TREK SUPERFLY PRO: CARBONIO OCLV E GEOMETRIA G2 PER PUNTARE DRITTI AL PODIO

Per il 2012 Trek presenta la Superfly Pro, una 29er nata per dominare in Coppa del mondo. Punto di forza la geometria del telaio studiata espressamente per migliorare la guidabilità e la risposta alla pedalata. E’ la macchina ideale per Gran Fondo e Xc.

Trek quest'anno si è presentata sul mercato con la nuova Superfly Pro, una mountain bike front 29er pensata principalmente per le competizioni, tanto che il telaio è stato ampiamente testato in Coppa del mondo dagli atleti del Trek World Racing team, tra cui i fratelli svizzeri Mathias e Lukas Flückiger e lo junior neozelandese Anton Cooper che, proprio in sella alla Superfly, ha vinto la prima di Coppa a Pietermaritzburg in Sud Africa.




Telaio modificato nella struttura del carbonio

I tecnici di Trek, azienda che ha sede a Waterloo in Wisconsin (Usa), partendo dalla base della Elite, che nel 2011 rappresentava il top di gamma, sono intervenuti modificando la struttura del carbonio con cui è realizzato il telaio e inoltre hanno radicalmente modificato il montaggio andando alla ricerca del miglior compromesso tra leggerezza e affidabilità in ogni situazione. Il telaio made in USA, è in carbonio OCLV Mountain (Optimum Compaction Low Void), un sistema che comprime ed elimina le sacche d'aria tra le fibre di carbonio, riducendo gli spazi vuoti all'interno della struttura, che rappresentano la prima causa di guasti dovuti a fragilità e fatica. E' il carbonio tecnologicamente più avanzato prodotto da Trek. Sulla elite del 2011 era invece stato usato il TCT (Trek Carbon Tecnology).

Molto importante è la G2 Geometry, che prevede una forcella con un rake maggiore (ovvero la distanza tra l'asse del tubo sterzo e il perno ruota di 51millimetri contro i classici 44/46), per adattarsi ad angoli sterzo più morbidi (69 gradi) e contemporaneamente riportare la maneggevolezza della bici (trail) entro valori normali, senza rinunciare ad una alta stabilità nei tratti veloci.


Il movimento centrale BB95, a differenza del BB30 prevede un classico perno con diametro di 24 millimetri di diametro, ma una larghezza della scatola del telaio di ben 95millimetri. Ciò garantisce l'alloggiamento di tubi telaio di generosa sezione nella zona movimento, quindi massima rigidità in fase di pedalata. I cuscinetti sono di tipo press-fit (su calotte inserite a pressione e non più avitate alla scatola), e al tubo sterzo conico E2 (da 1,5" - 1"1/8), dove E2 è una nomenclatura di Trek per il tubo di sterzo conico in cui la calotta del cuscinetto inferiore è semi integrata.


Il risultato? Gli ingegneri americani hanno creato una hardtail caratterizzata da una grande rigidità posteriore, che permette a chi la guida di affrontare in scioltezza e con grande precisione qualsiasi tipo di sentiero, inoltre il movimento centrale sovradimensionato e i foderi bassi da 44,5 centimetri garantiscono un'ottima trasmissione della potenza espressa sui pedali, garantendo prestazioni che sanno soddisfare anche chi cerca la vittoria in Coppa del mondo.


Qui a Pianeta Mountainbike abbiamo avuto il piacere di mettere "sotto torchio" una taglia M, ovvero 17,5. Per il 2012 Trek realizza la Superfly Pro in un'unica variante di colore: carbonio lucido con finiture bianche e argento, molto aristocratica e raffinata. Sul tubo piantone spicca fiera la firma di Gary Fisher. La leggenda della mountain bike, da qualche anno approdato alla corte di Trek, è stato l'inventore e lo sviluppatore della geometria G2, nonché un vero e proprio pioniere delle 29 pollici.



La Superfly Pro è caratterizzata da generose dimensione delle tubazioni, il primo impatto è infatti quello di trovarsi di fronte ad una mtb sovra dimensionata, poi però metro alla mano, ci si accorge che le geometrie sono quelle classiche di una 29 pollici, quindi un orizzontale tendenzialmente più lungo con attacco corto, un tubo sterzo ridotto e un aspetto d'insieme marcatamente sloping. La misura 17,5 che abbiamo testato per intenderci ha: orizzontale 60,2; piantone 44,5 per 72,5°; carro da 44,5 cm, passo 111,6; angolazione tubo sterzo 69,3°, un angolo molto aperto che viene compensato con la forcella G2.


