e 43“. Leggero, resistente, tenace, coraggioso e geneticamente portato per  il ciclismo, ora sogna in grande e a colori, se non altro perché ha battuto gente quotata del calibro di Luca Finotti, Moris Grandi, Brian Poletti e  Michele Fantoli, la crem - caramel del fuoristrada. Un altro amatore che ha tutto per dominare e lo sta facendo è il cadetto Luca Camarella, l’ultimo prestigioso acquisto della HR Team Bortolami. Carrozzeria, motore, ma anche la testa resettata sulla convinzione di potercela fare sempre, e un atleta con queste caratteristiche sa reagire anche alle sfighe della vita, come ha saputo fare dopo che il giorno prima gli ha preso fuoco la macchina rischiando di brutto. Con lui sul podio il blogger Alex Bellotto e l’idolo di casa Claudio Balsari.



Lo Junior
 Giorgione Rusca? Dal buio alla luce. In pochi mesi è rinato e visto che lo davano per finito, lui si è reinventato ed è rifiorito anche se ha dovuto sudare le classiche sette camicie per domare uno sfortunato Diego Salmoiraghi ma occhio ad Antonio Lunia, sta crescendo e spesso è sul podio. Un altro asso del fuori strada nazionale è senza dubbio il veterano Marco Oglina che quando ha capito che poteva farcela ha acceso i fari e strombazzando sui rivali di sempre, Carmelo Cerruto, Andrea Bianco  e Domenico Agostinone, se n’è andato alla sua maniera, quella dei forti. Quando il gioco si fa duro, Roberto Gallone non si spaventa. Anzi , rilancia e fedele a questa sua filosofia, archivia un altro prestigioso successo ai danni di chi il gioco l’ha reso duro, come il fortissimo milanese Gian Luigi Leo e il tenace Mauro Antonioli.

Vincere la gara il giorno prima del trentacinquesimo anniversario di matrimonio è quanto di meglio ci si possa augurare. E’ quello che è successo al Super “A”
 Giuliano Garlaschè che ringrazia tutti e dedica la vittoria a Maria Rosa, la colonna sonora della sua vita e i primi complimenti arrivano dai  suoi forti rivali, Aldo Allegranza e Daniele Sinigallia. Chapeaux anche per il super “B” Aldo Celmi che per vincere la sua gara ha dovuto far ricorso alla forza più forte del vapore, più dell’elettricità, più dell’atomica: quella della volontà. Il battuto è Ambrogio Temporiti che, arrabbiatissimo, minaccia rappresaglie e conoscendolo non si darà pace fino alla prossima vittoria. 

Altro splendido successo di
 Giacomo Cavalieri che nella verde categoria dei debuttanti  riaccende le sue legittime aspirazioni  battendo sia Fabietto Bedogni che Simone Lalli, esattamente come ha saputo fare la donna “B” Angela Agazzone che ha battendo  una grandissima Simona Etossi e ha aggiunto un’altra perla al suo prezioso diadema che brilla come la vittoria della consorella “A” Silvia Barbero  che ha la meglio sull’emergente Janine Jackson. Bella, coinvolgente e appagante l’esibizione dei mini ciclisti, alcuni con le rotelle, che hanno scimmiottato i grandi esibendosi in uno spettacolare show applaudito da tutti perché questi bimbi hanno il sogno negli occhi e riaccendono la passione. Non deludiamoli, anzi, aiutateci ad avviarli allo sport nostrano perché sanno di futuro, di ricambio generazionale, di pensieri stupendi. 

Bellissime le parole dell’assessore allo sport
 Pietro Piazza che ringrazia tutti i centottanta atleti di questo trofeo per la promozione che hanno  saputo  dare al territorio ma quando il microfono finisce nelle mani di Maurizio Borella ci scappa un pensiero triste: "ieri è venuto a mancare il papà del nostro presidente Paolo Frigerio, il nostro Team e i ragazzi del Master Sport & Sports si stringono attorno al Presidente operaio con tutto l’affetto di sempre”. Anche questa è Udace e giusto per non farsi mancare nulla, da Egro è anche partita l'ennesima challenge denominata Mastercrossmtb.it

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