Un festival francese per celebrare il 30° anniversario della Roc d'Azur

Con le vittorie di Jordan Sarrou, Margot Moschetti, Maxime Marotte ed Helene Marcourye nelle gare clou della 30ª edizione della Roc d'Azur la Francia ha fatto il pieno, respingendo l'offensiva degli stranieri che dal 2003, erano diventati padroni della marathon e conquistando dopo nove anni anche la vittoria nella Roc Ladies.

E' iniziata con il sole la cinque giorni di sport e festa di Frejus che per il suo trentesimo anniversario ha visto schierati quasi 1.400 studenti delle scuole superiori provenienti dall'Accademia di Nizza e dai comuni di Frejus, Roquebrune - sur - Argens e Sainte-Maxime.   Sono stati Baptiste Payan dell'Institut Stanislas di Saint-Raphaël e Justine Tonso del collegio Jean Salines de Roquebillière, i primi a vincere l'evento di apertura dei 27 in programma.  Forse un domani diventeranno campioni i due ragazzi, intanto quelli di oggi hanno trasformato la Roc d'Azur in una collezione di vittorie per i francesi, dominando le gare clou della 30ª edizione della Roc d'Azur.

 

Due grandi sorrisi hanno illuminato il traguardo della Roc Marathon Canyon, la gara più lunga della Roc d'Azur con i suoi 83 Km, che i francesi non vincevano più dal 2003, quando Yohann Vachette si aggiudicò la terza edizione.  Braccia alzate in dirittura d'arrivo, Maxime Marotte ha avuto tutto il tempo di assaporare il suo successo.  Deluso dalla seconda metà della stagione, interrotta da più battute d'arresto (bronchite, problemi meccanici), il francese, decimo assoluto in Coppa del Mondo, ha firmato a 27 anni sui sentieri del Massif des Maures uno dei suoi più grandi successi.   Partito ad inizio gara con il compagno di squadra Stéphane Tempier, Marotte, che la settimana prima della Roc d'Azur era arrivato secondo ai Campionati di Francia Marathon alle spalle di Thomas Dietsch, ha costantemente aumentato il vantaggio, tagliando il traguardo dopo 3 ore 34' 14", con 4' 30" di vantaggio sull'ex Campione del Mondo, Christoph Sauser e sul suo connazionale Martin Fanger.

 

"Questa mattina ho capito di poter vincere - ha detto il portacolori della BH-SR Suntour KMC commosso fino alle lacrime - Ho avuto una seconda parte della stagione piuttosto complicata, ma ho lavorato duramente nel mese di settembre e questo ha dato i suoi frutti.  E' un piacere immenso vincere una gara così prestigiosa, partecipo alla Roc dal 2001, da quando ero Cadetto, quindi era arrivato il momento di vincere.  Fin dall'inizio, ero con Stéphane Tempier, abbiamo forzato sulla prima salita e abbiamo insistito in discesa.  Conoscevo bene il percorso, abbiamo fatto uno stage qui ad inizio stagione e, improvvisamente mi sono sentito un pò come a casa.  Credo di essere stato molto bravo tecnicamente e questo mi ha permesso di aumentare il mio vantaggio, ho guidato sempre pulito in discesa e sulle salite brevi e nervose sono riuscito ad esprimermi al meglio".

 


 

Membro essenziale della squadra nazionale francese, Maxime Marotte, ha un rapporto speciale con la Roc d'Azur: "Vengo qui da quando ero giovanissimo, quando sei un bambino tutto questo ti sembra fantastico.  Il Col de Bougnon, il Fournel, il Chemin des Douaniers, il passaggio sulla spiaggia sono le immagini che oggi vediamo sulle riviste.  La Roc è anche l'occasione per condividere dei bei momenti tutti insieme, bere un drink e, non dobbiamo nasconderlo, fare festa!  Questo fa parte della Roc, una bella possibilità di finire la stagione in grande stile, ancora una volta sotto il sole"

 

"Quando un mio corridore fa bene, sono contento per lui, sono felice che faccia lo stesso per me - a dirlo è stato il team manager del Team BH-SR Suntour KMC, Michel Hutsebaut dopo aver ricevuto i ringraziamenti di Marotte mentre al traguardo si avvicinava un altra sua atleta, Helene Marcouyre, che lo scorso anno era finita alle spalle della britannica Sally Bigham.  La 34enne di Tournon sur Rhone, dopo il ritiro della quattra volte vincitrice della Roc Marathon, ha finalmente ottenuto la vittoria in una delle gare più importanti.   Marcouyre ha vinto in volata davanti all'americana Mary McConneloug dopo 4 ore 42', con Fanny Bourdon, iscritta all'ultimo minuto, terza a quattro minuti.  "Il terzo posto ai Campionati di Francia della scorsa settimana non erano proprio quello che mi aspettavo - ha detto la vincitrice - ma ho avuto l'opportunità di rifarmi presto.  Non sono venuta qui con l'idea di vincere, quindi questo mi rende davvero felice.  Le gambe hanno risposto bene dalla partenza, ma verso la fine è stato difficile.  Non volevo rinunciare ad una vittoria così vicina, ho smesso di pedalare solo quando ho visto che ho attraversato la linea del traguardo per prima nella mia diciottesima partecipazione ad una gara della Roc d'Azur"

 


 

Missione compiuta, la Francia venerdì è tornata nell'olimpo della Roc Marathon, celebrata anche dai tuoni e i lampi che hanno risvegliato la Roc d'Azur sabato mattina.  Il temporale che ha costretto gli organizzatori a modificare il programma degli eventi ha ritardato solo di 24 ore un altro successo imminente.  Il culmine è arrivato la domenica, il rinvio della gara femminile ha reso ancora più intenso il dominio francese.  Il vincitore della Coppa del Mondo Under 23, Jordan Sarrou e Margot Moschetti hanno dimostrato di essere pronti a raccogliere il testimone tricolore con le loro vittorie nelle gare Elite dell'ultimo giorno della Roc d'Azur.  A 21 anni, Sarrou ha vinto la Elites Roc d'Azur che anche quest'anno ha avuto uno standard molto elevato con tre dei quattro campioni olimpici nella storia sulla linea di partenza, Miguel Martinez, Julien Absalon e Jaroslav Kuhlavy.

