Trek Stache 9: 3 pollici di puro divertimento

E' divertentissima da guidare su qualsiasi percorso. Permette di salire ovunque, divertendosi a giocare su passaggi tecnici, radici e pietre. In discesa baricentro basso e via a tutta velocità!

La Trek Stache 9 che vi presentiamo oggi rappresenta la continuazione del nostro viaggio alla scoperta del nuovo mondo delle mountain bike con copertoni da 3'', quelle che in gergo vengono chiamate Plus (+). Oggi analizziamo una mountain bike prodotta da un colosso americano, caratterizzata dal telaio hardtail in alluminio con forcella Manitou. (Il nostro viaggio era iniziato con una bici in carbonio e forcella rigida).

 

 

ASPETTO DELLA STACHE 9

 

La livrea della bici, in questo allestimento al vertice della gamma Stache, è molto elegante, caratterizzata da un colore nero opaco abbinato a scritte e dettagli giallo fluo, stessi colori ripresi da forcella e ruote. Linea non ricercata ma che sicuramente non stanca mai. Il telaio in alluminio Alpha Platinum, estruso a freddo con spessori differenziati in più punti e idroformato, è ben curato.

 

 

Ha passaggio all'interno del telaio della guaina del cambio che passa nel tubo obliquo, dal quale sbuca per poi immettersi nel fodero basso destro mentre esternamente sopra il tubo obliquo passano i cavi del freno posteriore e quello del reggisella telescopico. Mentre il primo prosegue esternamente verso il fodero sinistro, il secondo entra nel tubo sella.  Non ha l'attacco per il deragliatore anteriore perchè è stata progettata appositamente per le trasmissioni monocorona.

 

 

GEOMETRIE

 

La Stache è sicuramente una mountain bike votata al divertimento, lo si capisce analizzandone le geometrie. 

 

Carro compatto, orizzontale allungato e rake della forcella (51mm sulla Manitou Magnum 34 Pro) studiati per "spostare" l'assetto della bici in avanti. Il carro misura 420mm, compattissimo per una 29plus, cortissimo anche per una 29 standard.

 

 

La domanda che ci si pone è la seguente: ma come ha fatto Trek ad ottenere un carro così corto? La risposta la si ottiene guardando il fodero lato guarnitura che è stato alzato. Parte asimmetricamente sopra il movimento centrale, riuscendo in questo modo a fare spazio per la gomma oversize da 3 pollici senza allungare il carro.

 

L'angolo di sterzo da 68,4 suggerisce il campo di utilizzo della Stache, che strizza l'occhio anche ai percorsi più ripidi e accidentati.

 


I forcellini regolabili (Stranglehold dropouts), molto belli e curati, permettono molteplici opzioni di montaggio: 27,5 plus (con carro dalla incredibile misura di 405mm), 29 standard o la 29 plus, versione che abbiamo provato. Il forcellino orizzontale consente anche il montaggio singlespeed.

 

 

La linea catena.

 

 

L'ampio spazio per il passaggio della ruota posteriore.

 


 

COMPONENTISTICA

 

Forcella: Manitou Magnum 34 Pro, serie sterzo conica, geometria G2, offset 51mm, escursione 110mm.

Gruppo: SRAM X1 1x11 con cassetta 10/42

Guarnitura: SRAM X1 con corona 30t

Piega: Bontrager Rhythm Pro in carbonio OCLV da 750mm, rise 15mm e piega 4°.

Attacco manubrio:  Bontrager Rhythm Pro in lega 7050-T6 3D; 31,8mm, 7°.

Freni: Shimano Deore XT

Ruote: Cerchi in alluminio SUNringlé Mulefüt 50 SL (50 indica la larghezza in mm), 32 raggi, mozzi Boost DT Swiss 350 (15x110 e 12x148)

Copertoni: Bontrager Chupacabra TLR, 120 TPI, con cerchietto in aramide, 29x3.0''.

