PROSEGUE IL SUCCESSO DEL BIKE PARK BARBIERI. E PER IL 2015...

Ad un anno di distanza siamo tornati al Bike Park creato e gestito dall'SC Barbieri a Valeggio sul Mincio, dove la società veronese fa crescere i bikers di domani. Single track, paraboliche e salti per coltivare la passione nella bicicletta nei bikers di domani. E per il 2015 bolle in pentola una gran bella sorpresa!

Valeggio sul Mincio (VR) –  E’ passato un anno da quando per la prima volta pianetamountainbike rispondeva positivamente all’invito dell’SC Barbieri (società che lo scorso 21 di settembre ha organizzato all’interno del Borghetto una delle più affollate tappe del circuito Master MTB) a dare uno sguardo alla loro creazione: un Bike Park, o meglio un mini mondo fatto di gobbe, un ponte, paraboliche, salti, tante pillole di elementi che costituiscono il pane quotidiano di ogni biker, dal più competitivo a chi preferisce una tranquilla uscita in compagnia.

 

 

Nato nel 2012, quando i piccoli erano solo tre, in pochi anni ha registrato un’impennata di presenze, toccando ormai le tre cifre; un centinaio di ragazzini di tutte le età, dai tre anni (giusto il tempo di staccare le rotelline), fino ai ragazzi di 12 anni, quest'ultimi ormai pronti a fare il salto l’anno successivo nella categoria Esordienti. Categoria alla quale arriveranno senza ombra di dubbio con una marcia in più. “Gli Esordienti e gli Allievi molto spesso affrontano in gara le stesse difficoltà dei professionisti”, sottolinea Paolo Rosola, che nonostante l’impegno da CT della nazionale Russa è rimasto legato al Team Barbieri. “Pensate ad esempio alle tappe degli Internazionali d’Italia, dove si muovono tra salti e single track. Qua attraverso esercizi specifici imparano le tecniche base per superare tutte le difficoltà che gli si pareranno davanti”.

 


Per questo il Park che avevamo già visitato lo scorso anno è stato ulteriormente implementato, ed alle paraboliche, gobbe e ponti si sono aggiunti un paio di ripidi single track, qualche tronco, alcune scale ed un percorso costruito sui bancali. L’obbiettivo è quello imparare a controllare il proprio mezzo ma anche prendere fiducia, guidati passo passo dai maestri, su passaggi che altrimenti verrebbero sicuramente affrontati bici alla mano.  

 

 

Al di là degli aspetti più tecnici, come avevamo sottolineato anche la prima volta che eravamo stati al Bike Park il primo elemento che balza all’occhio è che i bambini non percepiscono gli esercizi in bicicletta come un allenamento forzato, ma come un divertimento. E mi vengono subito in mente le parole del presidente dell’SC Barbieri Ettore Cordioli: “Quali sono le prime attività fisiche alle quali si avvicina un bambino?”, mi chiede il presidente. “Da bambini si impara innanzitutto a dare un calcio ad un pallone, e subito dopo arriva il triciclo e la prima biciclettina. Pedalare è quindi come calciare: è un gesto del tutto naturale”.

 

 

Ed infatti per tutti loro è una piccola grande gioia riuscire a passare una cunetta, fare lo slalom tra i birilli, salire lungo un ponte. Poco importa se ogni tanto si cade (il casco è ben saldo in testa), perché anche gettarsi a terra e sporcarsi diventa un gioco (chi da piccolo non amava fare un bel salto in una pozzanghera?). E se dopo una caduta è importante anche sapersi rialzare, ecco che al Bike Park si insegna anche questo: tutti per terra, piedi sui pedali, e al fischio tutti pronti a montare in sella e ripartire. Un esercizio col quale sviluppare i riflessi, lavorare sull’esplosività e acquisire una migliore coordinazione. Mica poco.

 

 

Oltre alle attività all’interno del Bike Park, il team Barbieri si dedica anche all’attività all’interno delle scuole, con lezioni di sicurezza stradale e prove pratiche direttamente sul campo. “Questa è un’attività che ci riempie tutta la giornata. Organizziamo piccoli gruppi di ragazzi e a turno gli alterniamo tra prove pratiche e anche un po’ di teoria”, racconta Mary Mattinzoli. "Il tempo a disposizione non è molto, perchè l'ora di lezione di ogni singola classe si perde per la maggior parte in spostamenti, ma i ragazzi si divertono tanto comunque!". Attività che piace sia ai ragazzi sia alle scuole, che sempre di più si stanno facendo avanti per arricchire con la bicicletta la propria offerta formativa.

 

 

Oltre a Mary, Paolo Rosola e Ettore Barbieri, sono tante altre le figure di riferimento all’interno del Bike Park, uomini e donne che donano in maniera del tutto volontaria il loro tempo libero, ed è giusto fare i loro nomi: Serena Asteri, Fabio Donà, Paolo Dal Ben, Massimiliano Baracco, Francesco Vurro, Andrea Gangini, Carlo Mancuso ed ultima ma non meno importante Paola Pezzo, che si divide tra lezioni e negozio. In compenso a mettersi in mostra c’è Patrick, pronto (chissà) a seguire le orme di mamma e papà. 

 

 

Con l’arrivo della stagione fredda, l’attività sul campo va terminando, ma non l’impegno del Team Barbieri. Le lezioni ora si spostano dall'outdoor alla palestra, con esercizi più legate alla ginnastica, allenamento che i biker più esperti sanno essere fondamentale per la costruzione della stagione estiva. I ragazzi lasciano quindi il Park, per ritrovarlo nel 2015 arricchito di una importante novità.

 

 

Sai cos’è un Pump Track?”, chiede Paolo Rosola. Per chi non lo sapesse, un Pump Track è un percorso costituito di curve e gobbe, può essere fatto di terra, di cemento (tipo le piste dove corrono le BMX), e non è raro trovare strutture in legno. I vantaggi sono molteplici, in quanto si migliora la fluidità e la coordinazione dei movimenti , “pompando” (ossia avanzare ricorrendo all’uso della parte arta del corpo e non delle gambe) lungo le gobbe. Il Pump Track può essere propedeutico per chi muove i primi passi nella mountain bike, ma si può rivelare allenante anche per chi già affronta le competizioni. L’idea di un Pump Track frullava nella testa di Rosola e Cordioli già da tempo, e la visita alla pista da BMX all’interno dell’Olympic Bike Park di Verona, dove  il 12 ottobre si è chiusa ufficiosamente la stagione agonistica veronese, ha fatto il resto. A breve entreranno quindi in azione ruspe e badili per preparare il tracciato che verrà inaugurato nei primi mesi del prossimo anno.

 

 

E già non vediamo l’ora di tornare a Valeggio per regalarvi qualche scatto e, per che no, testarlo di persona.

Altre News