Chiedilo a pianeta: A fine stagione cosa fare? Riposo, palestra, corsa a piedi..?

IL PERIODO DI TRANSIZIONE: A FINE STAGIONE LA PAUSA NECESSARIA. VE LO SPIEGA IL DOTTOR ALESSIO CELLINI CHE RISPONDE AI DUBBI DI LORENZO DI URBINO.

Lorenzo di Urbino ha scritto a Pianetamountainbike.it perchè ha il classico dubbio che sorge al biker, quando la stagione volge al termine e dopo essersi allenato per tutto l'anno, si rende conto che è ora di prendersi una pausa. Come tutti i biker sa che comunque qualche attività alternativa bisogna farla in inverno e ha tanti dubbi. Vado in palestra, oppure in piscina....

 

Ecco, con questo articolo molto articolato ha provato a rispondere il nostro esperto, il Dottor Alessio Cellini.

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IL PERIODO DI TRANSIZIONE: A FINE STAGIONE LA PAUSA NECESSARIA

 

Al termine dell'intensa stagione del ciclista agonista è spesso necessario inserire una pausa rigenerante al fine di recuperare energie psico-fisiche, predisponendosi quindi verso una nuova stagione di allenamenti e gare, questo periodo viene definito Periodo di Transizione.

 

Il termine appartiene a studi ed orientamenti metodologici di diversi anni fa, ma la sua struttura moderna si discosta da quella originale per ovvi motivi legati all'aumento di durata del periodo agonistico a discapito degli altri periodi (preparatorio, transizione) quindi l'atleta si trova spesso a dover mantenere un elevato livello prestativo per diversi mesi all'anno. Tuttavia non esiste una formula adatta per tutti ma il Periodo Transitorio va invece personalizzato e reso funzionale agli obbiettivi di ognuno, sulla base di quanto fatto precedentemente e di quanto si vorrà fare nella stagione prossima.

 

GLI OBBIETTIVI DEL PERIODO DI TRANSIZIONE

 

Qualunque sia il livello dell'atleta di riferimento ed il volume di attività che ha alle spalle, il Periodo di Transizione mantiene le finalità di fornire il giusto recupero dopo una stagione intensa di allenamenti e gare, evitando però un eccessivo de-allenamento e mantenendo almeno in parte gli adattamenti specifici ottenuti. Quindi generalmente non si parla mai di riposo assoluto prolungato, bensì di un riposo attivo.

Spesso l'entità di questo periodo è strutturato in base al carico complessivo di allenamento svolto (volume ed intensità) quindi più è elevato il livello del corridore più sarà importante la Transizione.

 

 

LA TRANSIZIONE DEL CICLISTA AGONISTA

 

Il ciclista agonista, indipendentemente dal suo livello di qualificazione, avrà sempre bisogno di un importante periodo transitorio autunnale al fine di essere predisposto nel migliore dei modi all'inizio del periodo preparatorio per la stagione prossima. La situazione ideale è quindi un atleta ancora in forma ma riposato fisicamente e mentalmente, ben predisposto agli allenamenti, motivato da precisi obbiettivi.

 

 

Nonostante nella moderna preparazione fisica sono sicuramente l'intensità e la qualità i fattori chiave, il ciclista professionista tende a mantenere e trarre vantaggio anche da elevati volumi di lavoro (spesso superiori alle 25 ore settimanali) specie nell'attività su strada dove questo ha anche un buon grado di correlazione con il modello prestativo; per questo non si avrà difficoltà a riprendere una buona condizione dopo alcuni giorni di riposo assoluto e/o attività molto leggera, e gestire componenti quali la base aerobica ed il peso, ampiamente curati tutto l'anno.

 

Nel caso invece di agonisti giovani ed amatori di medio ed alto livello, è sempre consigliabile ridurre drasticamente il volume di lavoro ma mantenersi attivi anche tramite attività diverse dalla bici, questo perché un de-allenamento troppo marcato e/o un evidente aumento di peso verrebbero corretti con difficoltà da chi dedica un ritaglio di giornata allo sport e vive di altro. 

 

DIVERSIFICARE LE ATTIVITA'

 

Concluse le corse quindi, si procede generalmente con alcuni giorni di riposo assoluto e/o mantenimento di un minimo di attività sportiva (anche di altre discipline);  trovano largo spazio quindi tutte quelle attività di carattere aerobico che permettono quindi il mantenimento di un discreta fitness cardiovascolare ed un buon tono muscolare. Alcune di esse possono essere la corsa, il nuoto, il trekking, le sedute di cardio-tonificazione in palestra, lo ski-roll e lo sci di fondo; vanno tutte intraprese con moderazione e progressività, sia per la natura diversa del gesto sia per il carattere di aspecificità che comune conservano.

 

 

 

Queste attività permettono un risparmio in termini di tempo rispetto agli allenamenti in bici, quindi anche con le ridotte ore di luce dei mesi autunnali/invernali l'amatore riesce a mantenere un buon livello di attività fisica. Queste attività successivamente possono essere gradualmente abbandonate o integrate all'interno della preparazione a seconda delle necessità specifiche di ognuno. Questo è anche il momento giusto per rilassarsi, mentalmente ma anche fisicamente, quindi anche tutte le terapie decontratturanti, i massaggi e la ginnastica posturale, possono trovare ampio spazio.

 

 

 

IL CICLOCROSS

 

Il Ciclocross rappresenta una alternativa valida alle altre attività generalmente praticate nei mesi autunnali ed invernali. E’ una specialità di ciclismo antica con una propria identità, è addirittura sport nazionale in alcuni paesi del nord Europa, mentre qui in Italia è vissuto in maniera minore e spesso rappresenta una “palestra invernale” per i bikers e gli stradisti che puntano ad un importante inizio di stagione.

 

Per chi invece intende praticare tutta la stagione di Cross con precisi obbiettivi, generalmente va anticipato il periodo di transizione al mese di luglio, preparandosi poi nei mesi di agosto/settembre per l’inizio di stagione agonistica ad ottobre; oppure appena si conclude la stagione in MTB (o su strada) si inserisce una mini-transizione ed una rapida ripresa con iniziale grande volume di lavoro tecnico/specifico. 

 

ULTIMI TEST PRIMA DELLA SOSTA

 

In conclusione va anche valutata la possibilità di eseguire alcuni test di valutazione funzionale e lavalutazione della composizione corporea prima di iniziare il Periodo di Transizione, soprattutto se si possiede ancora un elevato livello di condizione.

 

Questo per fare una “fotografia” dello stato attuale dei principali indici funzionali e prendere questi riferimenti come obbiettivo per la stagione seguente, quindi come riferimento da raggiungere inizialmente e poi possibilmente superare nella ricerca del pieno sviluppo della propria riserva attuale di adattamento .


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