Reggisella: telescopico KS eThirty Integra con comando remoto sul manubrio.

Sella: Bontrager Evoke RXL, binari cavi in titanio

 

 

PESO

 

La  Trek Stache 9, in taglia 17,5'' messa sulla bilancia ha fatto registrare un peso di 12,97 kg. E' buono per una front in alluminio 29plus, soprattutto considerato i percorsi che permette di fare.

 

 

I cerchi SunRinglé MuleFüt da 50mm (fresati all'interno) sono latticizzabili e date le pesanti camere d'aria (400g tondi l'una) si riuscirebbe a togliere più di mezzo chilo alle masse rotanti. Aspetto da tenere in forte considerazione dal momento che i pneumatici Bontrager Chupacabra sono tubeless ready e progettati per l'utilizzo con sigillante.

 

 

POSIZIONE IN SELLA E SETUP

 

Regoliamo prima della partenza la pressione delle gomme (0,8 bar all'anteriore e 0,9 bar al posteriore) e la forcella ammortizzata. La Manitou Magnum Pro (la top di gamma) da 110mm ha numerose possibili regolazioni: la pressione della (doppia) camera sotto lo stelo sinistro, il ritorno sotto lo stelo destro, mentre sopra lo stelo destro è presente un triplo comando. Il rosso per la compressione, il nero per regolare l'affondamento alle alte velocità e il comando centrale metallico regola il fine corsa.

 

 

Sopra lo stelo sinistro, svitando il tappo nero, si accede al sistema denominato IVA ((Interval Volume Adjust), con cui si può regolare il volume della camera d'aria.

 

 

Anticipiamo che dopo la prima prova abbiamo alzato la pressione degli pneumatici a 1,0 bar anteriore e 1,1 posteriore, dato che la bici permette tanto e al tempo stesso la spalla delle gomme non sostiene molto negli urti più grandi, rischiando troppo spesso di toccare i cerchi. Saliti in sella la posizione di pedalata è ottima e la sensazione di padronanza del mezzo è totale, grazie anche al bel manubrio da 750mm  che offre una presa generosa.

 

 

Un altro dettaglio da segnalare ha per oggetto il perno passante anteriore con battuta mozzo 15x110. Si chiama Hex Lock, una tecnologia sviluppata da Manitou, per i perni passanti. Una volta tolta la bici dalla macchina, quando bisogna rimontare la ruota anteriore ci si rende conto che il sistema di chiusura è poco intuitivo e pratico. Per capirne il funzionamento si perde un pò di tempo. Manitou ha realizzato un apposito video per spiegarne l'uso.

 

 

DURATA TEST

 

139,60km con 6.043 metri di dislivello positivo

 

 

IN SALITA

 

Su salita asfaltata o scorrevole bisogna darsi il proprio ritmo: la gomma scorre abbastanza bene ma le dimensioni comunque generano notevole attrito. Si apprezzano appieno le sue doti nei percorsi più accidentati, dove l'ottima trazione delle gomme Bontrager Chupacabra (850 grammi - super leggere tra quelle 29er da 3 pollici), unita alle geometrie reattive, permette di salire ovunque, divertendosi a giocare su passaggi tecnici, radici e  pietre.

 

 

La Stache rimane sufficientemente maneggevole anche nello stretto, e anche in presenza di fondo umido o fango non si scompone, risultando sempre efficace.

 

 

Si comporta bene anche su lunghe salite, data la buona e comoda posizione in sella, ma è bene pedalare con costanza senza troppi cambi di ritmo perchè nei rilanci, specie su percorsi scorrevoli, è un po' pigra e faticosa. La trasmissione monocorona SRAM X1 con corona da 30t è perfettamente rapportata al tipo di mountain bike.

 

IN PIANURA

 

Non è certamente una mountain bike da pianura, le gomme e la posizione in sella poco distesa non permettono grandi percorrenze, quindi con la Stache andiamo in montagna! E nei trasferimenti di pianura risulterà piacevole pedalare in tranquillità senza affannarsi.

