Focus on Races ..... Sven Nys, l'imperatore della Fiandre

Campione del Mondo a 36 anni, Sven Nys, negli Stati Uniti ha superato la sua stessa leggenda raggiungendo nel Kentucky, sotto la neve, quel traguardo che inseguiva da diversi anni.

Considerato come il più grande ciclocrossista della storia, Nys, fino a sabato aveva vinto solo un Campionato del Mondo, a Sankt Wendel in Germania nel 2005, quasi un decennio più tardi ha vinto il suo secondo titolo Elite che per la prima volta ha assegnato fuori dall'Europa, il premio più grande di questo sport, la maglia a righe arcobaleno di Campione del Mondo, rimasta a lungo inafferrabile.
Ora la sua carriera è completa e, il "cannibale" del ciclocross pensa ad un altro futuro: a 36 anni e dopo una carriera professionistica durata 15 stagioni.   Non smetterà subito, ma il campione belga ora vuole dedicarsi a trasmettere la sua arte: insegnare il ciclocross ai giovani.   Da pochi mesi ha aperto un suo Cycling Center, a Baal, nel villaggio dove risiede, per i ragazzi che vogliono avvicinarsi al suo sport e alla mountain bike.

 

"Per me, è un momento davvero speciale - ha detto a Louisville nella conferenza stampa post gara - Non sono più giovane, ma cerco di fare molte gare di ciclocross durante tutto l'anno per promuovere il nostro sport.  Vincere qui è forse più speciale che vincere nel mio paese, in America ho ricevuto molte attenzioni e questo mi ha fatto un'immenso piacere.  Il pubblico americano, in media è più giovane di quello fiammingo, molto diverso.  Per i Campionati del Mondo in Belgio, c'era più gente, ma qui non mi sembra che ci fossero meno di 30.000 persone, è stata una buona atmosfera, tutti incitavano i corridori"

 

Nys è davvero il portavoce internazionale del ciclocross, la sua ascesa è stata supportata da grandi gruppi di fans del suo paese d'origine, dove è un'icona, ma è stata anche spinta dalla sua capacità di ottenere grandi risultati in quasi tutte le condizioni e in qualsiasi periodo dell'anno.   Tale dote gli ha fruttato decine di vittorie importanti nelle series, otto titoli nazionali di ciclocross e 300 vittorie individuali.
Sulla strada per il secondo campionato, Nys ha beneficiato della sfortuna di due suoi connazionali.  In primo luogo è stato Kevin Pauwels, che ha sofferto il suo secondo disastro tecnico in gara rimanendo con la catena bloccata, come era successo al termine dell'ultima gara della World Cup a Hoogerheide, in Olanda e questo costò a Pauwels la possibilità di vincere il titolo assoluto della Coppa del Mondo.   Sabato scorso Kevin, si è trovato di nuovo in questa situazione cercando di liberare la catena mentre le possibilità di un buon risultato si allontanavano.   In secondo luogo è stato Klaas Vantornout, che nei minuti finali della gara è rimasto impigliato con un pedale nella rete di recinzione del percorso, dando a Nys il divario di cui aveva bisogno per evitare uno sprint:   "So che di solito nelle volate sono il più veloce dei due, ma arrivare ad uno sprint qui era molto pericoloso.   Avevo bisogno di essere davanti all'ultimo giro, e cercare di avere strada libera davanti agli ostacoli, perché ero il più forte.  Questo è quello che è successo"

 

Nys ha sostenuto che è stata la sua esperienza e il suo senso tattico a fargli vincere la gara, in effetti ha corso in modo molto paziente.  Lui e i suoi compagni della squadra belga hanno lentamente ripreso lo scatenato Francis Mourey, poi Nys si è aperto la porta per la vittoria che i suoi tifosi in Belgio hanno voluto salutare già al suo arrivo in aeroporto insieme alla sua famiglia.   Il suo trionfo iridato a Louisville ha regalato un'altra festa, un'altra notte di birra e rock 'n' roll nei pub fiamminghi, migliaia di brindisi alla sua salute per scaldare un sabato sera davvero speciale per le Fiandre.
In un tendone a Baal, Sven è stato accolto da centinaia di sostenitori per la celebrazione del secondo titolo mondiale, ma prima all'aeroporto di Zaventem ne aveva trovati ancora di più e con loro aveva iniziato una giornata movimentata, la mattina presto con l'abbraccio alla moglie Isabelle e al figlio Thibau, poi una conferenza stampa presso l'Hotel Sheraton infine la celebrazione nella città di Tremelo, accolto da tutto il consiglio comunale, con il sindaco che ha promesso ai tifosi che esaminerà la proposta di dare il nome di Sven a una via.

