Cosa c’è dietro la Scott 27,5” di Schurter? Presente e futuro del “terzo diametro” secondo la casa svizzera

I top biker del team (con stature non elevate) hanno avuto difficoltà nel passaggio alla 29er, per questo motivo Scott ha approcciato il mondo delle 27,5''.

 

Come tutti gli appassionati sapranno, il fuoriclasse svizzero Nino Schürter si è aggiudicato la prima prova della Coppa del Mondo XC 2012 in sella ad una inedita bici front suspended equipaggiata con ruote dal diametro di 27,5" (dette anche 650B).


Perché, quando il mercato e la maggior parte degli utenti hanno assimilato l'ondata delle 29er, imparando ad apprezzarle e a sfruttarle, Scott si lancia in una nuova rotta che potrebbe ancor di più creare scompiglio?

 

In una recente intervista, Adrian Montgomery (responsabile marketing di Scott) ha dato alcune interessanti risposte in merito, spiegando come la casa si sta muovendo e si muoverà nei mesi a venire.


Scott, una volta appurato l'effettivo vantaggio in fuoristrada di una ruota più grande, ha incontrato contemporaneamente alcuni limiti progettuali nei telai dalle piccole taglie e in quelli full-suspended dalle lunghe escursioni (diciamo dai 150mm in su).

 

Sono queste perciò le cause scatenanti l'interesse della multinazionale Svizzera (ha sede a Friburgo), per il diametro di "mezzo".

Per quanto riguarda il segmento Xc e hardtail, Scott e i sui top rider (che non hanno stature elevate) hanno incontrato difficoltà con le 29er nel trovare un giusto assetto biomeccanico, soprattutto un avantreno basso e caricato in grado di garantire il feeling necessario alla conduzione del mezzo. Per fare ciò si doveva utilizzare tubi sterzo eccessivamente corti che non permettevano l'utilizzo e l'alloggiamento di sezioni generose per i tubi orizzontali ed obliqui. Lo sviluppo e l'adozione di un frame specifico per la ruota da 27,5", ha affermato Montgomery, ha permesso invece agli atleti dello Scott Swiss Power Team di esprimersi al meglio, potendo sfruttare il vantaggio della ruota maggiorata senza dover stravolgere l'assetto delle loro bici tradizionali.

 

Problema differente ma medesima soluzione per quanto riguarda le mountain bike full-suspension con escursioni superiori ai 110mm. Superare questo valore di travel al posteriore di una 29er, si sono accorti in Scott, implicava la perdita del corretto offset movimento centrale/asse mozzi (bb-drop), innalzando il baricentro e mettendo a rischio l'equilibrio e la guidabilità della bici. Cosa che invece è stata arginata con l'adozione della ruota 650B ed un cinematismo creato ad hoc.


Quindi?
Come sarà il futuro prossimo della produzione Scott? Lo stesso Montgomery si dichiara cosciente del caos che un ulteriore diametro può creare (unito agli innumerevoli altri standard del mercato, movimenti centrali, perni ruota, tubi sterzo etc.) ma allo stesso tempo ritiene il periodo attuale un come un periodo di transizione, un fase sperimentale (almeno per Scott) che andrà anche ad alimentare nuovi focolai di utenti della mountain bike, non per forza agonisti.

 

Almeno inizialmente, sempre secondo Montgomery, le 27,5" contribuiranno ad espandere il settore trail (cioè le mtb tutto fare per utilizzo a 360°) , segmento che in alcune zone stenta ancora a decollare. Scott mira a creare un nuovo e moderno bacino di utenza della mountain bike, un biker completo e totale, in grado di esprimersi al meglio con un solo mezzo in qualsiasi percorso.

 

Per la diffusione e la consacrazione definitiva del formato bisognerà però attendere qualche anno, se ad esempio i primi modelli verranno commercializzati per il 2013/2014, solo il 2015 sarà attendibile per valutarne i successi e le vendite nei vari segmenti. 

 

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