 

 

IN DISCESA

 

Già dalla prima discesa abbiamo scelto un sentiero mediamente tecnico, misto con tratti veloci in terra battuta e tratti rocciosi, ma sempre dal fondo compatto.

 

 

Già si era capita l'indole di questa front suspended, e grazie anche al reggisella telescopico KS Integra, baricentro basso e via a tutta velocità! Le prime curve sono un po' lente e all'inizio bisogna abituarsi a guidare diversamente la bici, dando fiducia in piega e utilizzando il corpo per bilanciare maggiormente il peso.

 

 

Una volta capito lo stile di guida, la Trek Stache è divertentissima da guidare su qualsiasi percorso, anche attraverso passaggi molto tecnici e ripidi, dove però si inizia a desiderare un po' di escursione in più e si avverte una leggera mancanza di precisione nella guida.

 

 

Altro dettaglio riguarda i fondi smossi. il galleggiamento della 29 plus, grande pregio in salita, rende un po' ballerino il posteriore, complice anche il carro corto. Se da un lato dona reattività inaspettata da una 29+, dall'altro tende a scappare un po' prima del previsto su pietraie smosse.

 

 

In certi frangenti saremmo curiosi di provare una gomma con un disegno più aggressivo, ma probabilmente diverrebbe molto poco scorrevole: i Chupacabra hanno una buona mescola e pensiamo siano il miglior compromesso in tutti i terreni per questa Trail Bike.

 

La forcella Manitou Magnum 34 Pro da 110mm, sebbene abbiamo provato più volte con la regolazione del fine corsa, affonda ottimamente solo per 90/95mm di corsa:  certo che è davvero molto fluida e lineare, merito della doppia camera. Inoltre grazie agli steli da 34 e al mozzo Boost l'insieme anteriore forcella-ruota trasmette rigidità, a vantaggio e compensazione della precisione di guida.

 

 

I collaudati freni Shimano XT M785 (con dischi da 180mm) non hanno mai deluso anche se abbiamo riscontrato una corsa leggermente lunga al freno posteriore, correggibile probabilmente con uno spurgo e un piccolo rabbocco.

 

 

All'inizio del test il comodo reggisella integrato KS eThirty Integra da 125mm alcune volte non ri-saliva, ma è bastato gonfiare un po' la camera per eliminare l'inconveniente.

 

 

Il comando remoto costruito in materiale plastico in caso di caduta, urtando contro dei sassi, potrebbe rompersi.

 

 

L'ottimo e affidabile gruppo X1, guarnitura con 30t e cassetta con il 10/42.

 

DESTINAZIONE D'USO

 

La Trek Stache 29+ è davvero un'ottima mtb, il verdetto è assolutamente positivo. Può essere considerata una valida alternativa ad una trail bike full suspended da 120-130mm, e in certi casi può regalare sensazioni diverse, ma paragonabili come sicurezza e divertimento di guida. E' perfetta per la classica uscita serale di due ore sulla collina dietro casa, con sentieri di tutte le difficoltà, così come per la pedalata epica per monti di uno o più giorni. Insomma, una vera e propria Fun Bike con cui farci di tutto.

 

 

PREZZO

 

Disponibile in ben cinque taglie ((15,5, 17,5, 18,5, 19,5, 21,5") la Stache viene proposta da Trek in tre allestimenti. La versione che abbiamo provato, la top di gamma, è contraddistinta dal numero 9 e costa 3.799.00 euro. La Stache 7 invece, fornita del gruppo GX, priva del reggisella telescopico e dotata della forcella Manitou Magnum ma nella versione Comp costa 2.569,00 euro e poi c'è la Stache 5 che è la entry level con forcella rigida. Viene proposta a 1.849,00 euro.

 

INFO

 

www.trekbikes.com

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