Jordan Sarrou e Julien Trarieux, due belle storie alla Roc d'Azur

Dalla polvere della Roc d'Azur nascono i campioni e le loro vittorie sono sempre bei racconti. Jordan Sarrou per la seconda volta nella sua giovane carriera, ad appena 23 anni, ha conquistato il prestigioso successo nella gara regina, Julien Trarieux, nove mesi dopo un grave incidente stradale sorprende tutti alla Roc Marathon.

Frejus (FRA) - La Roc d'Azur è il più grande evento al mondo per numero di partecipanti e per un francese è diventato impossibile non esserci.  La 33ª edizione appena conclusa con 20.371 partecipanti, centinaia di espositori e migliaia di visitatori, ha avuto tutti gli ingredienti per essere un vero e proprio festival della mountain bike.   Nei suoi cinque giorni di festeggiamenti e di corse, la Roc d'Azur è l'occasione per i campioni di aggiungere al proprio palmares quella vittoria che corona una stagione e segna per tutto l'inverno il prestigio di un risultato importante.

 

La Roc d'Azur è capace anche di raccontare belle storie, come quella di un ragazzo di 23 anni che la vince per la seconda volta o quella di Julien Trarieux che nove mesi dopo essere stato coinvolto in un grave incidente stradale, vince la Roc Marathon sorprendendo i maggiori specialisti della disciplina.  Dalla polvere della Roc d'Azur e dalle convinzioni più forti nascono le storie più belle che nascondono in se sofferenza e delusione, fino a far esplodere tutte le proprie emozioni dopo aver attraversato la linea del traguardo, come vincitore alla Roc d'Azur.

 

Il podio della Roc d'Azur 2016 con Sarrou, tempier e Carabin

 

Nelle ultime edizioni i francesi sono tornati padroni della Roc d'Azur, dopo aver accettato in silenzio per quattro anni le vittorie di Roel Paulissen (2008, 2009), Alban Lakata (2010) e del tedesco Moritz Milatz nel 2011.  Dal 2012 la Roc d'Azur è tornata nelle mani dei francesi con la collezione di vittorie di Stephane Tempier, Miguel Martinez, Jordan Sarrou e Victor Koretzky, ma ancor di più è ora dominio della più grande squadra professionistica di mountain bike transalpina, BH-SR Suntour KMC che nelle ultime tre edizioni ha visto vincitore un proprio atleta.   Quest'anno la Roc d'Azur si è conclusa con la vittoria di Jordan Sarrou che sulla sua nuova BH Lynx Race Full Suspension, per la seconda volta nella sua giovane carriera, ad appena 23 anni, ha conquistato il prestigioso successo nella gara regina, precedendo come nel 2014 nello sprint finale Stephane Tempier.

 

Jordan Sarrou vince per la seconda volta la Roc d'Azur

 

Assente l'anno scorso perché impegnato nel test pre olimpico di Rio, il driver della BH-SR Suntour KMC ha trovato, dopo la delusione per l'esclusione olimpica, la felicità con l'atmosfera della Roc preparando perfettamente l'ultimo appuntamento della stagione, con la replica di Jordan Sarrou al passaggio dal Col de Bougnonquello che due anni prima gli aveva regalato il primo successo, partecipando come nel 2014 alla Extreme su Loue e alla marathon di Ornans.

 

"Vengo qui sin da quando ero un allievo ed è un onore vedere scritto il mio nome tra quello dei vincitori per la seconda volta in tre anni!" - racconta Sarrou - "La Roc d'Azur è una grande festa, mi sono divertito tantissimo a guidare sui sentieri del Var durante questa settimana, sapevo che la forma era buona, ma su un tracciato come questo è necessario gestire perfettamente ogni dettaglio, inoltre ho scelto di utilizzare la nuova mountain bike Lynn Race, e non mi è dispiaciuto affatto!.  Dopo il Col de Bougnon ho avuto i brividi per l'incoraggiamento del pubblico, ho cercato di scappare e staccare Tempier, ma lui è tornato su di me.  Stephane è un ottimo amico e abbiamo cercato di collaborare, sapevo che me la potevo giocare allo sprint ed è andata come volevo, è stato fantastico!  Sono davvero felice di aver ripetuto la vittoria di due anni fa e aver finito la stagione in questo modo"


Come due anni fa Sarrou, che aveva già sperimentato l'immensa gioia di imporrsi alla Roc d'Azur, due anni fa, indossando la maglia di campione di Francia, si è trovato di fronte a Stephane Tempier e come in un remake del 2014 è stato più veloce dell'allora suo compagno di squadra che dopo la vittoria del 2012, ha regalato al Team Bianchi Countervail un altro risultato di prestigio.   Il pubblico francese l'anno prossimo spera di assistere alla bella tra i suoi due campioni, dopo che Sarrou ha svelato di aver rinnovato il contratto per un'altra stagione con il team di Michel Hutsebaut, prima di cambiare squadra per inizare la carriera su strada con l'Equipe DN1 CE Saint-Etienne Loire.

