Cannondale Scalpel 29 Carbon Team = La polivalenza ed un allestimento al top

Un concentrato di tecnologia, perfetta e curata nella componentistica e nelle finiture. SRAM XX1, cerchi in carbonio Enve XC, forcella Lefty Hybrid Carbon XLR. Telaio con geometrie ultra compatte e molto aggressive, quasi da front suspended. Settaggio delle sospensioni molto semplice.

Con molto interesse abbiamo accettato la proposta di Cannondale di testare la Scalpel 29 Carbon Team 2014, non capita spesso di poter mettere alla frusta una full suspension da Xc allestita con componenti tanto prestigiosi quanto race oriented.

 

 

E' innegabile che il segmento delle Full XC con ruote da 29 pollici ed escursioni fino a 100mm sta riscuotendo sempre più consensi. Questo grazie a telai con fibre di carbonio super tecnologiche e leggere, uniti a sistemi di sospensione evoluti che insieme alle ruote da 29" permettono un ampio campo di utilizzo, dalle competizioni alle escursioni anche su percorsi impegnativi che vanno oltre l'ambito Xc.

 

La Cannondale Scalpel 29 (con i suoi 100mm di escursione ant. e post.) abbraccia in pieno questa filosofia proponendosi sul mercato in diversi allestimenti che partono dalla versione 4 con telaio in alluminio e forcella LeftyPBR (2.499 €) fino alla più estrema Carbon Black Inc, dotata di telaio full carbon Ballistec Hi-Mod, gruppo XTR (2x10 vel.), reggisella telescopico RockShox Reverb Stealth, Lefty Hybrid Carbon XLR e ruote con cerchi Enve XC e mozzo posteriore Chris King (8.999 €).

 

Noi ci occuperemo però della versione Carbon Team che si pone subito sotto la Black Inc. e che a differenza di questa ha un allestimento sempre di altissima gamma ma più finalizzato alle competizioni (e quindi anche al peso), con grafica e componenti utilizzati dal Team ufficiale Cannondale Factory Racing.

 

 

Il telaio della Scalpel 29 Team (come per la Black Inc.) è un monoscocca realizzato nel più prestigioso carbonio di Cannondale, il Ballistec Hi-Mod**, interamente in carbonio sono anche i foderi del carro. Il peso dichiarato del telaio privo di ammortizzatore è addirittura inferiore ai 1900 grammi. Le forme di questa mountain bike sono inconfondibili, soprattutto quelle del triangolo principale caratterizzato da sezioni oversize con forme rotonde e sinuose.

 

 

Al primo impatto può apparire ingombrante, "giunonica", lontana dall'aggressività richiesta ad una race full suspended. Analizzandola nel dettaglio emerge invece il lato più aggressivo che Cannondale ha voluto donare a questa bike.

 

 

Il movimento centrale è PressFit BB30. Il fissaggio della ruota posteriore adotta lo standard X12, ovvero battuta mozzo larga 142mm con perno passante Ø12mm. Attacco pinza Post Mount tradizionale e passaggio esterno dei cavi (sia cambio che freno) sono le soluzioni tecniche principali. Utile e ben fatto il guscio sagomato in gomma a proteggere sotto il tubo obliquo dalle rocce.

 

La sospensione posteriore, come da tradizione Cannondale per la famiglia Scalpel, ha un cinematismo ridotto ai minimi termini chiamato Zeropivot. In questa versione 29", in realtà, troviamo un sistema singlepivot, ovvero un solo snodo inferiore in prossimità dell'attacco del carro al triangolo principale. Questo sistema è solo apparentemente semplice, richiede infatti una complessa e attenta fase costruttiva dato che durante l'affondamento è il carbonio dei foderi superiori del carro (con fibre create, posizionate e sagomate ad hoc)  a flettere e a permettere il corretto lavoro della sospensione.

 

 

Oltre al telaio è la componentistica a rendere la versione Team la più race oriented tra la gamma Scalpel. Al reparto sospensioni troviamo davanti l'intramontabile Lefty nella versione top Hybrid XLR Carbon (peso di poco sotto ai 1400 grammi), mentre al posteriore è installato un ammortizzatore Rock Shox Monarch XX. Entrambi gestibili contemporaneamente dal comando idraulico Rock Shox XLoc Full Sprint che con un solo pulsante blocca entrambi le sospensioni (solo due posizioni: aperto o chiuso).

 

 

Essendo una bike team replica la trasmissione non poteva che essere affidata al gruppo Sram XX1 1x11 velocità. Cassetta pignoni 10/42 con corona anteriore 32 denti. Quest'ultima montata però sulle prestigiose pedivelle Hollowgram SI BB30 e non sulle Sram del gruppo standard. Avid XX l'impianto frenante con dischi 180/160mm.

