Focus on Races ..... Martin Bina, l'ice man di Hoogerheide dopo il black-out rivede la luce

L'ultima della Cyclo-cross World Cup, in termini di risultato è stata la gara più interessante della stagione, l'ha vinta il più grande talento dell'attuale generazione di ciclocross della Repubblica Ceca, Martin Bina, tornato ad altissimi livelli.

Ha fatto scalpore la vittoria di Martin Bina che domenica a Hoogerheide, in Olanda, ha vinto l'ultima gara di Coppa del Mondo, la prima della sua carriera, ma ha anche fatto scalpore il podio senza nessun atleta belga, come non succedeva da anni nella series iridata.  Loro, i protagonisti indiscussi in questo particolare tipo di attività ciclistica praticata nei mesi invernali hanno masticato amaro in una corsa che ha esaltato le caratteristiche del loro sport e ora, a due settimane di distanza dai Campionati del Mondo di Louisville, qualcuno in Belgio si interroga e guarda anche più in là.

 

"Hoogerheide ha dimostrato come tutti i corridori possano avere le stesse opportunità, ma al momento i nostri atleti hanno ancora più vantaggi" ha detto ai giornali del suo paese l'allenatore della nazionale belga Rudi De Bie che ha anche indicato tra i possibili outsider per il titolo mondiale l'olandese Lars Van Der Haar, il nostro Marco Aurelio Fontana e i due corridori cechi Martin Bina e Radomir Simuek, che sopratutto se il circuito americano fosse asciutto e congelato, le loro possibilità aumenterebbero.  La medaglia di bronzo olimpica della mountain bike ha dato il suo biglietto da visita nella veloce corsa di Roma, dove è arrivato terzo, Van Der Haar anche domenica era nelle prime posizioni prima di scivolare su un percorso che ha esaltato non solo Martin Bina, ma anche Radomir Simunek, unicamente spettacolare nelle discese più difficili del ghiacciato tracciato del Noord-Brabant su cui i corridori cechi si sono dimostrati veramente tosti.

 

"Una volta che ha visto la pista coperta di neve e ghiaccio, ho subito pensato che avrei potuto fare una buona gara, non mi aspettavo che avrei fatto un risultato così importante al Grote Prijs Adrie van der Poel.   Ho guidato nel migliore dei modi e non ho permesso a nessuno di starmi davanti.  Mi sono divertito" ha detto Martin Bina al termine dell'ultima gara di Coppa del Mondo, che ha trasformato in un risultato sensazionale facendo suonare quel l'inno ceco che per l'ultima volta aveva salutato la vittoria di Zdenek Stybar a Lievin, in Francia, nel gennaio dello scorso anno.

 

A quasi trent'anni, Martin Bina, ha finalmente colto la sua prima vittoria in una gara di Coppa del Mondo, un risultato che lui stesso ritiene un nuovo inizio di una carriera che è stata interrotta per due anni da problemi alle ginocchia che hanno subito diverse operazioni.   Il Campione del Mondo Junior nel 2001, da tanti era ormai considerato a fine della carriera, ma alla fine ha ritrovato tutta l'energia per tornare ad altissimi livelli.  Dopo la performance ai Campionati del Mondo 2010 a Tabor, dove concluse al quarto posto nelle stesse condizioni estreme di Hoogerheide, il suo ginocchio destro si gonfiò, la causa era il menisco rotto.  Bina finì la stagione vincendo la "Toi Toi Cup", ma quando nel 2011 iniziò la preparazione per la nuova stagione, ruppe il legamento crociato del ginocchio sinistro.

 

Durante la lunga assenza il suo futuro divenne sempre più incerto, il 29enne di Mladá Boleslav era intenzionato ad appendere la bici al chiodo, ma ha trovato dentro di sè la forza e la spinta di risalire la china, nonostante la sua seconda rinascita agonistica sia stata tutt'altro che facile.  Dopo l'ultima riabilitazione, appena due mesi fa, il suo allenamento era ancora una sopportazione del dolore e, trovato l'accordo per un solo anno con il CEZ Cyclo Team Tabor (ma già le due parti parlano per un'estensione del contratto fino ai Campionati del Mondo 2015 che si terranno proprio nella città della Boemia meridionale), Bina ha affrontato una grande sfida, quella di una persona che ha un' obiettivo e sa che questa è la sua ultima possibilità.  "Sono di nuovo in pista, la vittoria è stata una forte spinta psicologica.  E' stata una grande giornata per me, per tutta la settimana sono stato bene e, quando ho visto il tempo è aumentata la mia fiducia.  E' vero che dopo l'ultimo intervento chirurgico ho ancora qualche problema a correre a lungo nel fango, così ho apprezzato tantissimo quei tratti ghiacciati, anche se è pericoloso, non mi dispiace gareggiare sul ghiaccio.  Ho passato momenti certamente difficili, ma io sono circondato da persone nei miei momenti più bui hanno contribuito a darmi la forza per superarli.   Ho ancora voglia di competere e vincere, è un desiderio così forte che mi aiuta a dimenticare i problemi. Non risolve il passato, ma il presente" ha detto "Binic".

 

La sua lista di successi è davvero favolosa.  Campione del Mondo Junior nel 2001, vincitore della classifica generale Coppa del Mondo Under 23 nel 2004, argento e bronzo ai Campionati Europei Under 23, quattro argenti (l'ultimo a Stribro due domeniche fa) e una medaglia di bronzo al Campionato Nazionale Ciclocross nella categoria Elite, tre volte vincitore della Toi Toi Cup, l'ultima quest'anno, con sette vittorie.   "L'ultimo successo è arrivato dopo una gara bella ma difficile - ha detto Bina - terminata con la vittoria più importante della mia carriera.   A fine stagione questo è un risultato unico nel suo genere ma dopo aver scoperto di avere la condizione attuale, in America non mi dispiacerebbe affatto riprovarci"   Ora Bina è veramente pronto per tornare a lottare.

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