Montaggio pronto per la World Cup

Per quanto riguarda il montaggio sicuramente fa bella mostra di sé il gruppo completo Sram XX, che utilizza però il deragliatore X0 montato direttamente sul tubo piantone. La guarnitura 39x26, con cassetta a 10 velocità 11-36, fa subito capire come la Superfly Pro abbia un carattere espressamente racing. E' una vincitrice nata e vuole essere domata da chi ha i cavalli giusti per portarla sul gradino più alto del podio.


Per la componentistica Trek si è affidata a un altro marchio di "casa": Bontrager, che da sempre segue la filosofia "strong first, light second". Non troveremo componenti super leggeri (anche se si attestano tra i più "light" della categoria), ma resistenti e "sicuri" proprio come desidera chi gareggia sul serio e vuole che la sua componentistica non lo abbandoni proprio quando sta salutando i propri inseguitori. Il manubrio è il Race X-Lite in carbonio OCLV con una piega di 12 gradi, mentre l'attacco è il top di gamma RXXXL 31.8 millimetri sempre in carbonio, un componente che noi di Pianeta Mountain Bike abbiamo recensito. La serie sterzo è la Cane Creek 40, mentre le manopole sono le californiane Esi Grips in silicone.

Il reggisella, sempre marchiato Bontrager, è l'RXL (27,5 millimetri di diametro con offset di 5 millimetri) realizzato con alluminio avvolto da uno strato di carbonio ACC (Alluminium Core Construction). Una soluzione non troppo comune, ma che alla leggerezza del carbonio unisce la resistenza dell' alluminio. La sella è la Evoke 4 (RL) con i binari in titanio.

 

Forcella realizzata su specifiche Trek

Una delle parti più interessanti della Superfly Pro è la nuova forcella Rock Shox SID XX 29. La XX ha la molla Dual Air, il collaudato sistema elastico con la doppia camera, positiva e negativa, che permette regolazioni estremamente sensibili (e personali) della prima parte della corsa della forcella Questa versione della SID è stata inoltre ottimizzata in esclusiva per Trek con la geometria G2. Ha una escursione di 100 millimetri e il cannotto sterzo conico E2. Il perno passante da 15 millimetri rende l'avantreno più rigido e preciso anche nei tratti più tecnici e sconnessi.


Il ritorno è di tipo Dual Flow, in cui la valvola esercita una frenatura differente a seconda di quanto è affondata la forcella. Molto pratico ed elegante il comando idraulico per il bloccaggio remoto dell'escursione, integrato in unico pezzo a corpo freno e manettino del deragliatore. I freni sono gli Avid XX in versione World Cup edition con corpo in magnesio e leve in carbonio.



Le ruote sono le Bontrager RXL tubeless ready Disc 29, che presentano il perno passante sulla ruota anteriore, che rende la bici rigida, reattiva e precisa nei tratti più guidati. Invece su quella posteriore è presente il classico quick release (sgancio rapido) con battuta larga 135mm. Le ruote si avvantaggiano di mozzi, flange e terminali maggiorati per ottenere una ruota da 29" più stabile e che aderisce perfettamente anche sui terreni più tecnici.


I cerchi sono realizzati in scandio, hanno l'attacco disco center lock e fermano l'ago della bilancia a 1.692 grammi. Sono montate con copertoni Bontrager 29-1 nella versione team Issue con battistrada da 2.2". Il binomio ruota-copertone garantisce alla Superfly una grande scorrevolezza e un'ottima tenuta in curva anche su terreni non particolarmente compatti.


Sulla bilancia la Trek Superfly Pro pesa 9,72 chilogrammi, senza pedali (non sono forniti). Probabilmente non è la 29er front più leggera sul mercato, ma dobbiamo ricordarci che la filosofia di Trek è la stessa di Bontrager: le bici devono essere prima di tutto resistenti e affidabili, in secondo luogo leggere. Il perno passante, la solidità e la precisione delle ruote (a prescindere dal peso del biker) oltre alla componentistica top di gamma ne sono la riprova.