 

Sarrou ha inghiottito i 56 chilometri di questa 30ª edizione in 2 ore 10' 10" precedendo Miguel Martinez e Maxime Marotte che dopo 1' 30" dall'arrivo del vincitore si sono giocati la posizione d'onore allo sprint con Moritz Milatz, per un podio tutto francese da cui è rimasto fuori il tedesco, l'ultimo straniero a vincere la Roc d'Azur nel 2011."E' straordinario - ha detto il rider del Team BH-SR Suntour KMC nella sua maglia tricolore Under 23 - Vengo alla Roc d'Azur da quando ero allievo, ricordo che guardavo i campioni con grandi occhi e oggi, mi ritrovo in prima linea, è una cosa strana.  Sono rientrato su Stéphane Tempier nella discesa del Fournel, Steph mi ha aspettato, poi abbiamo fatto la gara a due, ma purtroppo in una discesa a 20 Km dal traguardo lui ha forato.  Mi sono trovato in una posizione un pò scomoda, non sapevo casa fare, come reagire quando mi sono ritrovato da solo, così ho lanciato i miei dadi.  Sono andato in testa al Col de Bougnon, in un'atmosfera folle tra le urla del pubblico, è stato magico, con la maglia tricolore, sono stato incoraggiato come se fossi Julien Absalon.  C'era davvero un sacco di gente ai bordi del tracciato, la Roc è un evento globale, uno dei più grandi raduni al mondo, vincere questa leggendaria gara è un piacere enorme.  Per tutta la gara, mi sono detto 'andiamo e poi vedremo alla fine', non potevo chiedere di più per lasciare la categoria Under 23 prima di passare in quella Elite nel 2015.  Ho finito la stagione in grande stile, sono molto felice".

 


 

Il ragazzo di Auvergne ha ricevuto tante congratulazioni, tra cui quelle di Miguel Martinez che aveva vinto la sua prima Roc d'Azur a 21 anni, nel 1997, con grande ammirazione ha detto: "Jordan è il futuro Absalon.  Non mi sorprenderebbe vederlo vincere una medaglia alle Olimpiadi di Rio nel 2016.  Sono felice di aver finito al secondo posto, dietro di lui, passano gli anni, ma mi sento ancora forte".  Julien Absalon, sempre presente per godersi l'atmosfera della Roc d'Azur, ha subito una foratura ad inizio gara al pneumatico anteriore che si è lentamente sgonfiato ed ha finito al 12° posto: "Ho esitato troppo prima di ripararlo - ha sottolineato il due volte campione olimpico - Ho provato a continuare, ma ero troppo vicino alle discese e, dopo una salita ho deciso di ripararlo.  Non avrei potuto vincere, ma probabilmente sarei finito un pò più vicino al podio"

 

Prima della gara maschile, quella delle donne, originariamente prevista per il sabato, ha dato ai francesi un altro sapore dolce.  La 20enne Margot Moschetti, vice Campioness del Mondo Under 23, ha vinto la gara femminile in 2 ore 03' 15", con un solido vantaggio sulla vincitrice della Canyon Roc Marathon, Helene Marcourye e Fanny Bourdon che al venerdì nella marathon era stata ugualmente terza.  La ragazza di Nizza si è allontanata dal gruppo alla partenza e non si è più voltata indietro, firmando a fine stagione una prestazione eccezionale: "Ho fatto una buona partenza e poi ho accelerato nella prima salita dopo il campeggio.  Ho visto che il piccolo margine che avevo ha cominciato ad allargarsi, ho deciso di insistere e mi sono allontanata, allora ho fatto tutta la gara da sola  - ha spiegato - Non ero convinta di poter vincere questa mattina, ma sapevo di fare una bella corsa, una settimana dopo aver vinto il titolo di Campione di Francia Marathon.  Vincere la Roc d'Azur è sempre molto soddisfacente, è la fine della stagione e la gente viene qui sopratutto per godersi l'atmosfera senza troppa pressione.  All'inizio di quest'anno non ho fatto molti risultati, mi sono fatta male ad un ginocchio all'inizio della stagione e il recupero è stato lungo, sono davvero contenta di essere tornata al top alla fine e di arrivare nel mio nuovo team (Becht.nl Superior Brentjens MTB Racing Team n.d.r.) con una vittoria alla Roc d'Azur".

 


 

Margot, ha concluso dunque la sua stagione in grande stile vincendo quella gara che nessuna francese aveva più conquistato dal 2005, quando fù Maryline Salvetat a sventolare l'ultima drapeau tricolore.  Nove anni dopo, il cielo sopra Frejus si è dipinto per quattro volte di blue, blanc e rouge, quando il festival francese ha celebrato il 30ª anniversario della Roc d'Azur.

 

Fotografie Copyright A.S.O.

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