Ciclo Promo Appennino Superbike: La parola all'organizzatore Massimo Stermieri

Il circuito è composto da sei tappe, quattro in Toscana (Da Piazza a Piazza, Casentino Bike, Marron Buono Mtb, Felciana Bike) e due in Emilia Romagna (GF della Ceramica, GF Terre del Sangiovese)

Massimo Stermieri lo vediamo sempre molto attivo, nelle fasi di preparazione delle gare che fanno parte dei suoi circuiti; lo vediamo sempre molto attento a gestire le varie fasi pre e post gara; lo vediamo anche agitato durante la gara. Tutto deve essere preciso, perfetto.

 

Tipo solare, educato, sportivo: la sua presenza la si nota sempre, ed indubbiamente grande lavoratore, ed appassionato di mountain bike  Lo vogliamo conoscere meglio Massimo Stermieri promotore del circuito Ciclo Promo Appenino Superbike 2015.

 

Ma chi è Massimo Stermieri? Sono nato a Modena il 28 febbraio 1972 tuttora risiedo a Modena e lavoro presso una azienda di Telecomunicazioni.

 

Come nasce la passione per la mtb? Così per caso: tornato dal militare nel ottobre 1993 ho continuato a giocare a calcio ma un sabato insieme ad alcuni miei amici siamo andati a vedere delle bici usate per fare cicloturismo, da li a pochissimo avevo in garage una Trek 930 rigida con cambio GS300 della Shimano di un verde scuro inquietante, ecco la mia prima compagna di avventura.  I primi passi sono stati sulle colline modenesi e reggiane con un gruppetto di impavidi e sprovveduti bikers per poi arrivare alla prima gara quella di San Marino di Carpi la Fos Bike che si disputa ancora oggi ovviamente categoria escursionisti. L'appetito vien mangiando e molto presto abbiamo tentato di scalare il Lusia della mitica Rampilonga con tempi biblici ma con una passione e una volontà di ferro che ha reso il traguardo un momento unico nella vita. Iniziava quindi la mia mini carriera agonistica passando dal primo team il Bicycle Adventure Team di Formigine di Modena per poi passare al Team Orlandi di Sassuolo sempre in provincia di Modena e negli ultimi anni nel Team Sintesi di Bologna ed infine nell'attuale Team Scapin di Prato.


Perché organizzatore di eventi, di circuiti? Perché si pedala meno e si mangia di più.... A parte gli scherzi la mia carriera da ciclista non aveva avuto quella svolta sperata e anche se con grossi sacrifici, i risultati non venivano, è a quel punto che quasi per scommessa con alcuni amici ed il negozio di Cicli Orlandi di Sassuolo abbiamo ridato vita alla Orlandi Cup travestendola da Granfondo e sviluppandola sulle colline modenesi, le prime edizioni ci diedero la forza di credere in questa iniziativa che piano piano prendeva sempre più spazio all' attività di ciclista fino a svilupparsi nel  primo circuito la Hill Cup che fu l'embrione che portò alla creazione di altri due progetti l'Emilia Romagna Cup, passando dal Modena Bike Cup e quello che ritengo il fiore all'occhiello gli Italian MTB Awards.

 

Massimo Stermieri è molto conosciuto soprattutto per essere uno dei fondatori dell'IMA Scapin. Diciamo di sì anche se in regione abbiamo, insieme ad altri organizzatori, sviluppato diversi circuiti dapprima il Modena Bike Cup (poi Emilia Bike Cup) raggruppando molte delle organizzazioni ACSI, UISP e FCI della provincie emiliane fino a sfociare al Emilia Romagna Cup degli ultimi anni con l'aggiunta appunto di eventi sul territorio romagnolo. Sicuramente con gli IMA e con la strettissima collaborazione con Gianluca Barbieri siamo riusciti a creare quel sogno che mi animava fin dall'inizio di questa avventura e cioè quello di far conoscere l'Italia attraverso la MTB andando a scoprire borghi e centri storici unici e raramente visitabili.

 

Quest'anno proponi il Ciclo Promo Appennino Superbike. Curiosamente una denominazione made in Italy. Scelta forzata o voluta? Il 2015 porta in dote una nuova scommessa, il Ciclo Promo Appennino Superbike che nasce dalle ceneri dell'Emilia Romagna Cup, una scelta voluta fortemente da diversi organizzatori per valorizzare un territorio quello Appenninico tra le due regioni confinati dell'Emilia Romagna e della Toscana, per dare una nuova opportunità d'incontro di questi due bacini di bikers su quello spartiacque che tanto ha dato a livello storico nel passato e che tanto darà ancora in termini di paesaggi incantevoli agli atleti, scoprendoli durante le 6 tappe che compongono tale nuovo circuito.