LA PROVA "OFF ROAD"


Prime sensazioni: scorrevole e veloce

La prima sensazione che si prova guidando la Superfly Pro è quella di scorrevolezza e velocità, sicuramente grazie a un mix perfetto tra la geometria del telaio, ruote e gli ottimi pneumatici da 2,2" che nonostante la loro dimensione generosa sono molto scorrevoli e performanti e garantiscono un'ottima tenuta in curva. Le ruote Bontrager RXL 29 TLR pur non essendo le più leggere sul mercato, si dimostrano estremamente scorrevoli, robuste e affidabili, nonché molto rigide e precise.



Chi arriva dalle Mtb da 26 pollici avrà l'impressione di essere molto alto da terra, ma questa è probabilmente una sensazione dovuta all'impatto visivo con le ruote maggiorate. L'altezza da terra del movimento centrale è di poco superiore alle "classiche" Mtb. Millimetri che fanno però la differenza nella guida. Uno dei segreti o punti di forza della 29er è proprio il movimento centrale basso.

Basso non significa che le pedivelle sono basse e la bici tocca per terra nelle rocce, ma basso rispetto alla linea immaginaria che congiunge il centro delle ruote. Questo è il BB-drop. Ciò permette al corpo del ciclista di stare più "dentro" la bici rispetto alla 26". Quindi baricentro basso, controllo, guidabilità, senso di sicurezza nel portare la bici. Questo è anche uno dei motivi per i quali piacciono molto le bici 29" alle donne.

Guardate le foto e i video di Emily Batty (che gareggia proprio con la Superfly) o di Maja Wloszczowska. Bastano pochi chilometri per entrare in perfetta sintonia con questo mezzo purosangue.



Il telaio, come ci si aspetta da una "race machine", è rigido e reattivo. Lo si nota soprattutto in salita e nei falsopiani dove la potenza dalla gamba viene trasmessa in maniera super efficiente alla ruota posteriore, senza dispersioni o flessioni. Nei tratti più ripidi e tecnici il diametro delle ruote, l'ottima forcella con perno passante e il reggisella sottile da 27,2 (che assorbe e smorza) riescono a far superare gli ostacoli con disinvoltura e relativa facilità, senza che il corpo debba lavorare troppo, con un conseguente miglioramento del confort. E' però nei sentieri stretti e tecnici che la Superfly Pro dà il meglio di sé. In sella a questa bici non si è mai sazi, la voglia di spostare i propri limiti e viene spontaneo voler provare passaggi che solo pochi chilometri prima ci sembravano impossibili.


La vera sorpresa arriva in discesa: una vera lama! Molto precisa nei cambi di direzione, sembra di essere su di una 26" con tutti i vantaggi della 29er.
Massimo controllo grazie al manubrio da 650 millimetri in carbonio, un giusto compromesso tra controllo e reattività in fase di guida. Se la rigidità del carro è un forte alleato quando la strada sale, nei tratti più veloci in discesa la Superfly Pro, a chi non è un discesista nato, può dare l'impressione di essere una bicicletta "cattiva" che perdona poco gli errori, ma se si ha il manico regala enormi soddisfazioni. Per "smorzare" questa cattiveria è sufficiente abbassare un poco la pressione delle gomme.

 

L'importanza del Carbon Armor e delle protezioni al telaio


Una banale caduta su una pietraia ha sottolineato l'importanza del Carbon Amor, la protezione in materiale polimerico posizionata sulla parte inferiore del tubo obliquo (vedi immagine in basso al punto 3). La Superfly Pro previene il risucchio della catena grazie a una placchetta in metallo ubicata vicino alla guarnitura (vedi immagine in basso al punto 1) e all'anello che protegge il telaio dietro alla corona più piccola della guarnitura (vedi immagine in basso al punto 2). Se in Trek avessero voluto risparmiare sul peso avrebbero sicuramente fatto a meno di questi tre particolari, ma la casa di Waterloo è interessata a realizzare prodotti resistenti, affidabili e funzionali.

 

Molto interessante la predisposizione per il doppio portaborraccia, sembra una cosa da poco, ma ultimamente molte Mtb in commercio ne sono prive. Nel Xc è un particolare trascurabile, ma diventa fondamentale per quei biker che si cimentano nelle Marathon. Cosa aggiungere? C'è da provarla!

 

La Trek Superfly Pro viene proposta a 5.499 euro con garanzia a vita, sinonimo di grande fiducia da parte di Trek nei telai che costruisce.

 

Info www.trekbikes.com/it/it/

 

 

Riccardo Checcaglini
Aldo Bertoni

Daniele Bresciani
& Co.

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