 

"Tutto è andato nel migliore dei modi - ha detto Cannibale di Baal con la maglia iridata in mano sul palco - Mentre ero alla partenza ancora una volta è riaffiorata dl delusione per la sconfitta dell'anno scorso a Koksijde, ma ho cercato di rimanere estremamente calmo, solo durante l'ultimo minuto prima della partenza, ho cominciato a tremare.  Anche quando Francis Mourey ha attaccato e se n'è andato sono rimasto concentrato anche quando ho forato e ci sono volute tante energie per recuperare.  Durante la fase finale, quando siamo rimasti solo io e Klaas Vantornout ho dato tutto per arrivare per primo agli ostacoli, li ho superati come sempre in sella e a tutta velocità ho raggiunto il traguardo. E' stata una gara perfetta, questo campionato è più bello del primo.  Voglio ringraziate tutti i mei fans, hanno fatto qualcosa di speciale negli ultimi giorni"

 

Nys, che ha ancora un'anno di contratto con il team Crelan-Euphony prima che possa pensare al pensionamento, ha detto che il secondo titolo mondiale avrebbe coronato la sua carriera, ma dopo averlo vinto, si è scoperto ancora affamato di vittorie e che continuerà ad essere nella mischia anche nella prossima stagione:  "A partire dalla prossima corsa avrò una nuova motivazione, cercare di vincere il maggior numero possibile di gare con la maglia di Campione del Mondo -  ha detto - Il mio corpo è un pò vecchiotto, ma mentalmente mi sento di essere ancora giovane, ogni giorno mi sento motivato ad allenarmi duramente per mettere a frutto il mio lavoro, ma per me questo non è un lavoro, è un hobby, e mi piace farlo"

 

Nys è indiscutibilmente il miglior corridore di ciclocross degli ultimi dieci anni, ma ha iniziato a correre nel BMX all'età di 8 anni, vincendo otto titoli nazionali prima di passare al ciclocross, che in Belgio è quasi una religione.   La sua ascesa alla ribalta in questo sport è iniziata quando è diventato Campione del Mondo nella categoria Under 23 nel 1997 e nel 1998.   Dopo questi successi, Nys è passato nella categoria Elite unendosi alla squadra olandese della Rabobank, in sella ad una bicicletta Colnago, il marchio a cui è rimasto fedele per tutta la sua carriera.
In pochi sono stati capaci di contendergli la leadership in questo sport: nei primi anni di carriera, si è misurato con il nostro Daniele Pontoni a fine carriera, ma restano nella memoria soprattutto le sue sfide con i connazionali Mario De Clerq, Bart Wellens ed Erwik Vervecken.   In epoche più recenti, ha tenuto testa alla grande ai fuoriclasse della nuova generazione, il ceco Zdenek Stybar e il connazionale Niels Albert.

 

La prima maglia iridata la conquistò in Germania, nel 2005, sull'impegnativo circuito di Sankt Wendel: tuttavia, per Nys, il Mondiale è sempre stata una gara "stregata".   Quasi sempre, il dominatore dell'intera stagione, tra Coppa del Mondo e Superprestige, arrivava al Mondiale e falliva.
Il suo palmarès ora è davvero unico: due maglie iridate, sette Coppe del Mondo, vincendo 49 prove, otto titoli di campione belga, undici Superprestige e due Trofee Gazet van Antwerpen, per sette stagioni è stato infine il ciclocrossista numero 1 nel ranking stilato dall'Unione Ciclistica Internazionale.
Su strada ha corso poco, ottenendo come migliori risultati due piazzamenti nei primi 50 alla Parigi-Roubaix nel biennio 2001-2002, un ottavo posto al Giro del Belgio 2006 e la vittoria all'Internationale Wielertrofee Jong Maar Moedig, gara del calendario UCI Europe Tour 2007.   In cerca di nuoive sfide Nys ha provato anche la mountainbike, in sella alla quale è stato due volte campione belga cross country e, nella medesima specialità, terzo ai Campionati Europei del 2009.   Nel 2008 ha preso parte ai Giochi Olimpici di Pechino, classificandosi nono, nei più recenti di Londra si è arreso all'inizio della corsa per un guasto meccanico, quando era in sedicesima posizione.

 

Fotografie: © Foto Belga

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