 

 

E' il reparto ruote però quello più prestigioso della Cannondale Scalpel Team 2014 (così come sulla hardtail F29 Team 204). Cerchi carbon Enve XC Tubeless Ready con profilo alto 31mm (largo 24mm) e grafica all black sono i protagonisti del reparto, incrementando notevolmente l'appeal di tutta la bici. I raggi sono 32 DT Swiss Aerolite per entrambe le ruote. Il mozzo anteriore è il Cannondale Lefty SL mentre al posteriore c'è un DT Swiss 350,qua non avrebbe certo sfigurato un prodotto più leggero e prestigioso. Schwalbe Racing Ralph 29"x2.1 con protezione Snakeskin le coperture di serie.

 

 

Attacco manubrio Cannondale Opi -15°, Manubrio e reggisella FSA K-Force carbon con grafica team e sella Prologo Nago EVO X8 completano l'ottimo allestimento, prezioso e tutto coordinato anche nella grafica come nelle bikes del Team Cannondale Factory Racing.

 

 

La sola colorazione disponibile è quella ufficiale del Team CFR, bianco-nero-verde. Quattro le taglie disponibili: S - M - L- XL. Prezzo al pubblico è di 6.999 €. Non per tutte le tasche ma in linea (o anche inferiore) rispetto alla diretta concorrenza, soprattutto in virtù del valore dei componenti adottati.

 

 

ANALISI STATICA, LE GEOMETRIE ED IL PESO

 

L'aspetto morbido e sinuoso della Scalpel 29 non deve trarre in inganno, il telaio nasconde in realtà geometrie ultra compatte e molto aggressive, quasi da front suspended. Queste le principali quote rilevate: interasse ridotto:1105mm, carro 447mm, angolo sterzo 71,3°, altezza movimento centrale 320mm. L'altezza da terra del manubrio è di 1010mm, una quota tutto sommato buona considerando la presenza della forcella Lefty che di natura richiede un tubo sterzo lungo (122mm per tutte le taglie) e poco incline ad avantreni caricati. Il dislivello così ottenuto, con la sella posizionata a 72cm di altezza, è stato di -1cm. Valore risicato ma comunque accettabile data la tipologia di bike.

 

Scarso lo spazio per la borraccia standard da 500ml, per agevolarne al meglio l'estrazione abbiamo utilizzato un supporto ad estrazione laterale.

 

Una volta in sella la posizione risulta centrata e naturale, è bastato regolare l'altezza e l'arretramento sella per trovare il giusto feeling. Azzeccata sia la distanza che larghezza del manubrio FSA K-Force carbon, ben 720mm. 

 

Il settaggio delle sospensioni è molto semplice, basta scegliere la giusta pressione per il sag desiderato e impostare poi il rebound. Dopo diverse prove abbiamo optato per un sag dal 15% al 20% dell'escursione. Di meno ne pregiudica le performances in discesa e di più il rendimento in pedalata. Il rebound lo abbiamo preferito più veloce sulla Lefty e leggermente più frenato sulla sospensione posteriore che altrimenti fa troppo effetto molla.

 

 

Sulla bilancia la Scalpel Team 29 2014 ha fatto segnare un peso di 10,100 Kg senza pedali e con ruote tubeless più sigillante (10,55Kg con gli Shimano Pd-540 della prova). Un buon valore essendo una full suspension 29" di altissima gamma, non buonissimo rispetto ad altri prodotti concorrenti che di serie riescono a fermare la bilancia anche sotto i 10kg.

 

 

LA NOSTRA PROVA

 

Il cinematismo della sospensione posteriore singlepivot della Scalpel, oltre a permettere un certo risparmio di peso sull'insieme telaio più carro, garantisce una notevole rigidità torsionale non avendo snodi in prossimità del fulcro della ruota posteriore. Di contro questo sistema risente notevolmente dell'effetto della pedalata, lasciando all'ammortizzatore e al suo setting un ruolo fondamentale nel funzionamento del sistema.

 

Questa caratteristica emerge chiaramente fin dalle prime pedalate. Procedendo su asfalto e forzando l'andatura l'estrema rigidità torsionale del telaio unito ai cerchi Enve contrasta con la tendenza all'affondamento del posteriore, il peso si sposta indietro e innesca un movimento tale da non rendere la pedalata pienamente efficiente. Ciò avviene principalmente con il lockout disattivato, premendo il RockShox XLoc Full si blocca sia la forcella che l'ammortizzatore rendendo la Scalpel pressoché rigida e più adatta alla fase di spinta.

 

 

In verità un certo movimento della sospensione avviene sempre in quanto l'ammortizzatore Rock Shox Reverb XX non si blocca totalmente ma mantiene sempre qualche millimetro di corsa. Questo può essere fastidioso su asfalto ma è altresì utile nelle salite fuoristrada dove la Scalpel riesce facilmente a superare ed assorbire gli ostacoli senza passare alla modalità aperta che risulterebbe troppo dinamica e dispendiosa in termini di energie richieste al biker.

