SPECIALIZED STUMPJUMPER HT S-WORKS WORLD CUP 2015: IL NOSTRO SHORT TEST AL PRESS CAMP

In occasione del Press Camp 2014 di Specialized Italia abbiamo potuto scoprire tutti i modelli e gli allestimenti riservati al mercato Italiano 2015 per le mountain bike della casa di Morgan Hill.

 

Dopo la mattinata trascorsa nella sede centrale di Milano a scoprire le novità nello splendido show room, ci siamo trasferiti nei pressi di Como, a S.Fermo, dove al modernissimo centro sportivo "Eracle Sports Center" Specialized Italia ha schierato ad attenderci numerose Epic e Stumpjumper Ht S-Works World Cup 2015 oltre che Era ed Enduro 29" e 650B.

 

Al Press Camp 2013 ci eravamo concentrati sulla nuova Epic, sia in versione World Cup che standard, quest'anno ci siamo invece focalizzati sulla Stumjumper Ht, disponibile come bike test in versione S-Works World Cup, l'allestimento quindi più race, leggero e finalizzato alle competizioni.

 

 

La Stumpjumper Ht S-Works World Cup è rimasta pressoché invariata per il 2015, la colorazione prevede una base nera opaca con grafica e logo S-Works in bianco in luogo del rosso e della vernice lucida presente nel modello 2014. La forcella è ancora la Sid Brain World Cup con escursione 90mm (80mm per la taglia small), le ruote sono le Roval Control SL Carbon, il modello top di gamma con cerchio wide da 28mm presentato lo scorso anno. La trasmissione è affidata al gruppo 1x11 Sram XX1 con guarnitura Specialized S-Works, anch'essa l'ultima versione introdotta nel 2014. L'esemplare della nostra prova montava di serie la corona 34t.

 

 

La parte che più differisce dal modello 2014 è la zona di seduta dove troviamo un nuovo reggisella S-Works Fact carbon, sempre Ø27,2 (400mm o 350mm per la tg. S) con un sistema classico di fissaggio sella a morsetto e non più con barilotti e tiranti. L'arretramento di 25mm è ottenuto con una curva nella parte alta del tubo. La sella invece è la nuova Phenom S-Works Carbon con la parte anteriore accorciata di 1cm rispetto al passato.

 

 

Nuovo impianto frenante Magura Mt8 180/160mm e coperture Fast Trak S-Works 29x2.0 completano il montaggio. Altra novità 2015 è l'adozione di serie del kit mini Swat per tutta la gamma, comprende portaborraccia con integrato il pratico multi tool Specialized.

 

 

La Stumpjumper Ht in nostra prova ha fatto registrare un peso di 8,85 Kg  con camere d'aria e kit mini Swat incluso (portaborraccia e multitool), senza pedali. Un ottimo peso per la bici di serie, destinato a scendere ulteriormente in caso di trasformazione tubeless delle ruote.

 

IL GIRO TEST

 


 

Spesso i bike test si svolgono su percorsi piatti, quasi banali, che hanno poco di mtb. Non è il caso di Specialized Italia che aveva preparato un bellissimo giro sulle alture del lago di Como che oltre a splendidi panorami offrono una ragnatela incredibile di sentieri e trail per tutti i gusti, l'ideale per divertirsi e assaporare le novità Specialized per l'anno venturo.

 

Il giro prevedeva inizialmente salite dolci poi sempre più sconnesse e bellissimi single track in discesa, a volte tecnici e impegnativi al limite del cross country. I giornalisti tester sono stati suddivisi in due gruppi, Xc ed Enduro con alcuni tratti di percorso da fare in comune.

 

Abbiamo scelto una taglia M (17"), una volta regolata l'altezza sella, la pressione delle ruote (montate con camere d'aria per il test) e il sag della forcella siamo partiti per il giro test. La posizione statica in sella è naturale e bilanciata, di quelle che fanno sentire subito a proprio agio. Peccato solo per lo stem montato di serie con angolo positivo, il manubrio leggermente più basso avrebbe migliorato ancor di più la posizione in ottica race.

 

 

Non è un caso che la Stumpjumper Ht sia una delle hardtail 29" più presente nei campi di gara, il rendimento fin dalle prime rampe in asfalto è sorprendente. Sia scattando in piedi che procedendo seduti con alta cadenza di pedalatala Stumpjumper risponde e procede davvero come una road bike. Il carro cortissimo e di sezione ampia nei foderi bassi, le ruote Roval SL Carbon unite alle Fast Trak 2.0 creano un mix di reattività e scorrevolezza senza eguali. La ridotta raggiatura (24ant e 28post) può far pensare a scarsa rigidità della ruota, in realtà il cerchio Roval con canale da 22mm (28mm l'esterno) riesce a creare un insieme ben rigido e prestante anche in off road. La risposta globale in fase di spinta ci ha permesso di utilizzare e sfruttare senza troppo affanno anche la corona da 34 denti di serie.

 

Sempre pronta e precisa anche sotto sforzo la trasmissione XX1, così come la forcella Sid Brain, sufficientemente bloccata su asfalto ma sempre sensibile e pronta a lavorare con le prime asperità.

 

 

Con l'aumentare delle difficoltà derivanti dal fondo, quindi rocce sporgenti, gradini, radici, sia in salita che in discesa è emerso più chiaro il carattere della Stumjumper Ht. La bici è corta (solo 1078mm l'interasse in taglia M) e il carro ridotto  (solo 430mm) posiziona la ruota posteriore ben avanzata e sotto al biker. Tutto ciò se da una parte dona un gran rendimento in pedalata, quando il fondo si fa accidentato il retrotreno ci è parso abbastanza pigro in assorbimento e nervoso nella risposta. Le masse si concentrano molto sull'anteriore e soprattutto nelle discese ripide e sconnesse il posteriore tende ad alzarsi o rimbalzare spostando il baricentro in avanti, mettendo a volte in difficoltà se non si adotta una guida accorta in fuorisella con il corpo caricato sul posteriore.

 

 

A tal proposito approviamo la scelta di aver introdotto anche nella Stumpjumper Ht Marathon (non solo nella full Epic) il nuovo reggisella telescopico Command Post Xcp, possono sembrare pochi 3,5cm di escursione ma su una bici di questa categoria possono davvero aumentare il piacere di guida proprio nei fondi e nelle pendenze più toste.

 

 

Discorso diverso nelle discese più veloci e meno sconnesse dove la Stumpjumper Ht procede rapida e sicura, donando sufficiente stabilità e precisione con il suo avantreno neutro ma preciso con l'angolo sterzo da 71°, aperto di 0,5° rispetto alla precedente generazione di hardtail proprio per compensare il carro posteriore accorciato.

 

Una front suspended quindi dal carattere molto forte, riesce a far rendere al massimo il biker chiedendo in cambio sempre lucidità e impegno nella guida, perdona poco gli errori e necessita di traiettorie il più possibile pulite e scorrevoli. Senza dubbio però un'arma affilatissima per le competizioni Xc e Marathon per le quali è stata concepita.

 

Seppur ben articolato quello della nostra prova si tratta solo di un giro test, quindi le sensazioni sono da confermare e sicuramente approfondire per avere un quadro più completo del mezzo dopo numerose uscite e chilometri di fuoristrada.

 

Info www.specialized.com

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