 

Julien Trarieux sorprendente vincitore della Roc Marathon

 

Un'altra bella storia la racconta la vittoria di Julian Trarieux nella Canyon Roc Marathon, l'uomo con la barba che ha fatto saltare il banco dei favoriti nel prestigioso appuntamento della UCI Marathon World Series. La storia del 24enne di Nizza, che nessuno si aspettava sul gradino più alto del podio,  ha alle spalle la sofferenza e la grande motivazione, otto mesi dopo essere stato coinvolto in un grave incidente stradale che lo ha lasciato con diverse fartture alle vertebre, ha vinto la marathon della Roc d'Azur sorprendendo i maggiori specialisti della disciplina.
Un sogno ad occhi aperti per l'ex campione di Francia Junior e Under 23 che aveva deciso lo scorso inverno di dedicarsi esclusivamente alla strada sotto i colori del AVC Aix.  Julien Trarieux che si è installato sul gradino più alto del podio è stato qualcosa di folle.

 

Julien Trarieux al passaggio da Car Brule


Tutti si aspettavano specialisti come Lakata, Geismayr, Paulissen, Porro, vincitore lo scorso anno, Carabin che alla Roc riesce sempre a fare ottime prestazioni o una stella della strada come Bardet, Wellens e Vuillermoz, ma dopo la prima discesa del Fournel, uno sconosciuto a tutta velocità ha superato il gruppo di testa, era Julien Trarieux che aveva in mente un solo obiettivo, vincere la Roc d'Azur e lo farà in 3 ore 45' 31".   Dietro di lui, Alban Lakata, Campione del Mondo nel 2015, non ha potuto fare nulla nonostante abbia provato fino all'ultimo a raggiungere il francese.   Prima di venerdì il campione austriaco non aveva mai sentito parlare di Julien Trarieux e all'arrivo gli ha chiesto: "Chi sei? Sei della zona?"  Quando Lakata ha scoperto che Trarieux era uno stradista, con un bel passato nella mountain bike, ha elogiato la sua prodezza ammetendo la superiorità del vincitore, dopo aver constatato Julien Trarieux con al collo la medaglia del vincitore della Roc Marathondi essere arrivato secondo quest'anno, per 50 secondi: "Mi sentivo molto bene, questa è la mia gara preferita, ma non sono stato in grado di affrontare Julien che oggi era troppo forte.  Non ci aspettavamo che potesse guidare in questo modo"


Così Julien Trarieux ha firmato venerdì la Roc Marathon, dimostrando che la vita a volte può cambiare in pochi secondi, nove mesi dopo quel grave incidente stradale che poteva  compromettere la sua carriera ha mantenuto quella promessa che si era fatto, vincere la Roc d'Azur solo una settimana dopo aver concluso la sua stagione su strada.   Nella discesa prima del Col du Bougnon Julien Trarieux fatto esplodere il gruppo di sette uomini che si era formato in testa: "Quando mi sono trovato solo davanti, ho dato tutto.  Sulla pista ciclabile, quando mi è stato detto che avevo più di un minuto su Lakata, mi sono reso conto che la situazione era molto rassicurante, la vittoria è stata una felicità immensa.  I medici mi avevano detto che non ero andato molto distante dalla paralisi, ma sono stato fortunato, oggi non ho più dolore e posso continuare a coltivare la mia ambizione di diventare un professionista su strada, la mountain bike, in realtà resterà per me solo un divertimento. Ho trovato un buon livello su strada questa estate e ho poi pensato che poteva essere una grande sfida per fare una grande corsa alla Roc d'Azur.  E' probabilmente la mia più grande vittoria, ho anche rotto una scarpa all'inizio della gara, ma ho sempre avuto il controllo della situazione", ha detto il giovane corridore di Aix-en-Provence dopo aver appena punito tutti gli specialisti delle lunghe distanze.

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