Simon Andreassen, lo sbruffone con poteri da super eroe è tornato a Copenhagen.

"Le mie ambizioni sono superiori alle aspettative che le persone hanno di me", cosa pensereste dopo aver letto questa frase? L'ha detta uno sbruffone egocentrico? No, sono le parole di Simon Andreassen, un ragazzo che ha solo 20 anni e che ne compierà 21 il prossimo 30 settembre.

 

Lui questa frase se la può permettere, nel 2014 (Hafjell) a 17 anni aveva vinto il suo primo mondiale da juniores, poi si era ripetuto l'anno successivo (Vallnord) e non contento aveva indossato la maglia iridata anche nel ciclocross. In quei due anni aveva "asfaltato" tutti gli avversari. Un talento da non lasciarsi sfuggire pensò Christoph Sauser che lo fece ingaggiare da Specialized.

 

 

Simon Andreassen non solo è uno sbruffone ed un egocentrico, è anche un grande esibizionista. Ha 20 anni e gli si perdona tutto. Nel circus della Coppa del Mondo è noto come il ragazzo tatuato che ha la mania dei coccodrilli. Se quello gigantesco che ha sulla mano sinistra non lo avevate ancora visto ce lo ha mostrato ieri Simon, prima di prendere il volo che lo riportava a casa, nella sua fredda Copenhagen (Danimarca), dopo due mesi e mezzo di permanenza in Sudafrica.

 

 

Sicuramente andrà a controllare come stanno andando le sue attività. Insieme ad un suo amico è proprietario del Crank & Coffee e a breve apriranno un secondo punto vendita. L'attività in pratica è un bar per amanti della bici.

 

A Stellenbosch come vi abbiamo raccontato nel corso delle ultime settimane ci ha regalato emozioni fortissime. Ha passato l'ultimo periodo in stanza insieme a Sam Gaze e un bel giorno nel giardino della casa del loro amico Matt Lombardi hanno deciso di divertirsi facendo balconing. Se lo avesse saputo suo mamma a Copenhagen le sarebbe venuto sicuramente un infarto. Ma che possiamo farci, questi ragazzi sono giovani e amanti del rischio.

 

 

Quello che invece gli è successo negli ultimi 7 giorni prima dell'esordio in Coppa del Mondo ha dell'incredibile, roba da Fantastici 4 della Marvel. Si è svegliato in ospedale con forte commozione cerebrale, dolorante, il viso ricoperto di lividi, ma per sua fortuna non si ricordava niente di quello che gli era successo. Una persona normale sarebbe rimasta frastornata, lui no.

 

La prima cosa che ha pensato Simon Andreassen quando si è risvegliato è stata: devo rimettermi in sesto subito perché sabato 10 c'è la gara. Due giorni dopo era già sui rulli, sabato 10 si è presentato in gara, non solo l'ha finita ma è riuscito a chiuderla al quarto posto.

 

 

Impresa che solo un fenomeno con poteri da super eroe della Marvel può realizzare. Non è The Hulk, nemmeno Capitan America o Iron Man è semplicemente Simon Andreassen.

 

 

A un ragazzo così si perdona tutto, pure quel completo rosso e bianco da babbo natale in danish style.

 

Grande Simon!

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