 

Ho notato il tuo impegno soprattutto verso regioni come Emilia- Romagna e Toscana. C'è un motivo ben valido? Sono due terre molto legate dalla storia e dalla eno-gastronomia oltre che da questa catena montuosa degli Appennini che non ha nulla da invidiare alle più blasonate Alpi o Dolomiti, oltre a questo sono due territori popolati da persone goliardiche e con la propensione a trattare bene i propri ospiti ecco un ulteriore motivo di unione di questi due bacini.

 

Pensi che sia un bene o un male, per la mtb, il fatto che il calendario offra così tante gare durante la stagione? Penso che la MTB sia un mondo dalle mille opportunità perché poco sotto i riflettori dei media e dei grossi interessi economici dello sport, questo fattore ha due risvolti uno positivo che è quello che fa sì che si possa sviluppare il movimento senza troppi impedimenti ed uno negativo che non essendoci troppi controlli chiunque può improvvisarsi organizzatore.

 

Questo porta a sviluppare calendari regionali e nazionali molto numerosi, in termini di manifestazioni, ma che possono disorientare l'atleta che si trova a dover scegliere spesso su parametri poco oggettivi e che lo possono esporre a inconvenienti anche personali, detta in franchezza si assiste spesso a proclami di pacchi gara strabilianti, usati più come specchietto per le allodole atti ad attirare il corridore, per poi accorgersi di trovarsi senza assistenza sanitaria o copertura organizzativa in termini di radio mobile, soccorso alpino e ambulanze.

 

Anni fa era stato fatto un tentativo di creare una Associazione di Organizzatori per creare delle regole basi comuni su come organizzare le manifestazioni ma purtroppo la lodevole iniziativa si è persa nell'oblio, non sarebbe male ritentare una seconda volta per poi parlare e incidere verso la Federazione e gli Enti Della Consulta so cosa e come un comitato debba fare per poter aver il nulla osta organizzativo, questo porterebbe a sfoltire i calendari e a dare un prodotto migliore ai vari corridori.

 

Hai mai pensato di costruire un circuito esclusivamente cross country di una certa importanza? Mettiamola così sì e no, nel senso che una gara/circuito di tale fattezza deve poggiare su basi organizzative diverse rispetto una point-to-point, primo l'aspetto economico che deve essere completamente sostenuto da sponsor dato che la partecipazione non è così elevata, secondo la tipologia di gara che attrae più l'agonista rispetto l'amatore e terzo la creazione di un percorso tecnico e fruibile dal pubblico. Questi aspetti mi fanno più propendere a pensare che tale tipo di manifestazioni siano ideali per essere create e sostenute da una Federazione che deve utilizzarle per far crescere gli atleti agonisti in prospettiva olimpica essendo appunto l'unica disciplina riconosciuta lavorando quindi su un bacino ristretto di atleti ma con un target ben chiaro, ottimo anche per far crescere i giovani che dovrebbero trovare in questa disciplina il loro primo approdo alla MTB.

 

Il tuo sogno nel cassetto? Da sempre è quello di creare un Giro d'Italia off road, l'embrione c'è e piano piano anche i media nazionali iniziano ad accorgersi di questo fantastico sport e ad aver fame di eventi e  contenuti da pubblicare.

 

Ritornando al Ciclo Promo Appennino Superbike, perché i biker devono partecipare a questo circuito? Sicuramente per le tappe che sono state scelte con cura in termini organizzativi e di territori da visitare e poi perché pedalare in Appennino è molto diverso rispetto le Alpi infatti i percorsi sono più ricchi di single track e variazioni di morfologia legate al tipo di terreno, queste caratteristiche rendono quindi le gare mai banali e molto varie premiando sia il forte scalatore ma anche chi ha nella discesa tecnica il suo motivo di pedalare. Poi permettimi un minimo di campanilismo ma quanto si mangia bene da queste parti !!.

 

Ho notato che nel circuito ci sono gare ben collaudate, con una storia importante, e gare diciamo alle prime armi. Diciamo che ci sono eventi consolidati e nuove manifestazioni comunque organizzate da comitati con esperienza decennale nel fuori strada, la combinazione fa sì che ci sia sempre una novità di stimolo per i nostri pendolari delle ruote grasse.

 

Un messaggio che vuoi lanciare a coloro che parteciperanno al Ciclo Promo Appennino Superbike?. Bikers vi aspettiamo, venite pure a trovarci non con l'occhio dell'atleta ma con quello del bambino curioso che vuole trovarsi davanti nuove emozionanti sfide.

 

INFO LINE

www.appenninosuperbike.it e info@appenninosuperbike.it

 

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