 

In sintesi il rendimento in salita della Scalpel Team, se si parla di ritmo gara, è buono ma non esaltante, più scarso su fondo liscio e più piacevole nel fuoristrada tecnico, a patto di procedere con il blocco delle sospensioni attivo. Per questo motivo avremmo preferito anche su questa versione Team un ammortizzatore con posizione intermedia "Trail" da utilizzare nei tratti pedalati più accidentati (come nella versione Black Inc o nella 2/3 con il Fox CTD).

 

 

In ogni caso la stabilità, la trazione e il comfort sono ottimi e superiori a quelli di una hardtail. Importante quanto indispensabile quindi il lockout Rock Shox XLoc Full, che, su una full race oriented, permette il controllo rapido e totale di entrambe le sospensioni senza spostare le mani dal manubrio. La rapportatura con corona da 32t è azzeccata, difficile mettere piede a terra,grip e trazione permettono sempre di salire anche su pendenze e fondi difficili.

 

E' quando la pendenza si fa negativa però che la Scalpel Team da il meglio di se, tirando fuori un comportamento da categoria superiore che va ben oltre il Cross Country. Basta sbloccare le sospensioni, mollare i freni e farla galleggiare sopra gli ostacoli e le rocce, ci pensa lei a "spianare" il terreno. Il merito è da attribuire a diversi elementi. Innanzi tutto questa Lefty Hybrid XLR Carbon (a differenza di quella della F29 provata nel 2013) si è comportata egregiamente riportando le performance ai livelli ai quali la sospensione monobraccio di Cannondale ci aveva abituato: fluida, lineare e sensibile fin dai primi millimetri anche alle piccole asperità.

 

 

La Lefty inoltre, unita ai cerchi Enve, rigidi, reattivi e precisissimi (perfetti sicuramente per una full), crea un avantreno aggressivo e mangia tutto, in grado di dare sempre un feeling elevato in tutti i fondi. Unico appunto forse va alla raggiatura, data la rigidità del cerchio magari 28 raggi in luogo dei 32 sarebbero stati più indicati. La sospensione posteriore in accoppiata all'ammortizzatore Rock Shox Reverb XX (sicuramente più votato alla discesa che al climb) ha mostrato una buona dinamica, morbida e sensibile nei primi millimetri di travel aumenta poi di progressività al crescere dell'escursione.

 

Buone le coperture Schwalbe Racing Ralph EVO 29"x2.1 Snake Skin, giuste per questa bike, non scorrevolissime su asfalto ma un buon compromesso generale tra performance in salita e in discesa. Nessuna foratura o taglio di carcassa durante il test. Nulla da dire riguardo l'impianto frenate Avid XX con dischi 180/160, lontani anni luce i problemi di gioventù di questo impianto che adesso si comporta egregiamente anche nelle discese più lunghe e stressanti. Frenata sempre pronta e modulabile in tutte le circostanze.

 

 

L'aspetto più piacevole della Scalpel in discesa è che riesce a fondere al meglio geometrie  XC con un rendimento da bike di escursione superiore. Lo sterzo molto verticale, l'interasse e il carroridotti regalano maneggevolezza e reattività nello stretto, precisione nei tratti lenti e guidati. All'aumentare della velocità però l'assetto non si scompone come ci si potrebbe aspettare, facendo divertire e spostare il limite sempre più in alto. Passaggi ripidi, impegnativi e tecnici difficilmente mettono in difficoltà, per sfruttare tutti i 100mm di travel serve davvero una guida sopra le righe. L'adozione di un reggisella telescopico, come previsto sulla versione Black Inc, può essere davvero un valore aggiunto per sfruttare appieno il valore della Scalpel 29.

 

IL NOSTRO GIUDIZIO

 



Difficile collocare la Cannondale Scalpel 29 in un preciso segmento in quanto fa della polivalenza il suo punto di forza. Onesta in salita ed eccellente in discesa, un concentrato di tecnologia, perfetta e curata nella componentistica e nelle finiture.

 

Con questo allestimento Carbon Team si rivolge soprattutto a chi è allenato grazie ad uscite quotidiane, lunghe e tecniche e vuole un mezzo leggero e performante con componentistica al top, che gli sappia "regalare" emozioni quando affronta le discese più impegnative. Appassionato di trail biking, se coinvolto ogni tanto dagli amici in qualche marathon, in sella alla Scalpel 29 Carbon team si divertirà.

 

Non ci sentiamo però di consigliarla all'agonista di XC o Gran Fondo che punta alla classifica ogni domenica e che pretende una bici estrema, esplosiva e super reattiva al colpo di pedale.

 

 

Sito web www.cannondale.com/ita

 

 

Riccardo Checcaglini

 

 

 

 

 

** Ballistec: Tipo di fibra di carbonio creato dall'industria militare per le corazze balistiche. È costosa, rara e controllata dal governo giapponese. Per impedire che cada in mani sbagliate e venga utilizzata militarmente, Cannondale deve firmare documenti che certifichino l'utilizzo di ogni singolo chilogrammo di fibra che compra.

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